Se pure il mercato delle elettroforniture sarebbe prima o poi giunto ad un punto di svolta, la crisi ha senza dubbio accelerato il processo, aprendo una lunga stagione di M&A che sarebbe stata impensabile soltanto fino ai primi mesi del 2008. E le acquisizioni non hanno riguardato soltanto le aziende più piccole, sfiancate da 7 anni di recessione, ma anche realtà medio-grandi, anche in salute. Merito o colpa di uno scenario che cambia a livello macro e microeconomico, oltre che sul piano globale e nazionale, o di cos’altro ancora?
Il campione dimezzato
Stando a quanto emerge dalla consueta analisi dei bilanci della distribuzione italiana di materiale elettrico effettuata da Elex Italia, basata su un campione di sole società di capitali che non include Sonepar e Rexel, il valore complessivo dei fatturati è stato pari a 4.4 milioni di euro nel 2016, contro i 5.9 del 2007. Erosi 1.1 mio€, cioè il 18% del fatturato che il settore faceva registrare prima della crisi. Delle 177 aziende attive nel settore, nello stesso arco di tempo, ne sono rimaste 92: il 48%, in pratica 1 su 2 ha cessato l’attività oppure l’ha ceduta.
I “big” primeggiano nelle vendite. Nel 2016 le vendite sono cresciute del 5.5% a fronte di un aumento degli acquisti del 5%. Il margine lordo è pari al 26.7%, lo 0.2 in più rispetto al 2015; salgono al 2.2% (da 1.9%) gli utili. Ma le perdite sui crediti ammontano all’1.25%, per un equivalente di 71 milioni di euro. Le 26 aziende dal fatturato superiore ai 50 mio€ hanno performato per 3.472,3 mio€, vale a dire il 79% del totale. Le 16 comprese nella classe 50-20 milioni si sono fermate a 508,6 mio€, ossia l’11,6% delle vendite complessive del settore. I 23 distributori di “taglia” compresa tra 20 e 8 milioni valgono 269,8 mio€ (6,1% del totale), le 27 realtà più piccole si fermano a 144.1 milioni, ossia il 3.3% del complessivo.
10.000 imprese da “trasformare”
Dai dati relativi al 2017 diffusi dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e eCommerceB2 della School of Management Politecnico di Milano – illustrati da Paolo Catti in occasione dell’evento “Digitalizzare per Competere” organizzato da Metel – emerge che in Italia operano più di 5 milioni di imprese per circa 3.600 miliardi di fatturato. Oltre 2.700 di transato si sviluppano in ambito B2B, i restanti 950 nel B2C. Nei 2.700 vanno compresi 500 miliardi sviluppati con l’export. Il materiale elettrico rappresenta l’1% del transato complessivo B2B. Secondo Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, nel materiale elettrico sono attive 10.000 imprese italiane: fornitori a monte, produttori, agenzie, grandi e piccoli distributori, installatori, GDO e grandi superfici specializzate. Il transato B2B complessivo è pari 25 miliardi, mentre l’e-commerce B2B ne vale 5; 20 miliardi di euro sono sviluppati in termini di export. “La Digital Transformation è la risposta corretta alle esigenze B2B delle imprese che, attraverso la leva digitale, vogliono recuperare efficienza e migliorare in efficacia. Questo consente di sveltire i processi interni, ridurre gli errori, identificare le attività critiche per risolverle rapidamente, costruire infrastrutture scalabili e prospettiche, introdurre linfa di sana “cultura digitale” nelle organizzazioni. Il tutto a costi sempre più accessibili per soluzioni e servizi sempre più performanti”, è il commento di Paolo Catti, Associate Partner di Partners4Innovation.
Ritrovare compattezza
“I distributori tendono ad agire per conto proprio, a volte entrando in competizione reciproca. Per questo, al di là dei singoli progetti, stiamo cercando di restituire al nostro settore una compattezza che ci permetterebbe di essere più forti anche nei rapporti con i fornitori, che oggi si avvantaggiano della nostra relativa divisione. Eccezion fatta per tre aree, le associazioni regionali di FME sono ferme e occorre rilanciarne l’azione: queste aggregazioni possono aiutare i distributori a vedersi come colleghi, ancor prima che come competitor. Negli ultimi tempi ho comunque riscontrato una maggiore propensione da parte dei colleghi nel sedersi tutti insieme intorno a un tavolo”, commenta il presidente di FME Ezio Galli. Il progetto di punta dell’associazione è quello relativo alle statistiche, su cui Metel è già operativa avendovi destinato due persone. I primi report dovrebbero essere disponibili in luglio.
Arriva la Fattura Elettronica
La digitalizzazione e Industria 4.0 riportano in auge lo standard Electronic Data Interchange (EDI), che consiste nell’interscambio elettronico di informazioni commerciali, amministrative e logistiche Inter/Intra-Company attraverso un formato che diventerà obbligatorio per le fatture dal 1° gennaio 2019. Tutte le fatture passeranno per l’Agenzia delle Entrate e l’unico documento valido ai fini fiscali sarà la fattura elettronica B2B, simile a quella rilasciata verso la Pubblica Amministrazione, la cosiddetta FEPA. Le aziende dovranno comunicare il proprio codice destinatario o la propria PEC ai fornitori, informarsi sulle PEC e i codici destinatari dei loro clienti, dovranno integrare il formato XML con il proprio gestionale. Alla luce della Legge di Bilancio 2018, Metel sta preparando l’ambiente operativo affinché le aziende integrate possano ottemperare all’obbligo tramite il servizio Metel Invoice Business to Business (MIB2B). L’Italia è apripista in Europa, sebbene tutti sperino in una proroga. Per alcune categorie di aziende, in particolare per i subappaltatori della pubblica amministrazione, l’obbligo scatterà invece dal prossimo 1° luglio (all’articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 in tema di tracciabilità finanziaria per tutte quelle fatture che contengono CIG e CUP anche tra privati). Questo obbligo ne comporta un altro: la conservazione digitale sostitutiva a norma, pratica sempre più diffusa tra le aziende. Già da questa primavera, sarà possibile effettuare dei test sfruttando i servizi EDI di Metel per inviare le fatture anche nel formato XML (formato previsto dalla agenzia delle entrate) verso lo SDI (Sistema Di Interscambio). Per evitare il più possibile le operazioni manuali, la soluzione di Metel è collegata al gestionale dell’azienda sia per il ciclo attivo che per il ciclo passivo; il servizio è incluso nelle tariffe EDI senza costi aggiuntivi per i clienti.
(a cura di Stefano Troilo)