Floodlighting made in Italy per i bolidi elettrici

Formula E
L’IMPIANTO di illuminazione del circuito cittadino di Diriyah, che ha ospitato l’e-prix inaugurale del campionato di Formula E, è stato progettato e realizzato da DZ Engineering – Courtesy DZ Engineering

Qualità della progettazione e delle tecnologie, elevati standard di sicurezza e continuità, perfetta organizzazione delle attività e servizi all’avanguardia: l’illuminazione del 2022 Diriyah E-Prix è l’ennesimo successo di DZ Engineering.

L’ultimo week-end di gennaio ha preso il via il 2021/22 ABB FIA Formula E World Championship – 8a edizione del più importante campionato mon­diale per vetture elettriche, sem­pre più apprezzato per l’elevato contenuto agonistico e il cre­scente livello tecnico, funzionale anche allo sviluppo e alla speri­mentazione delle tecnologie per la mobilità elettrica sostenibile.

Il 2022 Diriyah E-Prix si è corso nel circuito cittadino di Diriyah (Ara­bia Saudita), che si sviluppa per 2,49 km a fianco dello splendido At-Turaif, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Articolata in 2 av­vincenti round – vinti da Nyck de Vries (Mercedes-EQ) e da Edoar­do Mortare (Venturi Racing) – la gara ha confermato la spettaco­larità delle competizioni motor­sport notturne.

Per far correre le monoposto in assenza di luce naturale, nelle migliori condizioni di visibilità e sicurezza, il circuito è stato equi­paggiato con un impianto per il floodlighting ideato e realizzato da DZ Engineering – leader mon­diale nel settore dell’illuminazio­ne per strutture sportive e moto­ristiche, centri urbani, architettu­re, monumenti e siti archeologici, con sede a Forlì.

Concept modulare

La commessa è risultato di una gara internazionale promossa dal Ministero dello Sport dell’A­rabia Saudita, alla quale hanno partecipato la società romagno­la e un altro concorrente statu­nitense, entrambi specializzati nell’illuminazione delle gare not­turne incluse nei diversi calenda­ri della FIA.

DZ Engineering si è aggiudicata l’appalto proponen­dosi come EPC contractor, con un’offerta full service “chiavi in mano” che, oltre a rispettare i requisiti previsti dalla FIA in ma­teria di prestazioni tecniche e di sicurezza, garantisce agli orga­nizzatori della gara un contenu­to tecnologico allo stato dell’ar­te e una notevole flessibilità ge­stionale nell’arco di diversi anni.

«Generalmente gli autodromi, a maggior ragione i circuiti citta­ dini, non sono progettati per o­spitare competizioni notturne – afferma Roberto Grilli, General Manager di DZ Engineering – È il caso del tracciato di Diriyah, che aveva già ospitato degli e-prix negli anni precedenti, disputati con la luce del giorno.

In generale, l’intero impianto di illuminazione per una gara in notturna deve risultare estre­mamente versatile e di rapida in­stallazione e smontaggio, dalle strutture portanti che sostengo­no i corpi illuminanti alle stazio­ni di generazione dell’elettricità, dai cablaggi fino a tutti i compo­nenti elettrici, illuminotecnici e di comando e controllo».

Anche grazie all’esperienza ac­cumulata a partire dal 2008 – con l’illuminazione del gran premio di Formula 1 a Singapore, il primo mai corso in notturna – DZ Engineering si è focalizzata sul­lo sviluppo di soluzioni modulari adattabili a differenti contesti. L’intero impianto sarà riutilizza­to nei prossimi e-prix a Diriyah, con modifiche e adattamenti nel caso le gare dovessero svolgersi in un altro circuito.

Dal progetto alla realizzazione

Coinvolgendo DZE Asia – la con­trollata con sede a Singapore – DZ Engineering ha creato un team di lavoro ad hoc: il coor­dinamento della commessa, la progettazione dell’impianto e la gestione degli acquisti sono stati effettuati nell’headquar­ter di Forlì, mentre lo staff pre­sente nel circuito si è occupato della logistica, dell’installazione e dell’assistenza durante il test commissioning, le prove e le ga­re, fino allo smontaggio al termi­ne dell’evento.

 DZ Engineering
ROBERTO GRILLI, General Manager di DZ Engineering

«L’attività di chi opera nel floo­dlighting per le gare motoristi­che è molto simile a quella di una scuderia da competizione – prosegue Grilli – Sono indispen­sabili sia un solido background tecnico e organizzativo, sia una struttura operativa efficiente e reattiva, perché tutte le ope­razioni devono essere attenta mente coordinate in modo da ri­spettare le tempistiche imposte dal programma della manifesta­zione.

Il contributo del team asiatico, che vanta un’esperienza e competenze specialistiche di altissimo livello, è stato di fon­damentale importanza per rea­lizzare al meglio quanto è stato progettato in Italia. In questo ca­so abbiamo iniziato la costruzio­ne dell’intero impianto circa 5 settimane prima del week-end della gara, mentre per lo smon­taggio abbiamo avuto a disposi­zione meno di 3 settimane».

