Family Business

Da sempre vicini al territorio

Attiva da ben 81 anni, la Sceve Srl di Este è oggi diretta da Marco Baretella, nipote del fondatore Giuseppe. L’azienda si caratterizza per la diffusa presenza sul territorio tramite 6 punti vendita tra le province di Padova e Rovigo.

La capillare presenza sul territorio di Sceve è il frutto di scelte compiute proprio nel momento in cui avveniva il passaggio di consegne tra gli esponenti della seconda e della terza generazione. “Non essendo mai stato convinto del tutto dal modello di business fino ad allora utilizzato, basato sostanzialmente sugli agenti, nel 2001 decisi di aprire piuttosto delle filiali organizzate per la vendita al banco, allo scopo di ottenere una maggiore fidelizzazione e di distribuire diversamente il rischio”, spiega Baretella.

E i fatti le hanno dato ragione..

Teniamo presente che nel 2001 non c’erano concorrenti nel raggio di 40 chilometri, mentre oggi Elettroveneta e Sonepar Italia distano poche decine di metri dalla nostra sede. Considerando il dimezzamento del fatturato della sede storica, se non avessimo aperto le filiali avremmo dovuto chiudere bottega. Così, al contrario, abbiamo raddoppiato la redditività e fidelizzato i clienti che avremmo rischiato di perdere qualora un nostro venditore fosse andato a lavorare altrove, o per effetto dell’aumentata concorrenza. Chi viene al nostro banco trova sempre quel che chiede: l’esperienza consortile alle spalle ci permette di avere immediata disponibilità di materiale di qualsiasi tipo. In un mercato segmentato come quello attuale, dove i grandi distributori gestiscono clienti da ordini compresi tra i 100 mila euro e 1 milione di euro di valore, abbiamo scelto di rivolgerci ai piccoli artigiani che lavorano in proprio o con pochissimi collaboratori, supportandoli anche in termini finanziari come molto difficilmente i big settore sarebbero disposti a fare.

I rapporti tra familiari sono una risorsa ai fini del lavoro quotidiano?

Non sempre. Spesso assistiamo alla contrapposizione tra le tendenze conservative dei padri e il desiderio di cambiamento dei figli: in assenza di un equilibrio tra le due componenti, il ricambio generazionale stesso risulta ostacolato.

Marco Baretella “..Chi viene al nostro banco trova sempre quel che chiede: l’esperienza consortile alle spalle ci permette di avere immediata disponibilità di materiale di qualsiasi tipo. In un mercato segmentato come quello attuale, dove i grandi distributori gestiscono clienti da ordini compresi tra i 100 mila euro e 1 milione di euro di valore, abbiamo scelto di rivolgerci ai piccoli artigiani che lavorano in proprio o con pochissimi collaboratori”

Ma il bello dell’impresa di famiglia sta proprio nel confronto tra le esperienze delle diverse generazioni, non trova?

Il congiungimento di queste esperienze è probabilmente il lato più positivo delle imprese familiari. Mio padre e mio zio, rispettivamente 81 e 77, sono tuttora operativi con  mansioni che si sono ritagliati nel tempo, come la gestione di fornitori specifici e di clienti direzionali con i quali conta soprattutto il rapporto di fiducia. Ma se io ho sempre cercato di impostare il lavoro sui numeri e sull’impiego delle più moderne tecnologie, mio padre e mio zio erano abituati a ordinare materiale dopo aver guardato gli scaffali. Per quanto non ci sia più bisogno di farlo, continuo a confrontarmi con loro per vedere cosa pensano di qualche mia idea. Se mi sorridono subito, vuol dire che la condividono; in caso contrario, non esitano a guardarmi come se fossi un alieno.

Il rovescio della medaglia è la difficoltà nel gestire con distacco problemi e decisioni importanti.

Sì, e si tratta dell’aspetto più complesso da gestire, perché tutti riteniamo di svolgere bene il nostro lavoro. Ma uno scontro generazionale può avere conseguenze opposte. Da un lato il figlio resta succube del padre, ne subisce l’autorità, non porta nessuna innovazione e il suo operato resta ininfluente per anni. Dall’altro, ha un carattere talmente forte da riuscire imporsi, mettendo a rischio gli equilibri aziendali e sprecando quanto di buono ha fatto la generazione precedente.

Voi però avete trovato la “quadra”..

Sì, ma direi che il primo passaggio generazionale è stato più facile. Mio nonno rimase al lavoro fino a 85 anni, per cui papà e zio riuscirono a mettere in pratica le loro idee a 55 anni. Nel secondo passaggio, che ha coinvolto me, le dinamiche sono state chiaramente diverse.

I suoi percorsi di studio sono stati impostati in funzione di un impiego futuro in azienda?

Sono uno di quelli cui il padre ha chiesto esplicitamente di studiare tenendo conto del lavoro nell’impresa di famiglia. Terminati gli studi in Economia e Commercio a Venezia, mi sono iscritto a psicologia, che era la mia vera passione: pur non avendolo completato, è stato un bel percorso. A un mese dal mio ingresso in Sceve, ho iniziato a occuparmi di un primo consorzio locale da 60 milioni di fatturato: Gli Elettrici Diveco, del quale facciamo tuttora parte e che oggi fa capo ad Anse 2000. Abbiamo poi partecipato alla costituzione di MC Elettrici, del quale sono stato presidente e consigliere. L’attività consortile mi ha permesso di arricchirmi di altre esperienze e punti di vista.

La vostra realtà ha già permesso di crescere a collaboratori che non facevano parte della famiglia?

Certamente. Il mio braccio destro l’ho trovato fuori dalla famiglia. Si tratta di Riccardo Casotto, figlio del fondatore di Elettroingross. L’avere in comune un’esperienza di family business ci ha permesso di ritrovarci in sintonia: quando ci sono decisioni da prendere, lui è il mio primo interlocutore.

Sceve – Este (PD). Un’immagine del magazzino

 

IDENTIKIT

Denominazione e forma giuridica: Sceve Srl

Fondatore: Giuseppe Baretella

Generazione: terza

Anno inizio attività: 1937

Sede: Este (Padova)

Punti vendita: 6

 

 TIMELINE

1937.Giuseppe Baretella fonda la Società Commercio Elettrico Venezia Euganea, rivenditore di materiale elettrico all’ingrosso e al dettaglio

1976.L’azienda si trasferisce dal vecchio magazzino in centro a Este, al moderno magazzino di 2500 mq affacciato sulla SS 10

1991.Insieme a Caem, Gime e Vega, fonda il consorzio Gli Elettrici Triveneto – Diveco Srl

1998.Nasce M.C. Elettrici S.p.A., il primo magazzino centralizzato di materiale elettrico, di cui, ancora una volta Sceve è tra i primi ideatori del progetto e tra i soci fondatori.

2001.Sceve diviene una srl: ai figli di Giuseppe, Giovanni e Francesco, si affiancano i nipoti Marco e Riccardo

2002.Apre il primo Sceve Point a Due Carrare (PD), prototipo di un banco snello e veloce, orientato al professionista del settore elettrico

2005.Apre lo “Sceve Point” di Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)

2007.In un suggestivo fabbricato del XVII secolo apre Lighthink, innovativo showroom di illuminotecnica e domotica per installatori, privati, architetti e progettisti. Apre anche uno “Sceve Point” a Carbonara di Rovolon (PD)

2011.Apre lo “Sceve Point” di Adria (RO)

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