«In un impianto ho una linea dedicata all’UPS che proteggerò con interruttore MTD in classe A. Gli interruttori a monte devono anch’essi essere in classe A? Oppure va bene la AC? Per spiegarmi meglio, nel quadro consegna energia devo mettere un interruttore classe A?».
Immagino che il dubbio del lettore derivi da quanto richiesto dalla norma CEI EN/ IEC 62477-1 art. 4.4.8 per interruttori differenziali di tipo B:
- nella progettazione e costruzione di impianti elettrici, occorre prestare attenzione ai differenziali di Tipo B;
- tutti i differenziali di Tipo B a monte di un differenziale di Tipo B fino al trasformatore di alimentazione devono essere di Tipo B.
Nel caso di differenziali di tipo A e AC il problema non si pone, lasciatemi però fare alcune considerazioni, per capire la ragione di tutto ciò. Il differenziale di tipo B viene scelto quando si prevedono delle correnti di guasto verso terra continue e un qualsiasi nucleo magnetico di un trasformatore (ovvero in questo caso il toroide del differenziale di tipo A o AC) in presenza di una eccessiva componente continua satura (e non funziona più cioè non è più un buon conduttore magnetico).
La norma di prodotto prevede che un differenziale di tipo A sia garantito e testato per sopportare una componente continua sino a 6 mA. Cioè correnti di questo tipo oltre 6 mA potrebbero portare alla saturazione del toroide e quindi al cosiddetto accecamento della protezione. Il problema allora non è tanto nella cascata di differenziali di vario B, ma nell’eventuale presenza di una componente continua importante della corrente verso terra, ovvero:
- se la corrente DC a terra importante c’è, il problema ai dispositivi di tipo A e AC si presenta comunque;
- se la corrente verso terra è una corrente di dispersione permanente l’accecamento (saturazione) è permanente;
- un differenziale di tipo B sul dispositivo da proteggere non è sufficiente perché l’accecamento degli eventuali dispositivi a monte permane e con esso il rischio.
Con riferimento alla scelta del lettore aggiungo quanto segue. Se il sistema statico è tri-monofase o tri-trifase è necessario adottare interruttori differenziali di tipo B per assicurare la protezione anche nei casi particolari di guasto nel tratto compreso tra raddrizzatore e inverter e nel caso di perdite del liquido delle batterie che crea continuità elettrica con l’armadio di contenimento.
Se il gruppo è mono-monofase nelle stesse condizioni, ovvero guasto sul bus DC, è invece sufficiente un interruttore di tipo A o AC. A differenza dei differenziali di tipo AC, che funzionano solo in presenza di correnti differenziali alternate, gli interruttori differenziali di tipo A funzionano, entro determinati limiti, anche alle correnti unidirezionali pulsanti.
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