L’innovativa tecnologia delle celle fotovoltaiche organiche (OPV) riveste un edificio pubblico con una seconda pelle energeticamente attiva, fornendo energia ai punti luce Led che proiettano messaggi, immagini e sequenze grafiche.
L’impiego di celle fotovoltaiche del tipo Organic Photo Voltaic (di seguito OPV) non è una novità in edilizia, ma l’applicazione del Novartis Pavilion a Basilea (Svizzera) prefigura la possibilità di creare facciate multimediali con impatto energetico nullo.
Progettato dello studio milanese AMDL CIRCLE, fondato da Michele De Lucchi, assieme a Blaser Architekten e iart – studio for media architectures, il padiglione è un edificio a corte dalla forma circolare destinato a eventi, mostre ed esposizioni temporanee.
Nella sua parte superiore è il padiglione rivestito da una “media façade” composta da celle OPV. Durante il giorno le celle producono energia, utilizzata di notte per alimentare i punti luce Led inseriti nelle celle stesse, che proiettano messaggi e immagini digitalizzate e opere d’arte visuale ispirate ai processi del corpo umano.
Assemblaggio e installazione
L’applicazione integra aspetti architettonici ed energetici con contenuti simbolici e comunicativi unici al mondo, creando un effetto d’insieme estremamente suggestivo che prefigura interessanti sviluppi dal punto di vista estetico e tecnico.
La media façade (superficie complessiva 1.333 m2) è stata installata a 40 cm di distanza dalla superficie della copertura, realizzata con lamiere d’alluminio per incrementare la riflessione della luce solare e la visibilità notturna, ed è sostenuta da una struttura metallica a maglia romboidale.
I 580 moduli, composti ciascuno da un totale di 16 celle OPV con 32 punti luce LED e cablaggi preinstallati, sono stati assemblati in officina e quindi posati in cantiere, impiegando complessivamente circa 18 mesi compresi i necessari collegamenti all’impianto elettrico del padiglione.