Studio, ambizione e innovazione, la combo per il successo

Mini Watt
LUCA DE CRIGNIS, titolare di Mini Watt

A due passi dal centro storico di Firenze, nel quartiere che lo ha visto crescere e al quale è molto legato, ha sede l’azienda fondata da Luca De Crignis. Qui lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato la sua esperienza professionale.

Questo mese abbiamo intervistato Luca De Crignis, titolare di Mini Watt, ditta fiorentina specializzata nell’installazione e manutenzione di impianti elettri­ci ed elettronici.

Come si è voluto il suo percorso professionale sino alla nascita di Mini Watt? 

«Ho studiato per diventare Peri­to Elettronico, mi sono diploma­to nel lontano 1979. Inizialmente ho faticato a trovare un posto di lavoro che fosse inerente al mio percorso di studi e quindi ho ini­ziato a lavorare come elettrici­sta. Da subito, però, mi è sembra­to il lavoro adatto a me: non amo stare chiuso in una stanza, mi piace stare all’aperto e gli elettri­cisti lavorano per lo più all’ester­no. Ho lavorato in diverse azien­de fino al 1983, quando ho de­ciso di mettermi in proprio per­ché trovavo che le idee dei miei titolari fossero troppo settoriali e io volevo provare ad ampliare la tipologia dei servizi offerti. Ri­cordo che nell’azienda in cui o­peravo, realizzavamo impianti e­lettrici per la Brink’s Securmark che però necessitava anche di impianti d’allarme, ponte radio, porte consensuali, tutte tipolo­gie di lavori che noi non esegui­vamo.

Avendo però studiato elet­tronica, volevo provare a cimen­tarmi anche nella realizzazione di questi tipi diversi di impianti. È stato questo, insieme alla voglia di evolvermi in ambito professio­nale, che mi ha spinto a iniziare a lavorare per conto mio. A quell’e­poca poi, era stato inaugurato da qualche anno il terzo canale tele­visivo della Rai ed era stata una grande novità che aveva gene­rato tanto lavoro nel mio setto­re.

All’inizio ovviamente è stata un po’ dura, ma comunque, in ot­tica di pratiche burocratiche, più semplice rispetto ad oggi che so­no molto più complesse. Da solo ho effettuato le iscrizioni neces­sarie e poi, piano piano, ho inizia­to a farmi conoscere e a creare una mia clientela. Gli anni dall’84 fino al 2005 sono stati un lungo periodo in cui ho lavorato princi­palmente per il settore prestam­pa: facevo il tecnico riparatore di sviluppatrici e macchine da stampa per Kodak Polychrome. Con il tempo mi sono fatto cono­scere sempre di più e ho deciso di assumere prima un apprendi­sta e poi anche qualche operaio per cercare di aumentare la mole di lavoro. Oggi in Mini Watt siamo cinque addetti e due segretarie, fondamentali per la gestione di tutta la burocrazia.

In che modo è riuscito a farsi conoscere in città e chi sono i vostri clienti principali? 

«Il metodo principale che ho uti­lizzato per acquisire clienti è sta­to il passaparola. Secondo me è il metodo migliore anche se, al tempo stesso, è molto faticoso: bisogna proporsi personalmente a tecnici, amministratori, geome­tri, architetti così da riuscire pian piano a raccogliere una certa percentuale del seminato. Que­sta è sempre stata la mia politica. Oggi posso dire che Mini Watt è un’azienda affermata: ormai a Fi­renze mi conoscono in tanti.

I no­stri clienti principali sono gli am­ministratori di condominio, a cui diamo assistenza soprattutto per le riparazioni. I condomini, infatti, rappresentano il 99% del nostro lavoro. Questa è stata una stra­da che ho deciso di intraprende­re intorno agli anni 2000 perché lavorare con le piccole/media im­prese era sempre più un’incogni­ta. Ho cercato quindi di rivolge­re la mia attenzione a coloro che possedevano la proprietà di un immobile, così da avere maggio­ri certezze nel riuscire a riscuo­tere il compenso per i lavori ese­guiti».

PANNELLO DI CONTROLLO installato in un condominio da Mini Watt

Quali sono i lavori che ad oggi la vostra clientela richiede maggiormente? 

«Lavorando molto con i condo­mini, le attività più richieste sono sicuramente le realizzazioni di impianti di tipo elettrico, citofo­nico o videocitofonico, automa­zione cancelli, carrabili, automa­tici, impianti d’antenna e parabo­la satellitare, e in generale tutto il settore civile. Quando invece operiamo sui singoli apparta­menti ci occupiamo anche di al­larmi, impianti rete, dati, telefo­nici. Gran parte del nostro lavo­ro però è dedicato nello specifico alle riparazioni: ho una squadra che si occupa solo di questo».

Avete richieste per la realizzazione di impianti di domotica o applicazioni delle nuove tecnologie? 

«Già da tempo la domotica è molto richiesta, ma adesso ci si concentra soprattutto sugli im­pianti connessi che si possono gestire da remoto con l’utiliz­zo dell’interfaccia Alexa o dello smartphone. Tra un impianto e­lettrico normale e uno domotico o connesso però c’è ovviamente una differenza di prezzo. Proprio ultimamente ho realizzato uno studio professionale tutto domo­tico, disposto su tre piani, oltre a diversi appartamenti in centro e alcune villette».

Come gruppo di lavoro, in che modo vi aggiornate e quanto tempo dedicate alla formazione? 

«Tutte le aziende fanno dei corsi di aggiornamento per i loro pro­dotti e materiali e noi sfruttiamo molto queste opportunità. Le a­ziende leader del settore a cui ci affidiamo, ogni volta che lancia­no un nuovo prodotto, ci contat­tano per partecipare ai loro corsi di formazione e noi accettiamo ben volentieri».

Consigli per i giovani che vogliono avvicinarsi a questa professione?

«Per fare questo lavoro oggi, è essenziale la formazione con un diploma inerente perché la pratica insegna tanto, ma la teoria è necessaria. Se si hanno basi di teoria e pian piano le si mettono in pratica, sicuramente si diventerà bravi. Montare un impianto non vuol dire solo passare due fili e mettere un interruttore, non è solo un lavoro artigianale ma è applicazione pratica della teoria. Quindi, se doveste intraprendere questa strada, senz’altro la formazione è fondamentale perché è così che si impara il mestiere e lo si riesce a trasmettere agli altri.

Quando si diventa operai qualificati si ha a che fare anche con la burocrazia e in questo è necessaria l’assistenza di un commercialista. L’investimento che si andrà a fare oggigiorno sarà sicuramente più impegnativo rispetto a quello che feci io ai miei tempi perché, oltre all’attrezzatura e i materiali, bisogna considerare anche le spese per un professionista che si occupi degli aspetti burocratici. Una base di cultura del settore è sempre fondamentale».

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