Occorre prestare attenzione al rischio d’incendio nel fotovoltaico?

rischio incendio nel fotovoltaicoIl recente vertiginoso aumento del costo dell’energia, dovuto all’incertezza della situazione internazionale, ha dato nuovo impulso al settore fotovoltaico. Installare moduli sul tetto è sicuro se si rispettano le regole dettate dai vigili del fuoco, mirate a ridurre al minimo il rischio di incendio ed elettrocuzione. Analizziamo i più importanti requisiti richiesti.

In generale l’installazione di un impianto fotovoltaico può comportare un aggravio del preesistente livello di rischio di incendio. L’aggravio potrebbe concretizzarsi, per il fabbricato servito, in termini di:

  • interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione (principalmente gli evacuatori di fumo e calore se presenti);
  • ostacolo ai Vigili del Fuoco per operazioni di raffreddamento estinzione di tetti combustibili;
  • rischio di propagazione delle fiamme dall’interno verso l’esterno del fabbricato o viceversa per presenza di passaggi e cavi; inoltre, la presenza di un impianto in tensione può rappresentare un pericolo per chi interviene a spegnere gli incendi con acqua.

Rischio d’incendio nel fotovoltaico: le circolari e l’ambito di applicazione

I riferimenti per realizzare l’impianto fotovoltaico a norma dal punto di vista antincendio sono le circolari “Nota DCPREV prot. 1324 del 7 febbraio 2012” e “Nota prot. 6334 del 4 maggio 2012”. L’ambito di applicazioni di queste note sono le attività soggette a controllo di prevenzione incendi riguardo «[…]impianti con tensione in corrente continua (c.c.) non superiore a 1500 V», per cui sostanzialmente rientrano tutti gli impianti fotovoltaici riguardanti attività soggette al controllo di prevenzione incendi.

Classe di reazione al fuoco del tetto

Al fine di evitare la propagazione dell’incendio dal generatore fotovoltaico all’edificio, le regole tecniche prevedono quattro casi:

  • Caso 1. Installazione su strutture ed elementi di copertura e/o di facciata incombustibili (Classe di reazione al fuoco 0).
  • Caso 2. Interposizione di uno strato di materiale con resistenza al fuoco almeno EI30 ed incombustibile tra moduli ed il piano di appoggio.
  • Caso 3/a. Valutazione del rischio tenendo conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle relative coperture e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico.
  • Caso 3/b. Valutazione del rischio ad hoc per raggiungere gli obiettivi del Regolamento UE 305/2011.

Occorre spendere qualche parola di chiarimento per il punto 3/a nel caso di coperture certificate Froof (scarsa resistenza agli incendi esterni) occorrono moduli con classe di reazione al fuoco 1 o equivalente, nel caso ci coperture classificate Broof (miglior resistenza agli incendi esterni) sono ammessi anche moduli con classe di reazione al fuoco 2 o equivalente.

Comando di emergenza

L’impianto FV deve essere provvisto di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed accessibile che determini il sezionamento dell’impianto all’esterno del compartimento o del fabbricato in modo da non avere parti in tensione all’interno in caso di intervento dei VVF. Il comando di emergenza è richiesto anche per gli impianti che erano già in esercizio all’epoca in cui uscirono le circolari (2012).

Distanze da rispettare

Per la posa di moduli o altre parti di impianto fotovoltaico occorre rispettare un metro di distanza dagli eventuali evacuatori di fumo e calore, tale distanza è considerata un “utile riferimento” anche per lucernari cupolini o simili (figura 1).

FIG.1 – IN QUESTO esempio i moduli sono posati rispettando la distanza richiesta da evacuatori di fumo e calore e dalla proiezione delle compartimentazioni

Va inoltre mantenuta una distanza di un metro dalla proiezione di eventuali pareti che delimitano due compartimenti antincendio sottostanti. Quest’ultima indicazione non è necessaria nel caso in cui il piano di appoggio sottostante i moduli FV nella fascia indicata abbia la stessa classificazione REI del compartimento.

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