Da installatore a imprenditore

Da artigiano individuale, Massimo Gallo è diventato imprenditore a capo di un’azienda di impianti elettrici strutturata. Con sede a Villafranca Padovana, la sua attività sente oggi aria di ulteriore ampliamento sia tecnico che amministrativo.

SPECIALIZZATA in impianti domotici, senza tralasciare i cantieri più
tradizionali, l’azienda è attiva anche nell’impiantistica industriale

Ad oggi, la Gallo Massimo Impianti Elettrici conta cinque collaboratori: quattro tecnici in cantiere e un’impiegata. Athos, Elia, Mirco, Stefano e Beatrice sono risorse preziose grazie a cui l’azienda prosegue con successo il percorso iniziato da Massimo Gallo nel 2013 con lo scopo di costruire una realtà in grado di rispondere alle esigenze di tutti i clienti, dalle grosse imprese di costruzioni alle attività industriali e i clienti privati.

«Non nascondo la voglia di strutturare ulteriormente l’azienda: il mercato attuale richiede quotidianamente nuove competenze non solo in ambito tecnico-professionale, ma anche in ambito di gestione amministrativa» introduce così il suo racconto Massimo Gallo.

Qual è la vostra principale area di competenza?

«Gestiamo impianti a 360°. Fin da subito ho cercato di specializzarmi in impianti domotici, cercando e trovando in BTicino un partner commerciale di altissimo livello. Si tratta di una scelta alquanto indovinata dato che – seppur non tralasciando gli impianti tradizionali – le realizzazioni di impianti domotici della mia azienda superano abbondantemente gli impianti tradizionali».

Che intenzioni hai per il futuro?

«Continuare questo percorso, andando ad approfondire anche il mondo KNX – ad oggi per noi poco conosciuto. Ho anche enorme passione per l’impiantistica industriale: io stesso sono stato formato prevalentemente in questo ambito nelle aziende in cui lavoravo in passato da dipendente. Un po’ alla volta siamo riusciti ad acquisire manutenzioni e nuovi interventi su importanti attività industriali locali e questo mi fa ben sperare per il futuro».

Tornando alla domotica… un’installazione esemplare?

«Vado molto fiero della nostra ultima realizzazione di installazione civile: un impianto domotico My Home BTicino installato in una villa privata. L’integrazione degli impianti in questo caso è stata la parola d’ordine perché le esigenze della committenza erano tutt’altro che banali: oltre alle classiche gestioni di automazioni, luci, antifurto e videocitofonia abbiamo dovuto gestire la delicatissima parte di termoregolazione dove era richiesta una scrupolosa gestione del raffrescamento estivo e dell’umidità, con diversi macchinari da dover gestire».

Quali sono gli aspetti che i committenti oggi mettono al primo posto?

«La presenza e la puntualità in tutte le fasi delle lavorazioni, dall’offerta alla gestione del cantiere. Si tratta di un punto importantissimo che va oltre la barriera economica; per riuscirci bisogna avvalersi di personale competente in grado di interloquire in modo corretto e cordiale con il cliente, un aspetto non proprio scontato. Inoltre, la formazione e l’aggiornamento ad oggi sono fondamentali: i materiali sono in continua evoluzione e nel nostro campo la tecnologia è entrata a gamba tesa in tutti gli ambiti, dal civile all’industria senza lasciare fuori le energie rinnovabili e gli impianti di sicurezza».

DA PICCOLO ARTIGIANO A DITTA STRUTTURATA

MASSIMO GALLO, Titolare di Gallo Massimo Impianti Elettrici

«Otto anni di esperienza con P.IVA non sono proprio una passeggiata e quando ho deciso di mettermi in proprio, tutti – tranne i miei genitori e la mia compagna – mi hanno sconsigliato questo passo, ma non mi sono lasciato condizionare. Chi parte in questa avventura deve essere spinto da un’enorme passione ed essere consapevole di dover affrontare molte difficoltà. Siamo installatori, ma una volta avviata l’attività, con o senza dipendenti, oltre alle normali mansioni dobbiamo diventare imprenditori. È un ruolo che include gestire personale, clienti, commesse, fatture e molto altro; una grande scommessa per chi, come me, è cresciuto in cantiere e non dietro ad una scrivania. Un consiglio che posso dare a chi intraprende questa strada è lavorare non solo con la borsa degli attrezzi, ma anche con carta e penna, o meglio con Pc e tablet visto che siamo nel 2021!»

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