L’interruttore generale di un quadro è un componente fondamentale in un impianto elettrico: funge da punto di disconnessione principale, consentendo di isolare l’intero impianto quando è necessario eseguire manutenzioni o interventi di emergenza.
L’interruttore di manovra e sezionatore (IMS) è un dispositivo che, come dice il nome, ha una duplice funzione. La prima è quella di interrompere o riattivare manualmente il flusso di corrente in un circuito elettrico; la seconda è garantire la sicurezza nei casi in cui sia necessario sezionare (isolare) una parte specifica del sistema elettrico per manutenzione o riparazione.
L’IMS non è un interruttore automatico, per cui non scatta né per sovracorrenti né per guasti a terra. Data la sua importanza è essenziale che l’interruttore generale venga installato e mantenuto secondo gli standard di sicurezza elettrica, per garantire un funzionamento affidabile e sicuro dell’impianto.
Interruttore generale di quadro non direttamente a valle del punto di consegna
Nel caso di quadro elettrico alimentato da un interruttore automatico a monte (fig.1) è opportuno usare un IMS come generale: sarebbe infatti inutile e più costoso installare un magnetotermico in cascata con quello già presente a monte della linea. Il generale di quadro in questo caso non ha funzioni di protezione, ma ha il solo scopo di interrompere manualmente la corrente e sezionare tutte le linee a valle di esso in caso di necessità.
Direttamente a valle
In base alla Norma CEI 0-21 è necessario prevedere una protezione contro il cortocircuito entro 3 m dal punto di consegna. Spesso, in prossimità del contatore, si installa un quadretto contenente il solo dispositivo di protezione del montante (fig.1). Meno frequentemente capita che il quadro generale venga ubicato in prossimità del punto di consegna per cui si ha uno schema simile a quello delle figure 2, 3 e 4.
Lo schema di fig. 2 con IMS come generale è corretto solo se si verificano contemporaneamente le quattro seguenti condizioni:
- non devono esserci più di 3 interruttori a valle (3 DGL ex CEI 0-21);
- la corrente nominale dell’IMS non deve essere inferiore alla somma delle correnti nominali degli interruttori a valle;
- la corrente nominale condizionata di cortocircuito dell’IMS non deve essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta in quel punto;
- il cablaggio deve essere fatto in modo da minimizzare la possibilità di cortocircuito.
Come è facile intuire non è la strada più semplice da seguire.
Lo schema in fig.3 è adatto solo se la carpenteria del quadro è in materiale isolante. Se il quadro fosse metallico, in caso di un guasto a terra a monte dei differenziali, si verificherebbe un pericoloso innalzamento del potenziale del PE: non avremmo quindi protezione dai contatti indiretti sul quadro e su tutte le altre masse.
Lo schema di fig.4, infine, è adatto anche al caso di quadro con carpenteria metallica, ma presenta un costo leggermente maggiore.
Riassumendo
È buona norma usare un IMS come interruttore generale se la linea di alimentazione proviene da un interruttore automatico a monte. Se si tratta invece del primo quadro a valle del contatore, l’IMS è utilizzabile solo in casi eccezionali. È quindi meglio optare per un magnetotermico se si ha un quadro isolante e scegliere un magnetotermico differenziale se il quadro è metallico.