Nella progettazione di un sistema elettrico affidabile, è fondamentale considerare la qualità dell’energia elettrica fornita. Questa può essere influenzata da vari fattori come ad esempio le interferenze elettromagnetiche, le variazioni di tensione e le distorsioni armoniche.
Il ruolo del progettista risulta fondamentale nel fare le scelte opportune riguardo a materiali e topologia della rete elettrica, nonché nell’assicurazione della corretta alimentazione dei carichi elettrici in un mondo fortemente permeato di apparecchiature elettroniche con stadi di ingresso non lineari. Da non dimenticare, inoltre, che questa materia abbraccia significativamente anche l’ambito relativo all’efficienza energetica.
Qualità dell’energia elettrica
La qualità, secondo una definizione più generale, è «l’insieme delle caratteristiche intrinseche di un oggetto che soddisfano determinati requisiti». Nel caso specifico dell’energia elettrica, le caratteristiche sono quelle relative alla corrente, alla tensione e della frequenza in un dato punto di un sistema elettrico, valutate rispetto a una serie di requisiti, ossia a parametri tecnici di riferimento del sistema e dei carichi collegati a tale sistema elettrico.
La “Power Quality” dunque è una condizione che, in un impianto elettrico, deve essere raggiunta, mantenuta e verificata nel corso del tempo. Esiste un altro approccio alla “Power Quality” in campo elettrico che parte dalle esperienze intraprese nel campo delle telecomunicazioni: si tratta della cosiddetta EMC, ossia la Compatibilità elettromagnetica. La EMC è la capacità di un’apparecchiatura o di un sistema di funzionare in modo soddisfacente nel suo ambiente elettromagnetico senza introdurre disturbi elettromagnetici intollerabili a qualsiasi cosa in quell’ambiente.
PQ ed EMC
Oggi è esperienza comune considerare che gli aspetti di “Power Quality” (nel seguito PQ) e di “Electromagnetic Compatibility” (nel seguito EMC) sono aree strettamente correlate e complementari. Il loro scopo comune è garantire che le apparecchiature elettriche, collegate in un punto del sistema elettrico, siano alimentate con energia elettrica che abbia le caratteristiche previste di qualità e che possano funzionare senza ricevere interferenze elettromagnetiche dall’alimentazione né generarle.
Soddisfare i requisiti EMC standard di singole apparecchiature e di interi sistemi elettrici è un prerequisito fondamentale per il funzionamento congiunto e normalizzato di dispositivi e impianti elettrici. Con riferimento alla definizione di qualità, l’oggetto è, nel nostro caso, l’energia elettrica; la sua qualità si può riassumere anche nell’assenza di disturbi elettrici e nella continuità dell’alimentazione a favore di un utente o di un centro di carico.
Gradi di sensibilità
La qualità dell’energia non è dunque definibile con una serie valori uguali per tutti gli utenti; i carichi elettrici, infatti, possono avere gradi di sensibilità diversi in ordine alla continuità dell’alimentazione e alle diverse caratteristiche o anomalie della tensione e della corrente, quali ad esempio:
- la presenza di buchi di tensione;
- le variazioni del valore della tensione;
- la presenza di sovratensioni (di origine atmosferica o di manovra);
- le variazioni della frequenza di rete;
- la presenza di distorsioni armoniche nella forma d’onda di tensione;
- la presenza di distorsioni armoniche nella forma d’onda di tensione;
- lo spostamento del centro stella nel triangolo delle tensioni.
Questa diversa sensibilità è evidenziata nella tabella 1.
Il ruolo del progettista
Regole tecniche da seguire
Come è ormai noto e fatte le debite eccezioni, tutti gli impianti elettrici devono essere progettati. Il progetto, inoltre, deve essere redatto a regola d’arte, indipendentemente da chi lo pensa prima e redige poi. La regola d’arte prevede poi degli specifici obblighi, una precisa forma e un preciso contenuto.
Troviamo queste regole, la cui osservanza è obbligatoria, scritte agli artt. 15, 22 e 81 e nell’allegato “L” del D.Lgs. n. 81/08, all’art. 5 commi 3,4 e 5 del D.M. n. 37/08, all’art. 7 commi 2 e 3 del D.M. n. 37/08, Punto S.10.4 dell’allegato al D.M. 3/8/2015.
La funzionalità degli impianti da garantire
Dal punto di vista della funzionalità degli impianti, il progettista nella progettazione di un nuovo impianto o nello studio degli interventi da effettuare su un impianto esistente ha come primo compito quello di raccogliere i dati riguardanti i centri di carico e, nell’elenco delle caratteristiche ad essi relativi, inserire la sensibilità ai disturbi (o il livello di immunità).
