Anche se è l’ascensore il mezzo di trasporto in assoluto più utilizzato al mondo, si tratta anche di uno tra i più vecchi in circolazione: su quasi 1 milione di impianti in servizio in Italia, circa il 40% (400.000) ha più di 30 anni e almeno il 60% (600.000) non è dotato delle moderne tecnologie che garantiscono un maggiore livello di sicurezza per gli utenti. È questa la denuncia di AssoAscensori, associazione aderente ad ANIE Confindustria. Anziani, diversamente abili, cardiopatici e claustrofobici sono le categorie più esposte a questi rischi, rischi che possono tuttavia essere affrontati e risolti con una serie di interventi.
AssoAscensori stima che il numero di infortuni potrebbe infatti essere ridotto se fossero ammodernati gli impianti, in quanto è l’invecchiamento crescente degli ascensori in funzione a costituire la principale causa di infortunio per gli utenti e che va a compromettere la sicurezza del mezzo. Se le tecnologie obsolete danno luogo infatti ad una serie di situazioni di rischio (un terzo degli incidenti in ascensore denunciati in Europa ogni anno sono causati dalla presenza di dislivello perché la precisione di arresto al piano non si rivela adeguata, mentre l’urto con le porte che si chiudono rappresenta la seconda causa di infortunio, soprattutto nel caso di persone anziane, e l’intrappolamento in cabina fa registrare gravi conseguenze soprattutto a persone cardiopatiche o claustrofobiche), il beneficio alla sicurezza apportato da tecnologie aggiornate si andrebbe a tradurre in risparmio energetico e in agevolazioni economiche: l’utente che decide di realizzare tali opere di ammodernamento, infatti, può usufruire del bonus ristrutturazioni, fissato fino alla fine dell’anno al 50%, con un parziale rimborso dei costi sostenuti sotto forma di detrazioni fiscali.
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