È un’evoluzione continua la storia della filiale italiana di igus, azienda tedesca nata a Colonia negli anni Sessanta, specializzata nella produzione di motion plastics, ovvero componenti tecnici in polimeri ad alte prestazioni per ogni tipo di applicazione in movimento. Era il 1993 quando igus aprì in Italia una sede commerciale, che negli anni è cresciuta esponenzialmente. «Quella italiana è stata tra le prime filiali di igus nel mondo, che oggi annovera complessivamente 4.600 dipendenti», racconta Marcello Mandelli, country manager alla guida della realtà italiana insieme a Giulio Ferrante – responsabile della divisione cuscinetti dry-tech – e a Luca Bonfanti – responsabile amministrazione, risorse umane e finanza.
«Siamo partiti con una decina di dipendenti da un piccolo magazzino sito a Lomagna, in provincia di Lecco, per arrivare alla realtà attuale di Robbiate, sempre in Brianza, che oggi conta 105 collaboratori e un fatturato di 65 milioni di euro». Se la produzione è saldamente tedesca, in igus Italia si lavora alla personalizzazione del prodotto. «La nostra forza è l’occhio di riguardo nei confronti del cliente, oltre alla forte spinta innovativa della Casa Madre, che investe importanti risorse in ricerca & sviluppo per mettere a punto sempre nuovi materiali e nuove soluzioni», spiega Mandelli. Un’attività che si traduce in un vastissimo catalogo che ogni anno viene arricchito con 150/200 novità che ampliano gli ambiti applicativi e i mercati di riferimento. Si tratta di inediti prodotti, ma anche di servizi digitali per l’industria 4.0 come, ad esempio, le piattaforme online per la configurazione e la customizzazione dei componenti o l’iguverse, il metaverso igus dove ingegneri e progettisti si possono incontrare nella realtà virtuale per sviluppare nuove soluzioni.
Oggi igus Italia guarda al futuro con l’ambizione di continuare a portare sul mercato tante innovazioni. I settori in cui i componenti igus trovano impiego, infatti, sono numerosissimi: dalle catene portacavi per la costruzione di macchine e impianti ai cuscinetti utilizzati nell’industria del mobile, in quella alimentare e del confezionamento. Ma anche componenti per macchine agricole, per il settore edile e l’automotive. «Diamo risposte mirate alle esigenze dei nostri clienti – ha spiegato Giulio Ferrante – perché abbiamo la possibilità di fare tante personalizzazioni sui prodotti. E il nostro magazzino automatizzato ci permette di gestire l’immensa mole di componenti direttamente nella sede italiana». E i risultati conseguiti confermano la bontà della strada intrapresa, che guarda al futuro puntando su automazione e digitalizzazione.
«Dopo due anni con una crescita superiore al 20%, nel 2023 abbiamo registrato un rallentamento fisiologico ma contiamo di mantenere il segno positivo sull’esercizio – spiega Luca Bonfanti – L’ambizione per il 2024 è di continuare a crescere, nonostante l’incertezza della situazione geopolitica internazionale. In quest’ottica, la nostra Casa Madre è stata decisamente lungimirante nel campo degli investimenti, tanto che nel pieno del periodo pandemico decise di acquistare 200 nuovi macchinari, oltre a fare scorte di materie prime nei magazzini che si sono rivelate strategiche in questi ultimi due anni».
Una crescita che andrà di pari passo con l’inserimento di nuove figure nell’organico aziendale. «In questo momento cerchiamo soprattutto agenti con competenze sia di vendita, sia tecniche – aggiungono i country manager – L’aspetto umano è uno dei nostri punti di forza. Siamo molto attenti al personale, a cui cerchiamo di offrire un ambiente di lavoro stimolante e gratificante». Una filosofia confermata anche dalla scelta di igus Italia di festeggiare il trentesimo anniversario organizzando una grande festa per tutti i dipendenti e collaboratori.