Specializzazione delle risorse umane e, di conseguenza, dell’offerta: due percorsi paralleli in cui si sta cimentando un distributore attivo da oltre 25 anni nella Capitale
Con l’aiuto dei suoi zii, Ferruccio Travaglini diede vita a Elettrica 88 nel 1988 a Roma, in via della Casetta Mattei. Presto, la passione lo avrebbe spinto a impegnarsi in prima persona in diversi ruoli-chiave. Il 2003 segna l’apertura del secondo punto vendita in via di Bravetta. Entro i due anni successivi, fu acquisita l’intera superficie commerciale disponibile nell’isolato, compreso il piazzale parcheggio clienti. Sempre nel 2005, sull’onda lunga di quest’operazione, anche il magazzino merci fu ampliato e ristrutturato. Oggi i relativi spazi ospitano la sede principale, estendendosi su una superficie di circa 1.000 metri quadrati. Successivamente, una filiale da 400 metri quadrati – contrassegnata dal brand Elettrica CEB – è sorto sulla Circonvallazione Gianicolense, crocevia strategico per il traffico commerciale nella Capitale. Nel 2014, il gruppo inaugura la succursale di Ostia, 500 metri quadrati in via dei Romagnoli. “Credo che il segreto di questo successo sia semplice: è l’aria che si respira all’interno dell’azienda, il clima in cui si è immersi lavorando in questo gruppo. E’ quanto è avvenuto tra i ‘giganti’ della new economy d’oltreoceano e in qualche raro caso, ai primi del Novecento nel nostro Paese”, spiega Travaglini. Elettrica 88 impiega 22 addetti, registra una media di 600 clienti al giorno e serve 3.500 aziende. 50.000 le referenze a terra.
Di quali risorse e strumenti si deve dotare una PMI del settore per affrontare le evoluzioni del mercato?
Sono basilari la preparazione e la specializzazione delle risorse umane. Altrettanto importanti sono la capillarità sul territorio di riferimento e un buon potere d’acquisto, che è possibile esercitare avendo alle spalle un doppio consorzio, ossia ANSE 2000 a livello nazionale e il Gruppo Corime in ambito regionale . Nell’operatività quotidiana, invece, è possibile recuperare notevoli risorse attraverso l’utilizzo di software gestionali all’avanguardia.
E’ opportuno verticalizzare i metodi di lavoro, oltre la merceologia e i servizi offerti?
Sì, altrimenti tutto quel che viene fatto a monte sarebbe vanificato. Oltretutto, i clienti riconoscono e apprezzano la maggiore preparazione del personale che, a sua volta, aumenta la fidelizzazione presso il punto vendita.
Esiste una soglia del fatturato oltre la quale la specializzazione potrebbe non essere sostenibile?
Nel nostro caso, gli investimenti in prodotti tecnologici non si sono ancora tradotti in numeri significativi, ma questa non è una ragione valida per escluderli dall’offerta. La domotica, ad esempio, rappresenta soltanto il 5 per cento del nostro fatturato, ma si tratta di un versante che restituirà sicuramente delle soddisfazioni nel medio periodo.
Come vede la sua azienda proiettata nei prossimi cinque anni?
L’attuale congiuntura economica rende difficoltoso formulare qualsiasi previsione lungo un arco di tempo così esteso. Tuttavia, credo che la nostra azienda, entro il 2020, sarà cresciuta ulteriormente, in termini di punti vendita. Abbiamo appena posto un importante tassello, con l’apertura a Ostia e, senza dubbio, intendiamo proseguire lungo questa strada.
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