Sistemi EVAC, dove sono necessari?

Un sistema di messaggistica sonora a scopo di emergenza, noto come EVAC, costituisce un impianto di sicurezza finalizzato a fornire preziose informazioni in caso di evacuazione.

I sistemi EVAC (Emergency Voice and Communication), composti da un impianto acustico realizzato mediante altoparlanti idonei ad avvertire le persone di eventuali condizioni di pericolo in caso d’incendio, possono essere azionati automaticamente o manualmente – diffondendo un messaggio preregistrato oppure live da parte di un addetto – e devono avere tutte le caratteristiche di affidabilità e di robustezza proprie di un impianto di sicurezza.

Ciò premesso, appare evidente che un impianto EVAC sia utile nel caso in cui vi siano da guidare un gran numero di persone non preparate a un’emergenza oppure laddove vi siano, per varie ragioni, difficoltà di esodo.

Ma chi decide se un sistema di messaggistica di emergenza sia necessario oppure no? Ovviamente il progettista, sulle cui spalle – in assenza di regole tecniche verticali – cade l’onere di capire, sulla base delle informazioni ricevute dal responsabile della sicurezza della Committenza, se prevedere o meno l’impianto in oggetto.

Definizione e normazione

Un impianto EVAC è «un sistema elettroacustico principalmente destinato a trasmettere informazioni per la protezione delle persone all’interno di una o più aree specificate, durante un’emergenza […]. È utilizzato per attuare una rapida e ordinata mobilitazione degli occupanti di un’area all’interno o all’esterno in una situazione di emergenza»: questa è la definizione data dalla vigente Norma CEI EN 50849 “Sistemi di allarme sonoro per applicazioni di emergenza” in vigore dal Febbraio 2019.

Analoga spiegazione è riportata nel Codice di Prevenzione Incendi dei Vigili del Fuoco, secondo cui l’EVAC è un «impianto destinato principalmente a diffondere informazioni vocali per la salvaguardia della vita durante un’emergenza». Tale sistema è annoverato all’interno del Codice al Par. G.1.14 “Protezione attiva”: val la pena ricordare che una protezione attiva è un insieme delle misure antincendio atte a ridurre le conseguenze di un incendio, che richiedono l’attivazione dell’umo o l’attivazione di un impianto.

I componenti che compongono un sistema EVAC devono rispondere a norme di prodotto, analogamente a quanto richiesto per i sistemi di rivelazione automatica fumi e segnalazione manuale allarme incendio; nel caso di specie, si ricorda la Norma UNI 54-16 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Parte 16: Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale” e la UNI 54-24 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Parte 24: Componenti di sistemi di allarme vocale – Altoparlanti”.

Le caratteristiche del sistema

Riprendendo la ratio della definizione normativa, un sistema di messaggistica di emergenza deve avere tutte le caratteristiche tecniche che lo rendano adatte allo scopo.

  1. Deve essere realizzato con le medesime direttive di un impianto di rivelazione fumi, ovvero avere una sorgente di alimentazione di riserva in caso di interruzione dell’alimentazione primaria da rete, che garantisca un’autonomia minima prevista dalla normativa vigente (tipicamente 1 ora). Inoltre, i collegamenti tra gli equipaggiamenti devono essere resistenti al fuoco, per un tempo almeno pari a all’autonomia garantita dalla sorgente secondaria.
  2. Deve essere di facile attivazione, o con modalità automatica o in modo manuale da parte di un operatore.
  3. Il messaggio trasmesso dal sistema, e indirizzato al pubblico, deve essere facilmente udibile e deve essere intellegibile (a maggior ragione in una situazione di panico).

La Norma CEI EN 60849 recepisce le sopracitate indicazioni nei seguenti criteri (Par. 4):

  1. alla rivelazione di qualsiasi allarme, il sistema deve immediatamente disabilitare o non tener conto di tutte le funzioni non collegate al suo ruolo di emergenza (es: musica o annunci generici);
  2. a meno che non sia danneggiato in conseguenza dell’emergenza o in riparazione o manutenzione, il sistema deve essere disponibile al funzionamento in qualsiasi momento. In caso di indisponibilità dovuta a riparazioni o manutenzione, si devono adottare misure per la messa in opera di mezzi di comunicazione alternativi;
  3. il sistema deve essere in grado di trasmettere un primo segnale di allerta entro 3 s dalla sua messa in modalità di emergenza da parte dell’operatore, o automaticamente al ricevimento di un segnale da un impianto di rivelazione;
  4. il sistema deve essere in grado di trasmettere segnali di allerta e messaggi vocali a una o più aree contemporaneamente;
  5. l’operatore del sistema deve essere in grado di ricevere in qualsiasi momento, mediante un sistema di monitoraggio, le indicazioni del funzionamento corretto o meno delle parti relative al sistema di emergenza;
  6. l’avaria di un singolo amplificatore o di un circuito di altoparlante non deve dar luogo a una perdita di copertura in più di una zona di altoparlanti;
  7. tutti i messaggi devono essere chiari, brevi, univoci e, per quanto praticabile, pianificati in precedenza. Quando si utilizzano messaggi preregistrati, essi devono essere conservati in forma non volatile, preferibilmente in una memoria allo stato solido, e la loro disponibilità deve essere continuamente monitorata.
I componenti

Un impianto EVAC è relativamente semplice dal punto di vista della componentistica, che è limitata generalmente a quanto segue:

  • centrale di controllo e di comando, costituita da un armadio rack a pavimento (raramente a parete) equipaggiato con matrici audio master e slave, moduli di zona pluricanale, modulo Ups per l’alimentazione secondaria in caso di emergenza, microfono di emergenza, pannelli di chiusura e di areazione, ecc.;
  • base microfonica dotata di tasti in grado di inoltrare i messaggi vocali a singole zone ovvero a più zone contemporaneamente;
  • diffusori a parete o ad incasso, equipaggiati con morsetto ceramico a bordo;
  • cavi di connessione resistenti al fuoco a Norma CEI 20-105, resistenti al fuoco, tipo LoSH, con guaina viola, conformi al vigente regolamento CPR.

