
Al giorno dâoggi è sempre piĂš importante progettare e gestire gli impianti elettrici valutando lâaspetto economico. Di seguito verranno presentate le principali strategie che progettisti e manutentori devono considerare quando affrontano un impianto elettrico.
Lâattuale fase di criÂsi energetica, che si ripercuote pesanÂtemente nella vita delle persone e nello sviluppo socio-industriale del paese, imÂpone sempre piĂš la necessitĂ di recepire i criteri previsti in sede normativa per una progettazioÂne e una gestione degli impianti elettrici improntata a valutazioÂni di tornaconto economico, sia a breve sia a lungo termine, fra costo iniziale dellâimpianto e riÂsparmi nei costi di funzionamenÂto.
Naturalmente va sottolineato, proprio perchĂŠ lâapproccio proÂgettuale in questione non è obÂbligatorio e generalmente fa lievitare il costo di costruzione dellâimpianto, che occorre inforÂmare adeguatamente il commitÂtente al fine di scegliere quali provvedimenti applicare dopo aÂver calcolato il tempo di ammorÂtamento dei maggiori costi iniÂziali.
In questa rapida carrellata, insufficiente per fare approfonÂdimenti a proposito delle varie strategie da mettere in campo, sâillustra la normativa e le princiÂpali impostazioni che interessaÂno sia i progettisti sia i manutenÂtori, anche allo scopo di rimuoveÂre il semplicistico e superficiale approccio dellâimpianto di miniÂmo costo.
La normativa

Anche se lâargomento dellâeffiÂcientamento energetico è oggi imperativo, non è nuovo. PasÂsando dal piĂš generale RapporÂto Tecnico UNI CEI/TR 11428:2011 âGestione dellâenergia – Diagnosi energetiche – Requisiti generali del servizio di diagnosi energetiÂcaâ, attualmente, nel concreto ci si riferisce, sotto lâaspetto che piĂš interessa in questa sede, allâottaÂva parte della Norma CEI 64-8, in vigore fin dal 1° novembre 2016; a cui hanno fatto seguito gli aggiorÂnamenti delle edizioni del 2021- 08, Parti 8/1 – Efficienza enerÂgetica degli impianti elettrici, e della Parte 8/2 â Impianti elettriÂci di BT di utenti attivi (PEI – ProÂsumerâs low-voltage Electrical InÂstallations).
In particolare, la giĂ menzionata prima parte, tratta le prescrizioni e le raccomandazioÂni per il progetto di un impianto elettrico nel quadro di un approcÂcio di gestione dellâefficienza eÂnergetica per ottenere il miglior servizio permanente, equivalenÂte al consumo di energia elettriÂca piĂš basso e nelle condizioni di disponibilitĂ di energia e di equiÂlibrio economico piĂš accettabili.
I criteri principali alla base della progettazione
Premesso che, per ottimizzare la progettazione occorre consiÂderare in primis il costo dellâeÂnergia primaria – partendo dalla struttura tariffaria stipulata col fornitore di energia – ma anche la disponibilitĂ di fonti alternatiÂve di natura rinnovabile, rispetto allâestensione dellâimpianto e al suo diagramma di carico la NorÂma si sofferma sulle strategie di base per minimizzare le perdite (nota 1), in particolare quelle derivanti da:
- ubicazione (non corretta) delÂla cabina di trasformazione riÂspetto allâallocazione dei carichi e relativa energia consumata;
- scelta del tipo di trasformatore MT/BT;
- sezione delle condutture;
- ubicazione del rifasamento anÂche in relazione allâimminente regolazione tariffaria per gli uÂtenti non domestici a riguardo dellâenergia reattiva immessa in rete.
Ubicazione della cabina di trasformazione
Esiste unâespressa raccomandaÂzione per la determinazione delÂla posizione economicamente piĂš vantaggiosa della cabina di trasformazione MT/BT, del quaÂdro di potenza o dellâeventuale gruppo di generazione: ossia il âmetodo del baricentro dei cariÂchiâ. A livello di progetto, il calÂcolo analitico delle coordinate del baricentro planimetrico (nota 2) dâinÂstallazione della cabina assume significato a partire da un livello di struttura industriale composta da uffici, magazzino e 4/5 reparÂti, con una potenza complessiva installata di circa 400/500 kVA.
