Come si fa la manutenzione degli impianti di videosorveglianza?

manutenzione impianti videosorveglianzaPer eseguire una corretta manutenzione degli impianti di videosorveglianza, sia correttiva sia preventiva, è necessario seguire alcune specifiche modalità.

Gli impianti di videosor­veglianza hanno subi­to negli ultimi anni uno sviluppo decisamente importante. Occorre tuttavia che, per garantirne nel tempo la pie­na operatività e funzionalità, sia­no sottoposti a un costante ed ef­ficace programma manutentivo.

Personale impiegato nella manutenzione

Le ditte che assumono l’one­re di manutenere un impianto di videosorveglianza devono di­sporre di un numero sufficiente di tecnici per garantire le funzio­nalità di tutti i sistemi oggetti del contratto di manutenzione, an­che in relazione alla funzionalità e la continuità di esercizio richie­sta dai sistemi stessi.

Impianti di videosorveglianza: manutenzione correttiva

La manutenzione correttiva, ov­vero il ripristino della funziona­lità del sistema a seguito di un guasto, richiede che il manuten­tore sia presente sul luogo del guasto entro l’intervallo di tem­po concordato nel contratto ma­nutentivo. Deve pertanto essere garantito, se necessario, un ser­vizio di reperibilità. Tale condi­zione di reperibilità può essere garantita anche mediante colla­borazioni fra più ditte di manu­tenzione.

Il manutentore, una volta indivi­duata la causa del guasto, deve procedere con una delle seguen­ti azioni:

  • riparare l’impianto lasciandolo pienamente funzionante;
  • ripristinare provvisoriamente la funzionalità dell’impianto (pre­via autorizzazione documenta­ta da parte della committenza);
  • scollegare la parte dell’impian­to non funzionante (previa au­torizzazione documentata da parte della committenza).

Qualora il guasto non sia indivi­duato, il manutentore deve con­tattare il centro assistenza del costruttore del sistema per rice­vere istruzioni su come procede­re in merito.

A intervento manutentivo ulti­mato, deve essere redatto un rapporto delle azioni intraprese lasciando una copia di detto rap­porto alla committenza che de­ve apporre la propria firma per presa visione (o soluzione equi­valente che dimostri che la com­mittenza sia stata informata di quanto operato); detto rapporto deve includere l’annotazione di ogni parte di impianto scollegata o riparata provvisoriamente (con l’autorizzazione del committen­te) nonché indicare le azioni fu­ture da intraprendere per il com­pleto ripristino della funzionalità del sistema.

La committenza deve indicare al­la ditta di manutenzione moda­lità e tempistiche dell’esecuzio­ne degli interventi indicati per il ripristino della funzionalità del sistema (se detti interventi sa­ranno affidati a ditta diversa da quella di manutenzione).

Impianti di videosorveglianza: manutenzione preventiva

La manutenzione preventiva ha lo scopo di evidenziare precoce­mente i componenti ormai giunti a fine vita sostituendoli “preven­tivamente” alla loro rottura e li­mitando così i disservizi.

Sugli impianti di videosorve­glianza è consigliabile procede­re con una verifica preventiva entro il primo anno dalla stipula del contratto di manutenzione; successivamente, le ispezioni di manutenzione preventiva saran­no svolte con la frequenza con­cordata nel contratto di manu­tenzione e terranno conto della complessità e della funzionalità dell’impianto.

Durante una verifica di ispezio­ne preventiva, deve innanzitutto essere verificato se siano insor­ti problemi e/o variazioni all’im­pianto di videosorveglianza ri­spetto alla precedente ispezione. Occorre pertanto:

  • esaminare la documentazione dell’impianto per evidenziare i guasti intercorsi fra la verifica precedente;
  • evidenziare eventuali variazioni d’uso dei locali, già in essere o previste nel breve periodo;
  • evidenziare eventuali modifi­che delle procedure di lavoro nella consultazione del sistema.

Esame a vista

L’impianto di videosorveglianza deve poi essere sottoposto a un esame a vista finalizzato ad ac­certare:

  • la rispondenza dello stato di fatto relativo al numero e al ti­po di telecamere, compresi gli obiettivi, con la documentazio­ne di impianto disponibile. Tutte le incongruenze devono essere segnalate alla committenza;
  • il corretto funzionamento delle lampade di indicazione con so­stituzione di quelle guaste;
  • la presenza della segnaletica di avviso integrando eventua­li mancanze e/o sostituendo quella danneggiata e/o non più leggibile;
  • l’integrità dei cavi di segnale e di alimentazione dell’impianto;
  • l’integrità dei passacavi utiliz­zati;
  • la solidità del sistema di fissag­gio di tutte le apparecchiature (comprese le verifiche sull’al­lentamento o la corrosione di supporti e accessori di fissag­gio).

Esame della corretta funzionalità

L’impianto di videosorveglianza deve quindi essere sottoposto a un esame della sua corretta fun­zionalità che includa:

  • verifica della qualità dell’im­magine di ogni telecamera e corretta selezione del disposi­tivo di visualizzazione, in parti­colare ricerca di segnali di con­densa sui vetri delle eventuali custodie e cause di limitazione della luminosità dell’immagi­ne;
  • rimozione di eventuali custo­die con successiva pulizia del corpo interno;
  • verifica della conformità alle specifiche di tutte le funzioni di comando automatiche e remo­te della telecamera (es. PTZ, otturatore elettronico, messa a fuoco, elementi riscaldanti, ecc.) e dell’assenza di ostacoli al movimento e al campo visivo della telecamera;
  • verifica del funzionamento corretto di tutti gli apparati di visualizzazione e registrazio­ne che includa anche le attività raccomandate dal costruttore delle stesse.

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