Tutti i componenti devono essere certificati, come la centrale di controllo e comando nel suo complesso; si consiglia, quindi, di non fare attività di “fai da te” sull’assemblaggio delle centrali, ma di acquisire direttamente la centrale montata dal produttore, una volta specificate le componenti.

Inoltre, dato che l’EVAC è «un sistema elettroacustico principalmente destinato a trasmettere informazioni per la protezione delle persone all’interno di una o più aree specificate, durante un’emergenza», non è escluso dal Normatore che il sistema possa fare secondariamente anche altro in situazioni “normali”; pertanto, per unire l’utile al dilettevole, le centrali EVAC sono opzionalmente dotate di modulo sintolettore AM/FM, CD/DVD, MP3, USB, ecc ecc.

La progettazione

A fronte di una componentistica “limitata”, la progettazione dell’architettura del sistema è significativamente complessa. A rigore di logica, al fine di poter raggiungere il livello di intellegibilità del messaggio previsto dalla Norma, è necessario l’intervento e lo studio di un esperto di acustica; tuttavia, in caso di ambienti “acusticamente semplici” (la Norma in questo caso applica un requisito qualitativo e non quantitativo…) con un rumore di fondo non superiore a 65 dB, si può utilizzare un metodo “semplificato” (c.d. prescrittivo) che prevede che i diffusori:

  1. abbiano una pressione sonora non inferiore a 75 dB;
  2. siano posti ad un’altezza non superiore a 5 m;
  3. siano posti a una distanza, misurata tra i loro interassi, non superiore a 6 m (se monodirezionali) o 12 m (se bidirezionali);
  4. la distanza in aria libera tra un diffusore e un ascoltatore non sia superiore a 4,5 m (se monodirezionali) o 6 m (se bidirezionali).

Insomma, è ragionevole pensare che il metodo prescrittivo possa essere utilizzato in una sala d’aspetto di un ospedale mentre all’interno di uno stadio sia opportuno eseguire uno studio più approfondito!

Corretta installazione

Se il progettista deve occuparsi di dimensionare correttamente un impianto EVAC, è compito dell’installatore curare la corretta esecuzione dell’opera. Uno degli errori di installazione più comuni si individua nelle modalità di realizzazione delle derivazioni dell’impianto EVAC: capita frequentemente di notare – a livello dei diffusori – che la dorsale proveniente dalla centrale di controllo e comando arrivi in una cassetta di derivazione in PVC e che sia giuntata mediante morsetto plastico, quindi non resistente al fuoco, con il cavo di alimentazione al diffusore sottostante e con la linea di alimentazione verso i diffusori seguenti.

Nell’eventualità che si sviluppi il fuoco in corrispondenza della suddetta cassetta, i morsetti plastici si scioglierebbero in poco tempo, interrompendo la continuità della linea di segnale ai diffusori, perdendo di conseguenza – nonostante l’utilizzo di cavi resistenti al fuoco – la funzionalità degli altri diffusori collegati alla medesima linea ma installati in altri compartimenti antincendio; poco importa, invece, la perdita del diffusore dell’area interessata al fuoco, il quale avrà la medesima sorte del morsetto plastico. Per evitare questo problema è sufficiente utilizzare morsetti ceramici.

Dove sono richiesti gli EVAC?

Fatta salva la responsabilità in capo al progettista di individuare le situazioni in cui un impianto EVAC sia necessario, i sistemi di diffusione sonora in grado di diffondere avvisi e segnali di allarme sono normalmente richiesti in ambienti affollati quali aerostazioni, attività commerciali di grandi superfici, scuole con elevata densità di persone, strutture sanitarie pubbliche e private, uffici di grandi dimensioni, ecc.

Lo scopo di questo breve articolo non è ovviamente quello di eseguire una disamina delle casistiche, tuttavia, vorrei condividere con il lettore alcune indicazioni quantomeno vaghe contenute in alcune regole tecniche verticali.

Per esempio, all’interno del DM 16/08/96 e s.m. relativo ai locali di pubblico spettacolo, al Titolo XIV “Sistemi di allarme” si legge: «I locali devono essere muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante altoparlanti con caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Il comando di attivazione del sistema di allarme deve essere ubicato in un luogo continuamente presidiato».

Ma cosa si intende per caratteristiche idonee?

Anche degli altoparlanti portatili a batteria – se opportunamente distribuiti a personale addestrato – consentono di avvertire le persone in condizioni di pericolo. Tuttavia, si parla di sistema e di comando di attivazione del sistema di allarme in luogo presidiato, e questo non è compatibile con degli altoparlanti portatili.

Dunque, si ricade nell’EVAC? Non è detto, in quanto all’interno del relativo Par. 13.2 del DM 16/08/96 “Impianti elettrici di sicurezza” l’impianto sopracitato non è neppure nominato, né tanto meno viene indicata l’autonomia di tale sistema.

Morale della favola: libertà di interpretazione! Tenendo conto anche del fatto che a volte e, solo temporaneamente possono diventare locali di pubblico spettacolo, alcuni ambienti normalmente “neutri” come gli oratori di paese…

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