“Progettiamo la sicurezza e il comfort della vostra abitazione” è il claim di Electrosystem, l’azienda di Yaroslav Toporivskyy, che a 16 anni è arrivato in Brianza dall’Ucraina per intraprendere una brillante carriera da elettricista.
Il suo accento italiano è perfetto e la passione emersa dall’intervista è tantissima. Lui è Yaroslav Toporivskyy, o più semplicemente “Yaro”, un entusiasta elettricista che ha in progetto di specializzarsi sempre più in domotica e integrazione di sistemi. Dieci anni fa si è messo in proprio, facendo nascere a Desio (MB) la sua Electrosystem Srl, le cui parole chiave sono elettricità e sicurezza.
Perché hai scelto questa professione?
«La passione per l’elettrotecnica è nata in me da bambino, quando vivevo in Ucraina: mio nonno era un elettricista, spesso alle prese con la riparazione di motori elettrici, e io lo stavo a guardare con estremo interesse mentre lavorava. Fin da allora sapevo che avrei voluto lavorare nel mondo dell’elettricità».
Hai fatto scuole specifiche?
«A 16 anni sono venuto in Italia per esigenze lavorative della mia famiglia e qui ho iniziato a studiare Elettronica, indirizzo scelto per ampliare il mio bagaglio di conoscenze. Ho però cominciato a lavorare sul campo prima del diploma: ho finito le superiori frequentando la scuola serale poiché a 19 anni sono stato assunto come apprendista presso una ditta specializzata in impianti di sicurezza, dove ho lavorato per 4 anni e mezzo».
E dopo cosa è successo?
«Il mondo e le tecnologie si stavano evolvendo, e io sentivo l’esigenza di sfruttarle e di fare qualcosa di più, ma sapevo che non lo potevo fare da dipendente. Quindi ho deciso di mettermi in proprio e di aprire la Partita Iva. Era il 2012 e avevo 23 anni, ma già con una buona base di esperienza per potermi muovere autonomamente».
Hai sentito differenze sostanziali tra il lavoro dipendente e l’autonomo?
«All’inizio no, perché l’azienda dove lavoravo come dipendente contava in totale tre persone, me compreso. Ero quindi già molto indipendente e, di conseguenza, non ho sentito un grande cambiamento per quanto riguarda il lavoro sul campo. Tuttavia, ho dovuto imparare nuove competenze: commerciali e di gestione imprenditoriale, prima del tutto sconosciute per me. E soprattutto dovevo proseguire con la mia idea».
Come ti sei mosso?
«Devo ringraziare tantissimo uno dei miei colleghi artigiani che mi ha spiegato i dettagli gestionali della parte amministrativa. Altro punto per me nuovo era inerente all’ambito commerciale e di marketing, quindi trattare con i clienti e procacciare nuovi lavori, fare preventivi e promuovere la mia attività. Anche se caratterialmente sono una persona timida e non portato per essere un commerciale, oggi il mio impegno mi sta premiando. Del resto, mi sono innamorato del lavoro autonomo e di poter direzionare la mia attività dove mi piace di più».
E qual è il tuo principale ambito di interesse?
«Agli albori della mia carriera, i lavori erano quasi esclusivamente concentri sull’installazione di antifurti e impianti di videosorveglianza. Io, però, volevo fare di più, ma mi mancavano le basi per farlo. Così, ho deciso di collaborare con altre imprese specializzate in altre categorie. Quindi, per circa 6 anni ho lavorato principalmente per altre ditte, svolgendo praticamente ogni tipo di lavoro elettrico. In questo modo ho imparato tanti mestieri diversi, ma soprattutto ho appreso diversi modi di lavorare; questo mi è servito per lavorare meglio. È così che ho capito che il futuro è integrare diversi sistemi e la risposta a questo è proprio la domotica».