Detta impostazione – che allâatto pratico deve fare i conti sia con i vincoli delle normative previste per lâinstallazione di una cabina allâinterno di un ambiente di lavoÂro sia con il fatto che il baricenÂtro dei carichi non coincide con la trasformazione (che deve esÂsere a spalla con la cabina di conÂsegna del Distributore) – impone la valutazione della convenienza complessiva di trasportare in BT, ovvero in MT, tutta la potenza a disposizione (minori perdite in MT rispetto che in BT a fronte di maggiori costi impiantistici – cavi MT + quadristica MT di arrivo nelÂla cabina di trasformazione).
In questâultimo caso, si tratta di verificare anche se risulta conÂveniente un maggior costo dâinÂstallazione di un trasformatore a perdite ridotte, a fronte del recuÂpero dei costi per le minori perÂdite che sâincontrano in un arco temporale di tempo stabilito (in genere dieci anni).
In tal senso la Norma CEI EN 50464-1 fornisce la capitalizzazione dei costi delle perdite con lâespressione (nota 3):
Classi di efficienza
Le classi di efficienza per le perÂdite a vuoto e per le perdite a caÂrico per i trasformatori in olio e a secco sono riportate nella NorÂma CEI EN50588-1. La classe di massima efficienza per le perdite a vuoto (P0) è la classe AAA0, seÂgue la classe AA0, poi la A0. Per le perdite a carico (PK) si usa la stessa logica, la classe di massiÂmo rendimento è AK, seguita da BK, e poi da CK.
Dal 30 giugno 2021, secondo la Direttiva 125/CE/2009, sono commercializzati nellâUE escluÂsivamente trasformatori con classe A0 per le perdite a vuoto e AK per le perdite a carico.
Dimensionamento delle condutture
Per quanto attiene il dimensioÂnamento delle condutture, il proÂgettista deve individuare la seÂzione ottima (a volte può essere conveniente un sovradimensioÂnamento della sezione compenÂsabile dalle minori perdite) dei conduttori per i circuiti di distriÂbuzione (circuiti di alimentazioÂne) e dei circuiti finali che aliÂmentano i carichi con consumo elevato basandosi su valutazioni di natura tecnica ed economica e tenendo in considerazione il coÂsto:
- dei conduttori e della loro inÂstallazione/montaggio;
- delle potenze dissipate nel corÂso della durata di vita prevista;
- della durata di vita prevista dal tipo di carico, dellâimpianto e dal suo uso previsto.
A riguardo delle perdite, sono raccomandate altresĂŹ le seguenti impostazioni progettuali:
- riduzione degli effetti delle arÂmoniche: queste sono prodotte dalle apparecchiature non lineÂari (es. inverter, gruppi statici di continuitĂ UPS, altri convertitoÂri di potenza, forni ad arco, traÂsformatori e lampade a scarica, ecc.) che generano distorsioni di tensione o armoniche (figuÂra 1). Possono essere anche doÂvute semplicemente a carichi monofasi equilibrati ma non liÂneari. Queste armoniche solÂlecitano lâisolamento e sovracÂcaricano cavi e trasformatori, causano interruzioni di correnÂte e disturbano molti tipi di apÂparecchiature, quali computer, telefoni e macchine rotanti. La presenza di armoniche, oltre alÂla riduzione di vita, può portaÂre a un maggior riscaldamento rispetto allâalimentazione eletÂtrica lineare e, di conseguenza, causare maggiori perdite di eÂnergia attraverso il sistema di condutture. Ă raccomandata la misura della distorsione armoÂnica totale dellâonda di tensioÂne THDu a livello dellâimpianto e la distorsione armonica totaÂle dellâonda di corrente THDi a livello dellâapparecchio utilizzaÂtore; le azioni da intraprendere prevedono:
- lâinstallazione di filtri di arÂmoniche per ogni rispettivo circuito di carico;
- lâaumento della sezione dei conduttori;
- lâapplicazione di metodi che generino meno armoniche, come la modulazione di larÂghezza di impulso sinusoidaÂle (SPWM), negli invertitori delle sorgenti di energie rinÂnovabili collegati al punto di connessione;
- correzione del fattore di potenÂza (cosĎ) a livello del carico (riÂfasamento distribuito): generalÂmente il rifasamento distribuito è piĂš costoso ma si ripaga raÂpidamente grazie al risparmio energetico che si ottiene dalle minori perdite sulle condutture di distribuzione. Il tasso di diÂstorsione armonica è un dato importante per la scelta delle batterie di condensatori.
