L’impianto elettrico di un cimitero segue a grandi linee le direttive della norma CEI 64-8. È importante però assicurarsi che tutto sia in regola, soprattutto le lampade votive che sono presenti in grandi quantità.
Gli impianti elettrici nei cimiteri non sono soggetti a norme particolari, si applica la CEI 64-8. Se l’impianto è situato totalmente all’esterno di qualsiasi edificio e non ha nessun collegamento a un impianto interno – né attraverso l’alimentazione, né attraverso l’impianto di terra – non ricade nell’ambito di applicazione del D.M. 37/08.
Tipologie di impianti
L’impianto elettrico in un cimitero è costituito generalmente dall’illuminazione votiva dei loculi e delle tombe, dall’illuminazione dei vialetti, dagli impianti interni agli edifici di contenimento dei loculi e dall’impianto a servizio delle attività accessorie (magazzini, depositi, uffici, locale custode, cappella, ecc.).
Distribuzione dell’energia
Nei locali coperti generalmente si ricorre a posa in tubo incassato e/o a vista oppure a posa in canale. La distribuzione esterna avviene solitamente mediante cavi interrati. In questo caso si applica la Norma CEI 11-17. In particolare, per quanto riguarda la profondità di posa che non deve essere inferiore a 50 cm se non è presente una protezione meccanica addizionale.
Si evidenzia, tuttavia, che la profondità di interramento dei cavi di alimentazione SELV delle lampade votive può anche essere inferiore agli 0,5 metri e senza protezione meccanica. I cavi interrati devono presentare guaina e tensioni di isolamento 0,6/1 kV.
Impianti elettrici comuni
L’impiantistica degli edifici contenenti i loculi, delle attività accessorie e l’illuminazione dei vialetti è di tipo tradizionale senza alcuna prescrizione particolare. Nei viali pedonali, per consentire la visibilità notturna, devono essere garantiti almeno 5 lux di illuminamento medio sulla strada.
Nei grandi cimiteri, dove i loculi sono situati anche ai piani interrati, è necessario prevedere un’illuminazione di sicurezza poiché la mancanza dell’illuminazione ordinaria può dar luogo a situazioni di paura e pericolo. L’impianto può essere realizzato con apparecchi autonomi.
I trasformatori di sicurezza possono raggiungere la potenza di 10 kVA (Norma CEI EN 60742), ma generalmente a servizio dei cimiteri la taglia prevista è compresa fra i 630 e i 2.500 VA (alimentazione a primario 230 V monofase). Se il trasformatore di sicurezza è installato entro un contenitore chiuso è opportuno prevederne un sovradimensionamento di circa il 25%.
I cavi, specialmente se interrati senza protezione meccanica, devono essere del tipo FG16OR16 o equivalente; questo non tanto per ragioni di sicurezza, ma per garantire il corretto funzionamento del cavo nel tempo.
Le lampade votive (intese come apparecchio illuminante più corpo luminoso) devono presentare un grado di protezione almeno IPX3 (protezione contro la pioggia) in modo da evitare perdite di isolamento, cortocircuiti e disfunzioni dell’impianto. I circuiti che alimentano le lampade votive sono considerati circuiti di segnalazione e possono pertanto presentare una sezione minima di 0,5 mm2.
Le derivazioni dalla dorsale per l’alimentazione delle singole lampade votive è opportuno siano realizzate con giunti in resina al fine di evitare l’infiltrarsi di umidità che potrebbe causare disfunzioni difficilmente eliminabili vista l’estensione degli impianti.
Per rispettare la caduta di tensione massima al 4% dal punto di consegna dell’energia al loculo più lontano è bene non superare il 3% di caduta fra punto di consegna e ciascun blocco di loculi da cui partono le derivazioni per i singoli loculi.