Fatturazione elettronica

Le opportunità oltre agli obblighi

 

Via la carta, via le e-mail, gestione più immediata dei dati e così via. Ma i vantaggi della fatturazione elettronica sono solo questi?

“Dobbiamo distinguere prima di tutto quale sia il tipo di mittente e destinatario: una piccola azienda, una PMI, una multinazionale. Diciamo che il concetto condiviso in tutte e tre le realtà è che i documenti partono e arrivano digitalmente. La carta non esiste più. Poi cominciano i problemi e le opportunità. Partiamo da queste ultime, per tutte e tre le realtà: tutti i dati sono ricevuti con un sistema digitale e quindi le informazioni sono già nel ‘computer’. Qui comincia la differenziazione in termini di vantaggi: chi riesce ad integrare queste informazioni con il proprio gestionale comincia ad avere i primi benefici”, premette Giorgio Casanova, direttore generale di Metel.

 

Giorgio Casanova, direttore generale METEL “..“..La fattura elettronica è partita in Italia ma ad aprile ci sarà anche per la PA in Europa. La conseguente digitalizzazione permetterà anche di sviluppare servizi come: la determinazione più efficiente delle imposte nei vari paesi dove l’azienda opera, migliorare le procedure di dichiarazione ai fini tributari nei vari paesi dove l’azienda opera, la compliance relativa alla fatturazione elettronica e conservazione anche in altri Paesi”

Come queste ricadute positive si manifestano concretamente?
Chi riuscirà ad integrare solo gli importi della fattura dovrà riconciliare il documento con il proprio ordine. Chi riesce anche ad importare l’ordine e la DDT avrà un’ulteriore possibilità di riconciliare automaticamente la fattura e così via. In poche parole, la quantità e la profondità di integrazione automatica tra la fattura elettronica ed il proprio gestionale rappresenta il guadagno di tempo, quindi soldi, quindi competitività. Invece i problemi esistono per chi non ci ha pensato a come integrare la fattura elettronica. Infatti, è costretto a stamparla in un formato leggibile ed inserirla a “mano” nel gestionale. Qui ho posto l’accento solo sul ciclo passivo. Ma anche per il ciclo attivo ci sono delle belle opportunità : la fattura una volta inoltrata al SDI (sistema di interscambio) fa ritornare una informazione certa : la fattura è stata scartata, è stata consegnata, o è stata emessa ma non è stato possibile consegnarla. Nel primo caso il SDI ci dice che la fattura che abbiamo spedito è errata. Gli errori di solito dipendono dagli arrotondamenti o da un CAP errato, o da una partita IVA cessata. L’opportunità che deve essere sfruttata è quella di fare pulizia nella propria anagrafica. Nel secondo e nel terzo caso la fattura è correttamente emessa. Nel secondo caso c’ è anche una ricevuta di ritorno che lo attesta, nel terzo è necessario inviare una comunicazione al cliente indicando che la fattura è stata emessa ed è stata inserita dal SDI nella sezione fatture e corrispettivi del cessionario. Quindi una bella evoluzione. Poche cose e certe.

 

Si può parlare anche di “rivoluzione”, sia in termini di processi che di contabilità?
Sì, evoluzione e anche rivoluzione: perché il flusso di informazioni è unico, non ci sono più scuse per non digitalizzare, una rivoluzione indotta ma a fin di bene. Evoluzione perchè chi vuole essere competitivo deve agire sui costi interni ed essere efficace con clienti e fornitori : deve sfruttare un modo nuovo di operare. A mio parere questa innovazione farà crescere anche dei servizi paralleli. La fattura elettronica è partita in Italia ma ad aprile ci sarà anche per la PA in Europa. La conseguente digitalizzazione permetterà anche di sviluppare servizi come: la determinazione più efficiente delle imposte nei vari paesi dove l’azienda opera, migliorare le procedure di dichiarazione ai fini tributari nei vari paesi dove l’azienda opera, la compliance relativa alla fatturazione elettronica e conservazione anche in altri Paesi. Insomma, tutto più digitale, sempre più verso il mercato unico digitale voluto dalla commissione europea.

