Scenari - Federcostruzioni

La forza del dialogo competitivo

Luca Turri, Vicepresidente Federcostruzioni e Presidente UCoMESA
Luca Turri, Vicepresidente Federcostruzioni e Presidente UCoMESA

Costruttori, industria, distribuzione: esistono i presupposti per delle sinergie realmente efficaci tra questi attori, ma occorre impegnarsi di più. La visione di Luca Turri, vicepresidente di Federcostruzioni e presidente dell’Unione Costruttori macchine edili, stradali, minerarie ed affini (UCoMESA), federata in Anima

 

Crisi. Congiuntamente con l’export, dalla metà degli anni Novanta alla metà degli anni Duemila, l’edilizia è stata il vero motore dell’economia italiana. Poi è arrivata la crisi delle costruzioni, che da oltre 9 anni si presenta non solo come contrazione ciclica, bensì come profonda riconfigurazione del mercato. Sono venuti a mancare i driver degli anni passati: crescita demografica, disponibilità del credito, redditività dell’investimento immobiliare, spesa per le opere pubbliche.

Cambiamento strutturale. Dal 1997 al 2007 sono stati realizzati 1,1 miliardi di metri cubi di nuove costruzioni residenziali. Il portafoglio dell’ invenduto è passato dalle 40.000 unità del 2008 alle oltre 300.000 del 2011. La crisi finanziaria ha bloccato il flusso del credito e dal 2008 si è assistito al crollo delle attività delle costruzioni. Tutto ciò ha originato un cambiamento strutturale del comparto.

Energy technology. I settori tradizionali, come le nuove abitazioni e gli investimenti infrastrutturali in opere pubbliche, si sono ridimensionati, lasciando il passo all’energy technology, alla gestione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, alle innovazioni di prodotto e di processo, all’ecosostenibilità, alle nuove forme di finanziamento e gestione delle opere pubbliche. Nel 2010-2011, gli investimenti per sfruttare le fonti energetiche rinnovabili ammontavano ad oltre 62 miliardi di euro; nello stesso periodo, la produzione di nuovo residenziale è stata di 51 miliardi appena.

Proiezioni. Secondo il rapporto 2014 di Federcostruzioni, la filiera delle costruzioni vale 400 miliardi di euro. Gli addetti sono 2.7 milioni. Dal 2008 al 2014 le imprese del settore sono diminuite di 520.000 unità, quelle dell’indotto di 300.000. Il valore della produzione delle prime è tornato ai valori del 1967. Per il 2015 si prevede un calo dell’1 rispetto al dato complessivo del settore, quindi dal 2008 a oggi la flessione è pari al 27%.

Export. Scorporando il dato di cui sopra, l’export ammonta a 54,3 miliardi, con un saldo commerciale positivo di 28,5 miliardi. I costruttori realizzano un fatturato all’estero per circa 10 miliardi di euro. le tecnologie elettriche valgono 13.5 miliardi in export, 15 sul mercato interno: le tecnologie meccaniche esportano per 10 miliardi di euro, sul mercato interno realizzano 6.7 miliardi.  Tali cifre testimoniano la competitività del sistema sul mercato estero.

Abili solisti. Considerati singolarmente, i settori meccanici ed elettrici hanno già raggiunto ambiziosi risultati nell’export. Non altrettanto in Italia, per tutta una serie di vincoli e normative tuttora esistenti. Le imprese che hanno investito in innovazione e ricerca vanno sostenute e valorizzate. Nello stesso tempo, occorre che il mondo delle costruzioni tragga vantaggio dalle loro competenze, non trattandole più come dei meri subfornitori.

Riqualificazione. La messa a norma degli impianti non deve limitarsi alla sostituzione di conduttori e interruttori. Delle soluzioni alternative possono essere individuate nei sistemi tecnologici integrati, come il recupero di calore, la ventilazione naturale o forzata, e così via. Alzare il livello qualitativo degli interventi di riqualificazione permetterebbe di superare la stasi attuale, in cui i costruttori non appaiono motivati a immettere nuove competenze nel sistema.

