Come si fa l’illuminazione in ambienti scolastici?

Negli ambienti scolastici il progetto illuminotecnico deve tener conto di diversi fattori: vediamo quali.

All’interno di una scuola le lezioni si svolgono spostandosi in vari ambienti in cui le attività richiedono anche un impegno visivo consistente. Tale impegno visivo non deve mai tramutarsi in sforzo per gli occhi dei bambini e dei ragazzi: il progetto illuminotecnico deve valorizzare gli spazi a seconda della funzione a cui sono destinati, definendo quindi requisiti ed interventi specifici.

I livelli medi di illuminamento raccomandati sono quelli indicati dalla Norma UNI 12464-1; indicativamente si possono consigliare i valori riportati in tabella 1.

TAB.1 – Livelli di illuminamento

Tipo di locale Illuminamento medio (lx) Abbagliamento UGRL
Aule scolastiche 300 19
Sale lettura 500 19
Lavagna 500 19
Biblioteca, zona lettura 500 19
Biblioteca, zona scaffali 200 19

 

Parametri aggiuntivi nella scelta illuminotecnica

Oltre alle indicazioni normative relative ai livelli di illuminamento non bisogna poi scordare la necessità di soddisfare i requisiti dei criteri minimi ambientali (CAM) prescritti per legge. In particolare:

  • indice di resa cromatica CRI (Color Rendering Index) non inferiore a 90;
  • controllo del rapporto tra luce naturale e artificiale tramite sistemi di gestione= gli apparecchi illuminanti devono essere collegati a un sistema che ne permetta la dimmerazione e la regolazione in base alla luce diurna);
  • efficienza luminosa > 80 lm/W
Parole chiave nella scelta illuminotecnica

Sulla base di vincoli normativi e legislativi esposti ai punti precedenti possiamo asserire che le parole chiave nella progettazione degli ambienti scolatici possono essere così riassunte:

  • comfort visivo;
  • risparmio energetico;
  • scarsa necessità di manutenzione;
  • utilizzo di tecnologie avanzate, ma allo stesso tempo di facile utilizzo;
  • salute dei bambini.
Rilevamento presenza e dimmerazione

lo sviluppo del progetto illuminotecnico prevedrà un impianto costituito da apparecchi illuminanti di tipo dimmerabile e comandati automaticamente da sensori che rilevano sia la luminosità naturale presente (regolando di conseguenza il flusso luminoso delle lampade) sia la presenza di persone (dopo un periodo prefissato di tempo in cui non si riscontra movimento, gli apparecchi vengono spenti automaticamente). È bene ricordare tuttavia che bisogna sempre garantire la possibilità di regolare manualmente il flusso luminoso delle lampade qualora, in caso di particolari attività, il flusso normalmente previsto non risultasse idoneo (ad esempio durante la proiezione di film su schermi).

I rivelatori di presenza installati nelle aule dovranno essere del tipo idoneo per “micro-movimenti” in quanto i rivelatori di tipo tradizionale potrebbero non riconoscere i bambini fermi ai banchi, come rappresentato in figura 1.

È importante evidenziare quanto la dimmerazione automatica consenta di diminuire i consumi elettrici per l’illuminazione: detto risparmio può essere stimato in circa il 30% dei consumi totali se la dimmerazione non fosse prevista (figura 2).

Illuminazione di sicurezza

In ultimo, ma non per importanza, oltre all’illuminazione artificiale degli ambienti, occorre prevedere un impianto di illuminazione di sicurezza che dovrà essere conforme a quanto prescritto dalla norma UNI 1838; l’impianto può essere indifferentemente sia di tipo centralizzato sia del tipo con apparecchi autonomi, con autonomia minima di 1 ora.

Lungo le vie di esodo superiori a 20 m, se l’impianto è di tipo centralizzato, gli apparecchi illuminanti devono essere suddivisi almeno su due circuiti separati; gli UPS utilizzati come sorgente di sicurezza devono essere conformi, oltre alla norma di prodotto, anche alla norma CEI EN 50171, mentre se si impiega un gruppo elettrogeno, deve essere conforme alla norma ISO 8528-12.

L’illuminamento lungo le vie di esodo e le uscite di sicurezza, misurato a 1 m dal piano di calpestio, non deve essere inferiore a 5 lux, ad esclusione delle scuole con presenza di persone inferiore a 100 per le quali valgono le regole generali di cui alla norma UNI 1838.

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