Si ricorda che i disturbi non solo arrivano dalla rete di fornitura dell’energia elettrica ma possono essere anche gli stessi centri di carico a produrre disturbi che andranno poi a influire sugli altri carichi non disturbanti dell’utente. Un elenco non esaustivo dei carichi disturbanti è riportato nella tabella 2.
Tenuto conto di quanto esposto in precedenza, è rilevante osservare come i carichi disturbanti influenzino in una certa misura la qualità della fornitura di energia, in particolare le emissioni elettromagnetiche di tutte le apparecchiature collegate alla rete di alimentazione elettrica si vanno a sommare e il cumulo dei fenomeni elettromagnetici rilevanti per le reti elettriche determina la qualità dell’energia, che quindi dipende (CEI EN 50160) dalla posizione nella rete di distribuzione e dallo stato operativo della rete.
Norma CEI EN 50160
Nella norma CEI EN 50160 sono specificate le principali caratteristiche della tensione ai terminali di alimentazione di un utente di rete nelle reti pubbliche di corrente alternata a bassa, media, alta e altissima tensione in normali condizioni di esercizio. Il documento specifica i limiti dei valori e delle caratteristiche di tensione nelle sole reti elettriche pubbliche europee; l’allegato D (informativo) tratta della relazione tra PQ ed EMC.
I livelli di PQ ei livelli di compatibilità EMC possono trovarsi vicini nei valori ma non sono identici in quanto corrispondono a soggetti diversi. Sebbene i requisiti standardizzati di qualità dell’energia si applichino “solo” al punto di alimentazione (POS), la compatibilità elettromagnetica deve essere garantita ai terminali in cui l’apparecchiatura stessa è collegata alla tensione di alimentazione.
Il livello PQ e il livello di compatibilità EMC non devono necessariamente trovarsi nello stesso punto di disturbo, come mostrato schematicamente nella figura 1.
Centri di carico
Nella tabella in cui verranno inseriti i dati dei centri di carico, il progettista dovrà anche inserire l’eventuale caratteristica disturbante. Un impianto utilizzatore con carichi disturbanti, disturba sé stesso, inquina la rete pubblica e di conseguenza trasferisce i disturbi agli altri utilizzatori collegati allo stesso PCC. I disturbi trasferiti sono quelli classificati come “condotti”.
Per la Bassa Tensione i disturbi hanno sempre un riferimento preciso all’immunità richiesta per gli apparecchi elettrici ed elettronici dettati dalle norme di prodotto. Una volta definite le caratteristiche di tutti i carichi da considerare, il professionista sarà in grado di inserire nel progetto gli accorgimenti per la mitigazione delle interferenze e per il controllo delle caratteristiche della linea secondo la tabella 3.
Quali sono le tecniche d’intervento?
Prima di prendere in considerazione alcuni sistemi di limitazione dei disturbi, occorre che nella fase di progettazione (e realizzazione) dell’impianto elettrico, vengano realizzati tutti gli accorgimenti per evitare la promiscuità tra circuiti sensibili e circuiti ordinari.
Un altro accorgimento, da non trascurare per evitare l’interruzione dell’alimentazione dei carichi, è la selettività dei dispositivi di protezione. Dalla lettura della tabella 3 ricaviamo che, per la riduzione dei disturbi, bisogna anche ridurre gli squilibri, e quindi ripartire i carichi monofase e i carichi bifase in maniera da equilibrare il più possibile l’assorbimento di corrente tra le fasi.
Il trasformatore con collegamento triangolo-stella (Dy) normalmente utilizzato nelle cabine di trasformazione MT/BT blocca le armoniche di ordine 3. L’utilizzo di trasformatori Dy in un impianto impedisce la circolazione di armoniche di ordine 3, l’utilizzo di trasformatori a tre avvolgimenti triangolo-stella-triangolo, arresta le armoniche di ordine 5 e 7, l’utilizzo di un trasformatore del tipo Dz5 (primario a triangolo, secondario a zig-zag, tensioni secondarie sfasate di 150° rispetto alle primarie) blocca le armoniche di ordine 5.
Se non sono stati possibili azioni di tipo preventivo per la limitazione delle armoniche bisogna passare ad azioni di tipo correttivo, che consistono nell’installazione di filtri attivi e passivi.
I filtri passivi sono in grado di attenuare i disturbi armonici riducendo il sovraccarico termico ed elettrico causato dalle correnti armoniche in installazioni che comprendono azionamenti a velocità variabile, UPS, raddrizzatori di potenza e altri carichi trifasi non lineari mentre i filtri attivi, costituiti da apparecchiature elettroniche tengono sotto controllo i parametri di rete garantendone la qualità.
Per applicazioni in cui è necessaria un’alimentazione elettrica affidabile, disponibile ed immune dai disturbi nella rete pubblica una soluzione è offerta dall’utilizzo di gruppi di continuità UPS (Uninterruptible Power Supply).