Così la termocamera rileva le anomalie nei quadri elettrici

L’azienda Testo Spa di Settimo Milanese (MI) propone testo 871, termocamera per quadri elettrici e macchine industriali.

La termocamera può essere un ottimo investimento per chi esegue manutenzioni in ambito civile e industriale. Con questo strumento si localizzano rapidamente i guasti, si può fare della manutenzione predittiva, si ottengono molte informazioni utili sullo stato dell’impianto. Il cliente, da par suo, non dovrà sopportare particolari disagi, in primis i costosi fermo-macchina. Non è poi trascurabile il fatto che le immagini termografiche suscitano sempre curiosità e interesse, accrescendo l’appeal di chi le esegue. La gamma Testo comprende 4 modelli che si sposano con le esigenze di installatori e manutentori: testo 865, 868, 871 e 872. Ciascuna con le proprie caratteristiche peculiari in termini di risoluzione delle immagini, sensibilità termica, campo di misura, campo visivo, ma tutte in grado di soddisfare una molteplicità di esigenze.

COSA “VEDONO”

In qualsiasi quadro elettrico, morsetti allentati e falsi contatti sono le prime cose che saltano all’occhio di una termocamera. Individuarli permette di intervenire subito, evitando altri problemi o veri e propri guasti ai macchinari. Usare una testo 871 – raffigurata nelle foto che seguono – significa poter integrare i risultati con i valori rilevati dalla pinza amperometrica testo 770-3; il monitoraggio delle grandezze elettriche è possibile anche facendo interagire la termocamera con la Smart Probe testo 605i.

COSE DA SAPERE

Per approcciare correttamente all’argomento-termocamera, occorre tenere conto di quattro aspetti. L’indicatore IFOV, espresso in mrad, permette di sapere cosa si può misurare con precisione da una determinata distanza. Il campo di misura indica il range di temperature entro il quale l’apparecchio “vede”: quello della testo 871 raffigurata nelle immagini, compreso tra -30 e 650 gradi, rileva molte problematiche che altri apparecchi entry level semplicemente ignorano. Il campo visivo FOV, nel caso specifico 35×26 gradi, misura con precisione lo spazio che la termocamera è in grado di cogliere “a colpo d’occhio”. Ancora, occorre valutare una risoluzione tale che permetta di rilevare i dettagli anche da distanze superiori ai 50 centimetri, limite minimo di sicurezza previsto dalle normative per l’operatore: testo 871 copre quest’esigenza con i suoi 240×180 pixel, che diventano 480×360 con la funzione Super Resolution. La funzione ε-Assist imposta automaticamente l’emissività e la temperatura dell’oggetto da misurare.

Per un approfondimento sul corretto installazione del prodotto citato, vi invitiamo a consultare il fascicolo di Giugno di Elettro.

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