 

Come affrontarla per renderla un’opportunità?
Pensando a tutto tondo. Perché fermarsi alla fattura? Digitalizzare ordine, conferma e ddt è oramai una necessità. Nel sistema sanitario con l’NSO (Nodo Smistamento Ordini) si è affrontato il tema di digitalizzare tutti i documenti del ciclo dell’ordine. La regione Emilia Romagna ha scelto uno standard digitale EUROPEO (PEPPOL) e opera da diverso tempo con ottimi risultati. Quindi la conclusione è che finalmente i manager ed i titolari di azienda dovranno prendere in seria considerazione il fatto che la normativa ha raggiunto le iniziative private di digitalizzazione ed è destinata ad aumentare fino ad eliminare la gestione cartacea. Nei paesi del nord Europa ed in Svezia in particolare si parla di abolizione dei contanti, tutto avviene on line. Questo significa che il B2B è già nelle condizioni di azzerare l’uso dei contanti perché tutto avviene on-line. Il mondo sta andando in questa direzione, sottrarsi o resistere non farà altro che alzare i costi di gestione e quindi diminuire la competitività delle nostre aziende.

 

Può essere stato un vantaggio per l’Italia il fatto di essere stato il primo Paese europeo a introdurla?
È una grande opportunità, un’opportunità di modernizzazione che si sposa con la necessità di una dichiarazione che l’Italia ha dovuto fare nella legge di bilancio 2018: recuperare diversi miliardi di euro dal fenomeno dell’evasione.

Milano, 2018. L’evento E-INVOICE SWITCH è stato un’importante occasione per presentare e insieme fare il punto all’interno della filiera della distribuzione in relazione a tutti i temi della digitalizzazione, tra i quali la fatturazione elettronica ne costituisce uno dei principali temi portanti

 

Quali opportunità ne derivano nell’ottica della Supply Chain Collaboration o comunque di una condivisione più organizzata e strutturata delle informazioni?
Velocità, precisione, efficienza ed efficacia. Ciò che Metel sviluppa da anni per la filiera del materiale elettrico. Ora, con la fattura obbligatoria è necessario chiedere a clienti e fornitori di collegare anche gli altri documenti : gli strumenti ci sono e sono pronti. A monte e a valle del grossista c’è un mondo di aziende che si evolveranno e si digitalizzeranno sempre più. A mio parere siamo partiti dal fondo : la fattura. Ma il primo documento da diffondere digitalmente è la scheda tecnica di un prodotto. Fino a quando il prodotto non sarà on line, non sarà facilmente ricercabile, non avrà i propri parametri codificati in un modo professionale. L’online significa “semplice da utilizzare” per chi sta a valle del grossista, se non sarà così ci sarà sempre una inefficienza da colmare. Sto parlando di ETIM, un modello di classificazione prodotti che li rende visibili nel mondo digitale nella modalità tecnica che il produttore decide di proporre e che accoglie le proposizioni commerciali del grossista.

(cortesia: METEL)

In che modo il grossista di materiale elettrico può beneficiarne?
Diciamo che molti grossisti e gruppi di acquisto con Metel hanno per anni goduto di un vantaggio competitivo di ecosistema con l’EDI (Electronic Data Interchange). Ricordo che un ciclo dell’ordine Metel costa 10 € contro i quasi 60 di un ciclo ordine tradizionale fatto di email e stampe. Ora è necessario non fermarsi, integrare il più possibile il ciclo dell’ordine con il proprio gestionale e l’EDI. E’ necessario sfruttare i dati digitalizzati di ordine conferma e ddt. Questo atteggiamento consente ancora di ottenere dei benefici concreti. Il grande passo in avanti però è ETIM, con ETIM e i prodotti classificati in modo professionale i grossisti realizzano uno strumento di base che può essere personalizzato nei loro siti di e-commerce. Questo strumento, aumentato del tradizionale valore aggiunto, in un mercato digitale sempre più competitivo, farà la differenza.

(di Stefano Troilo)

 

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