Ottimizzazione energetica per i clienti non domestici
Sempre sotto lâaspetto dellâotÂtimizzazione della gestione eÂnergetica dellâimpianto, è da teÂnere presente che con Delibera n. 232/2022, lâARERA ha dispoÂsto che dal 1° aprile 2023, per i clienti finali non domestici in MT e BT con Pd ⼠a 16,5 kW, si apÂplichino corrispettivi unitari alle immissioni di energia reattiva in fascia F3 pari ai corrispettivi uniÂtari applicati nelle fasce F1 e F2 ai prelievi di energia reattiva da parte dei clienti finali al medesiÂmo livello di tensione eccedenti il 75% dellâenergia attiva.
Uno deÂgli aspetti innovati dallâedizione 2021 rispetto allâedizione 2016 della Parte 1 della Norma CEI 64-8-8 sono i provvedimenti attivi e passivi che si possono adottare sullâimpianto elettrico per miglioÂrarne lâefficienza energetica che è legata al prezzo dellâelettricitĂ e al suo consumo. Lâefficienza si realizza mediante misurazioni effettuate durante lâintera vita dellâimpianto elettrico.
Questo aiuta a identificare le opÂportunitĂ di eventuali miglioraÂmenti e interventi che possono essere implementati riprogetÂtando o riposizionando le appaÂrecchiature. Lo scopo è quello di permettere la progettazione di un impianto elettrico efficienÂte che consenta un processo di gestione dellâenergia adattabile alle necessitĂ dellâutilizzatore, riÂmanendo nellâambito di un inveÂstimento accettabile.
La norma in argomento suggeriÂsce e introduce in prima istanza diverse misure che mirano ad asÂsicurare un impianto energetico efficiente, basato sul risparmio di kWh, successivamente fornisce una guida su come assegnare la prioritĂ alle misure da metteÂre in atto, in funzione del rientro dellâinvestimento, vale a dire il riÂsparmio di energia elettrica e la riduzione dei costi dellâelettricitĂ relativamente allâentitĂ dellâinveÂstimento.
Un metodo per calcolare la classe di efficienza energetica dellâimÂpianto elettrico (EIEC) è quelÂlo che tiene conto dei provvediÂmenti assunti e del loro livello di prestazione (tabella).
Si basa su un sistema a punti assegnato in forza del quale lâimpianto eletÂtrico viene classificato in 6 clasÂsi di efficienza energetica in orÂdine crescente: EE0 (basso), EE1, EE2, EE3, EE4, EE5 (alto).
Un siÂstema di gestione dellâefficienza energetica e dei carichi comanda lâutilizzo dellâenergia consumata, tenendo conto dei carichi, della produzione e dellâaccumulo locaÂli e delle esigenze dellâutente, è rappresentato in figura 2.
- Vale pena ricordare che lâutente paga in bolletta anche le perdite prodotte dal sistema elettrico a monte del contatore. Da luglio 2021 tutti i gestori del mercato libero sono stati obbligati dallâARERA a pubblicare il prezzo dellâenergia elettrica delle offerte con le perdite di rete incluse. Anche il prezzo luce del mercato tutelato include le perdite di rete e cosĂŹ questi valori possono essere piĂš facilmente comparabili. La stessa AutoritĂ a supporto della qualitĂ del servizio mette in atto un sistema di premi e penali affinchĂŠ le imprese distributrici minimizzino le perdite: ogni triennio vengono fissati nuovi obiettivi che le imprese distributrici devono raggiungere per rendere piĂš efficienti le reti.
- Le coordinate del baricentro dei carichi si desumano dal rapporto fra la sommatoria dei momenti di carico e la sommatoria degli stessi secondo i due assi cartesiani di riferimento.
- Naturalmente per giungere ad una decisione sicura è fondamentale la conoscenza del diagramma del carico dei giorni lavorativi e di quelli festivi.