Formula E
SONO STATE impiegate circa 5 settimane per costruire l’impianto e, dopo la gara, è stato smontato in meno di 3 settimane, rispettando il rigido calendario stabilito dagli organizzatori; L’INTERO IMPIANTO di illuminazione è modulare, flessibile e facile da montare e smontare: la struttura portante è composta da americane e vincolata a terra con piastre e zavorre.
I REQUISITI DELL’IMPIANTO
Le competizioni motoristiche notturne non sono una novità: la 24 ore di Le Mans, ad esempio, si corre dal 1923 anche durante la notte, ma le vetture sono equipaggiate con fari che illuminano il tracciato. Solo alcuni tratti dell’autodromo, come il rettilineo d’arrivo, dispongono di illuminazione artificiale.

Nel 2010 la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) ha emanato apposite performance specification dedicate alle gare notturne per vetture sprovviste di fari, come i prototipi di Formula 1 e Formula E. In generale, i requisiti sono finalizzati a garantire livelli e qualità dell’illuminazione opportuni per:

  • i partecipanti (piloti e squadre) e per i commissari di gara;
  • permettere la visione al pubblico e le riprese televisive.

La sicurezza è l’aspetto principale delle norme. L’impianto di illuminazione dev’essere progettato e realizzato per:

  • la massima sicurezza nelle normali condizioni d’uso;
  • la completa continuità del funzionamento (ridondanza dell’alimentazione, resistenza agli agenti atmosferici, ecc.);
  • minimizzare la possibilità che, in caso di incidente, piloti, commissari, vetture ed eventuali detriti entrino in contatto con i componenti impiantistici, o che questi possano cadere sul tracciato;
  • non intralciare le operazioni di soccorso.

Le norme approfondiscono anche parametri tecnici significativi come:

  • livelli di illuminazione delle diverse zone del circuito (tracciato e aree di fuga, pit lane, box, postazioni dei commissari);
  • uniformità di distribuzione dell’illuminazione e valori limite di contrasto fra le diverse zone del circuito;
  • valori limite di abbagliamento, ombreggiamento, sfarfallio, dispersione luminosa;
  • CRI (indice di resa cromatica) e CCT (temperatura correlata del colore);
  • tolleranza dell’orientamento del fascio luminoso;
  • resistenza al fuoco e assenza di esalazioni tossiche in caso di incendio.

Infine, le performance specifications prevedono criteri e modalità di verifica delle caratteristiche e delle prestazioni degli impianti.

LE PERFORMANCE Specification della FIA prevedono fra l’altro un livello di illuminamento medio della pista pari a 1.000 lux (verticale, a 0,7 m) e a 1.500 lux (orizzontale, al livello del terreno)

L’impianto in sintesi

L’energia è fornita da 8 stazio­ni disposte attorno al tracciato, composte da generatori collegati in parallelo e alimentati con biodiesel, per minimizzare l’im­patto ambientale. La struttura portante è reversibile: si svilup­pa per circa 3 km complessivi ai lati della pista ed è composta da tralicci metallici prefabbricati (le cosiddette “americane”), dispo­sti secondo uno schema seriale pilastri/travi.

DZ Engineering Formula E
IN CASO di guasto, la rete di alimentazione dispone di un sistema di overlapping che mantiene un livello minimo di illuminamento pari ad almeno il 50% del flusso

Ognuno dei 167 pi­loni è vincolato a terra median­te una spessa lamiera in accia­io, stabilizzata con zavorre in cemento sulle quali appoggiano i quadri elettrici, ciascuno dei quali alimenta 12 proiettori, per un totale di 50 quadri di prote­zione e comando e 600 proiet­tori disposti lungo la pista. Attra­verso un sistema di overlapping, in caso di guasto la rete di ali­mentazione è predisposta per mantenere un livello minimo di illuminamento pari ad almeno il 50% del flusso nominale.

L’illuminazione artificiale del tracciato è anche al servizio delle zone destinate ai team, al­lo staff dell’organizzazione e al pubblico. I proiettori dispongo­no di sorgenti a LED dimmera­bili attraverso lo standard di co­municazione digitale DMX, con regia centralizzata in un’unica consolle che consente anche la programmazione e l’esecuzione di effetti e scenografie luminosi.

CORPI ILLUMINANTI AD ALTA POTENZA
CIASCUNO dei circa 600 corpi illuminanti installati è equipaggiato con 3 moduli LED ad alta potenza

L’impianto di illuminazione è composto da circa 600 corpi illuminanti, ciascuno equipaggiato con 3 moduli LED ad alta potenza (potenza compresa fra 1.250 e 1.420 W), alloggiati in un corpo d’alluminio pressofuso orientabile e caratterizzati da sorgenti luminose regolabili con le seguenti caratteristiche:

  • colore bianco freddo;
  • flusso luminoso fino a 180.000 lm;
  • ottiche a distribuzione asimmetriche strette;
  • CRI 90; CCT 5.700 K.

Ogni apparecchio è equipaggiato con un driver esterno DMX (classe IP66), che consente la programmazione e l’integrazione con sistemi di gestione a distanza per l’illuminazione scenografica.

LO STANDARD DMX consente la centralizzazione in un’unica consolle di tutte le funzioni, compresa la programmazione e l’esecuzione di effetti e scenografie luminosi

«L’illuminazione applicata ai circuiti automobilistici si presta alla realizzazione di effetti luminosi sempre più scenografi­ci, affascinanti e complessi. Allo scopo stiamo collaborando con un’azienda che opera nel setto­re dell’intrattenimento. Durante il prossimo e-prix a Diriyah vo­gliamo sincronizzare gli effetti al suolo con una coreografia a­erea, realizzata da centinaia di droni equipaggiati con sorgen­ti luminose» conclude l’ing. Ro­berto Grilli.

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