Recupero edilizio. Nelle fasi tipiche di concettualizzazione e realizzazione di un intervento di recupero edilizio, esistono opportunità addizionali per implementare il risparmio energetico con un discorso combinato di gestione, nella misura in cui il recupero edilizio lo consenta. Ad esempio, un cappotto offre ottime possibilità di ventilazione naturale della facciata, indipendente dalle condizioni meteo, garantendo isolamento termico e protezione solare. I sistemi di controllo delle schermature assicurano un’efficiente ventilazione e condizionamento. Le vetrate diatermiche e/o a controllo solare ottimizzano l’ isolamento termico e l’ illuminazione giorno-notte. Tutto ciò concorre a ridurre i consumi.

Integrazione. La simbiosi tra tecnologie elettriche, elettroniche e meccaniche è una delle componenti principali per la ripartenza del ciclo delle costruzioni italiano. Il sistema elettrico-elettronico, che permette di generare energia e alimentare il sistema di illuminazione, riscaldamento e condizionamento, può essere combinato col recupero di calore, la cogenerazione e altri servizi ausiliari. Tutto ciò richiede competenze specialistiche che normalmente non sono presenti nelle strutture delle società di ingegneria o negli staff tecnici dei costruttori. Da qui nasce la necessità di ricorrere a imprese esterne, capaci di concettualizzare e realizzare un sistema integrato che assicuri le migliori performance, a fronte di dispersioni minime.

Dialogo competitivo. Tutto ciò richiede l’apporto di competenze e di soluzioni innovative, che a mio avviso si può realizzare efficacemente e in tempi ragionevoli solo con un dialogo competitivo sin dalla fase di offerta, dando vita a reti di impresa o accordi consortili tra imprese di costruzione e imprese del mondo dell’elettromeccanica. Occorre mettere a fattore comune le rispettive competenze e colmare un gap di comunicazione che, oggi, frena l’innovazione nell’edilizia. In altre parole, serve un’effettiva sinergia tra costruttore, progettista, industria elettromeccanica e distributore di materiale elettrico.

Filiera. Costruttori da una parte, produttori e distributori dall’altra, devono superare le attuali divisioni. L’industria deve informare il mercato e formare i soggetti che ha delegato a presidiarlo; chi costruisce, deve abbandonare l’idea di poter fare tutto da sé. Piuttosto, industria e costruttori devono definire un processo up-to-date, nel quale il distributore diventa un elemento di congiunzione. Del resto, il mercato non può essere fatto soltanto dalla nicchia delle imprese medio-grandi. Deve coinvolgere anche le più piccole, che sono la maggioranza e rientrano nel perimetro del business del distributore.

Polarizzazione. Ci sono imprese che perdono, chiudono, altre che crescono. Sono le grandi, medie e medio-piccole realtà che hanno saputo riconfigurarsi secondo la nuova domanda, che privilegiano l’efficienza energetica, l’isolamento acustico, la sostenibilità ambientale e i costi delle manutenzioni a vita intera dell’ investimento. Caratteristiche certo non ignorate dal mercato di ieri, ma oggi considerate prioritarie nella scelta dell’investimento.

Smart city. Federcostruzioni crede fortemente in uno sviluppo integrato di interventi fatto da tecnologie di rete, domotica e risparmio energetico, e nello stesso tempo recupero, rammendo e riqualificazione urbana, messa in sicurezza delle città senza stravolgere i luoghi e l’architettura, un patrimonio culturale e di civiltà costruito nei secoli di storia dei nostri Comuni. Non solo risparmio e autonomia energetica, ma anche riduzione delle barriere architettoniche e miglioramento della qualità della vita di una popolazione che invecchia.

Tecnologie. Cambia la struttura del modo di progettare, costruire, gestire e manutenere il patrimonio urbano, abitativo, i servizi e le infrastrutture. La domotica, i sistemi di cogenerazione, le pompe di calore e lo sfruttamento delle fonti geotermiche, il recupero di calore a bassa entalpia, il combinato termico solare e non solo il fotovoltaico, l’eolico, lo sfruttamento energetico delle biomasse, sono tutte tecnologie oggi disponibili per la completa autonomia energetica. Interi quartieri o città possono evolversi grazie a sistemi interattivi e reti intelligenti che ottimizzano consumi e gestione energetica.

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