PMI Piccola & Media Impresa

Cattivi pagatori: volontari..o per mancanza di liquidità?

Leanus ha condotto un’analisi su oltre 180.000 bilanci di imprese che nel 2015 hanno registrato ricavi superiori a 1 milione di euro, con l’obiettivo di tracciare il profilo dei cattivi pagatori non costretti dalla mancanza di liquidità e, pertanto, definibili “volontari”: il quadro che ne esce è molto interessante per la nostra filiera.

Cattivi pagatori per scelta. Nella sua indagine, Leanus ha filtrato sia le imprese che hanno incassato dai propri clienti oltre i 180 giorni, che quelle che hanno pagato i fornitori, in media, oltre lo stesso periodo di tempo, indipendentemente dalle disponibilità liquide o dal profilo economico e patrimoniale complessivo. “È emerso che il numero complessivo dei cattivi pagatori è pressoché identico a quello delle imprese che non riescono a incassare: sono circa 17.200 (il 10% del totale) distribuite su tutto il territorio nazionale, di tutte le dimensioni e appartenenti ai principali settori merceologici. Questo conferma che l’abitudine di fare cassa a discapito dei propri fornitori sia trasversale a tutti i settori dell’economia”, ha spiegato Alessandro Fischetti, amministratore di Leanus.

Quindi non tutti i cattivi pagatori lo sono per necessità..

“Potremmo parlare di “cattivi pagatori volontari o per scelta” in quanto, pur disponendo di risorse finanziarie sufficienti, non riducono i tempi medi di pagamento dei fornitori portandolo ad un valore medio più ragionevole se non addirittura in linea con la media europea. Abbiamo applicato ulteriori filtri alla selezione precedente, per scovare le imprese con ampie disponibilità liquide (ossia con rapporto tra Liquidità disponibili e Ricavi pari ad almeno il 20% ) e che fossero in buon equilibrio economico, patrimoniale e finanziario secondo il Leanus Score (indicatore proprietario del profilo di rischio associato a un’impresa, fortemente collegato allo Z-Score di Altman). Così sono state identificate ben 129 imprese, oltre 7 miliardi di ricavi complessivi e ben 3 miliardi di liquidità disponibile, pari esattamente ai debiti verso i fornitori. L’analisi dell’intero campione svela che i peggiori pagatori volontari sono maggiormente frequenti nel settore immobiliare (21%) e riguardano sia SRL (83%) che società in altre forme ed è maggiormente concentrato al Centro Nord (Lombardia 21,7%, Lazio 17,8%, Emilia Romagna 10,1%)”.

Alessandro Fischetti, Amministratore di Leanus

Quanto il fenomeno incide sugli equilibri delle PMI italiane?

“Il totale dei debiti in attesa di pagamento oltre i 6 mesi ammonta a oltre 43 miliardi di euro: una cifra che spesso costringe molte PMI a situazioni di temporanea illiquidità o a sostenere oneri finanziari per le anticipazioni bancarie. Basterebbe solo che i debitori anticipassero i pagamenti di soli 30 giorni per liberare risorse finanziarie in favore delle PMI creditrici per oltre 7 miliardi di euro”

Chi, tra i fornitori, risente maggiormente di questo fenomeno?

“Nella maggior parte dei casi si tratta di aziende fornitrici che hanno difficoltà ad accedere al mercato tradizionale del credito e sono disposte a sostenere oneri finanziari più elevati pur di trasformare le fatture in liquidità. Ma può trattarsi anche di imprese che si sono progressivamente “adeguate al sistema” o non hanno sufficiente potere contrattuale per imporre condizioni di pagamento più favorevoli. L’Osservatorio Leanus ha rilevato come anche le startup che in quanto tali dovrebbero ricevere un trattamento di favore, siano obbligate a incassare in media oltre i 159 giorni. In Italia, l’arco temporale tra emissione della fattura e incasso può addirittura sfiorare l’anno, trasformando l’esposizione debitoria dal breve al medio termine. Questo ha conseguenze non trascurabili sul fronte dei criteri di valutazione e di monitoraggio del rischio dei debitori ceduti; meccanismi ben noti al sistema bancario e ai veterani del credito, ma sottovalutati dai neofiti spesso troppo focalizzati sulla frontiera dell’innovazione tecnologica”.

Tra i servizi che il grossista di materiale elettrico offre ai suoi clienti c’è appunto il far “da banca” ai propri clienti, almeno quelli importanti. La conoscenza e la fiducia reciproca sono sufficienti per evitare “incidenti di percorso”?

“No. Certamente il rapporto fiduciario, la conoscenza prolungata nel tempo, le relazioni continuative sono tutti elementi estremamente importanti che possono contribuire alla valutazione. Generalmente il rapporto diretto però consente di valutare i prodotti o i servizi ricevuti, l’assistenza commerciale e in generali il livello di servizio; molto più raramente il rapporto diretto consente di monitorare con altrettanta efficacia il merito di credito, attività che – tra l’altro – richiede competenze molto specifiche. Non sono pochi “gli incidenti di percorso” registrati che hanno fortemente sorpreso fornitori convinti, sulla base dei rapporti personali, dell’affidabilità dei propri clienti”.

Com’è possibile capire se un cliente potrebbe diventare insolvente?

“In genere è un mestiere da specialisti; sono i cosiddetti Credit Manager che dovrebbe essere in grado di monitorare il profilo economico, patrimoniale e finanziario del Clienti, intercettare gli eventuali segnali di deterioramento sulla base dei quali fare scattare l’allerta. In realtà questa attività è svolta solo dalle aziende strutturate e non sempre nel modo adeguato. Le informazioni, soprattutto in Italia, per valutare il rischio commerciale esistono e sono di facile accesso (Leanus ne è un esempio); per evitare gli “incidenti di percorso” di cui si parlava prima servono competenze ed un modello organizzativo adeguato. Il piccolo fornitore può invece demandare a professionisti esterni l’attività di valutazione. Uno dei servizi offerto da Leanus va proprio in questa direzione; è sufficiente fornire un elenco di partite IVA da valutare per ottenere una prima valutazione dei rischio commerciale e per tenerlo monitorato nel tempo”.

(Stefano Troilo)

 

Chi è Alessandro Fischetti

Alessandro Fischetti è ideatore e fondatore di Leanus, innovativa piattaforma software che consente di accedere ai dati di bilancio di una qualsiasi azienda e analizzarli con diverse metodologie, elaborare indici (incluso DSCR, indici di bancabilità, indicatori del Codice della Crisi) scegliere gli schemi di riclassificazione, stimare il valore di un’azienda, calcolare il profilo di rischio e il rating del Medio Credito Centrale per l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI, confrontarla con il proprio benchmark ed elaborare il business plan da presentare a Banche e Investitori. Leanus è utilizzato da BancheImprese e Professionisti del Credito per l’analisi di imprese, gruppi, portafogli ed interi segmenti di mercato

 

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