Guida CEI 306-2: cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali

È stata pubblicata la nuova edizione della Guida CEI 306-2 “Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali”. Il presente articolo ne esamina i contenuti, riportandone i principali riferimenti normativi, tecnici e legislativi.

La Guida CEI 306-2 “Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali”, pubblicata nel luglio 20201, ha lo scopo di fornire le raccomandazioni per la progettazione, la realizzazione e la verifica di impianti di comunicazioni elettroniche (dati, fonia, video) e la relativa infrastruttura fisica multiservizio passiva, a partire dal punto di consegna in unità immobiliari ad uso residenziale in conformità alle norme tecniche applicabili e alle disposizioni legislative correnti.

Sono escluse le infrastrutture e gli impianti elettrici:

  • per i quali il riferimento normativo è costituito dalla Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione” e le guide correlate come ad esempio la CEI 64-53 “Edilizia ad uso residenziale e terziario – Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici”;
  • per l’automazione integrata dei servizi di edificio, per i quali il riferimento normativo è costituito dalle Norme della serie CEI EN 50491 e Guida CEI 205-14;
  • di comunicazione elettronica non pertinenti all’edificio.

Il DPR 380/01

Il DPR 380/01 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” e s.m.i. stabilisce obblighi in termini di:

  • infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio;
  • punto di accesso;
  • obblighi differenziati per edifici nuovi ed esistenti che operativamente possono essere soddisfatte seguendo le indicazioni della CEI 306-2 in combinazione con la serie CEI 64-100.

Il DPR codifica anche l’etichetta volontaria di edificio predisposto per la banda ultralarga facendo riferimento esplicito alle indicazioni della CEI 306-2.

INFRASTRUTTURA MULTISERVIZIO

L’infrastruttura fisica multiservizio (CEI 306-2 art. 3.7) è rappresentata da “adeguati spazi installativi” (vani, tubi, canali, cavedi) idonei ad accogliere le diverse tipologie di impianti di comunicazione elettronica che gli utenti sceglieranno di installare (ad esempio, impianto d’antenna centralizzatoterrestre e satellitare, impianto telefonico, impianto dati a banda larga e/o ultralarga FTTH, ecc.).

Il punto di accesso (CEI 306-2 CEI 64-100/1, 2 e 3) è il punto fisico situato all’interno o all’esterno dell’edificio accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio.

L’accesso può essere:

  • via radio o cablato;
  • in sommità o alla base dell’edificio.

Il punto di accesso può essere unico o multiplo, ma in ogni caso per svolgere la propria funzione deve obbligatoriamente essere:

  • collegato ai montanti;
  • accessibile senza servitù;
  • tale da consentire manutenzione e futuri ampliamenti.

Il punto di accesso dalla sommità dell’edificio si concretizza in:

  • ancoraggio per l’eventuale antenna;
  • vie cavi;
  • spazio per terminale di testa.

Lo spazio per il terminale di testa è definito, in modo leggermente diverso dalla Guida CEI 306-2 e dalla Guida CEI 64-100/1 (tabella 1 e 2) in funzione:

  • del numero di UI;
  • dell’impianto;
  • del sistema ricevente.

TAB.1 – Spazio per il terminale di testa (CEI 306-2 in caso di complessità non nota)

# UI Spazio (LxPxH)
≤ 12 1 x 0,2 x 0,7 m
> 12 2 x 0,2 x 1,4 m

 

TAB.2 – Spazio per il terminale di testa (CEI 64-100/1)

# Prese # Armadi (1 x 2 x 0,7 m)
≤ 40 1
> 40 2

 

Un punto di accesso alla base dell’edificio deve prevedere, per ogni vano scala (tabella 3), verso il pozzetto in suolo pubblico due tubi DN 63 mm (uno per la rete in rame, l’altro per la rete ottica).

Se la distanza del pozzetto in suolo pubblico è elevata, occorre prevedere lungo il percorso un opportuno numero di pozzetti rompitratta (ca. 550 x 550 mm).

TAB.3 – Dimensioni per ogni vano scala ≤ 32 UI (CEI 64-100/1 esclusi i contenitori)

H (m) L (m) P (m)
³ 2,7 1,8 1
1,7 £ H < 2,7 2 2

 

IL LOCALE TECNICO

A completamento di ogni punto di accesso deve essere previsto un locale tecnico, uno spazio o un contenitore per la collocazione delle apparecchiature necessarie, che, essendo un punto per definizione privo di dimensioni. Si suggerisce di definire “volume di accesso”, anche se né la Guida né la disposizione legislativa adottano tale sottigliezza.

Questo volume può essere:

  • interno o esterno;
  • in alto o in basso.

Deve garantire l’accesso ad almeno 1 operatore in rame e 2 operatori in fibra ottica garantire e la possibilità di manutenzione e futuri ampliamenti, oltre che essere:

  • senza servitù;
  • in parti comuni;
  • in prossimità dei montanti.

Per distribuire i segnali provenienti dal sottosuolo e via radio, occorre prevedere un numero adeguato di tubazioni in relazione al numero di piani dell’edificio e delle unità immobiliari per piano (tabella 4).

TAB. 4 – Numero di tubi dei montanti (CEI 64-100/1)

# Piani # UI/piano # Tubi TV # Tel/dati
2 2 o 4 3 1
4 2 3 1
4 4 3 2
6 2 3 2
6 4 4 2
8 2 3 2
8 4 4 3

 

Per il numero e le dimensioni delle vie cavi, la guida CEI 306-2 rimanda alla guida CEI 64-100/1.

Ad ogni piano, occorre prevedere a circa 30 cm dal pavimento o dal soffitto una cassetta di derivazione per ciascun montante (TV e ICT) a cui attestare i diversi tubi, per effettuare i collegamenti alle singole unità immobiliari (tabella 5).

TAB.5 – Caratteristiche delle cassette di derivazione dei montanti (CEI 64-100/1)

TV ICT
400 x 215 x 65 mm ≤ 2 P e 4 UI 200 x 150 x50 mm*
> 2 P e ≤ 8 UI (≤ 32 UI) 300 x 180 x 50 mm*

Nota: * CEI 306-2 indica sempre 400 mm x 215 mm x 65 mm, ferma restando la possibilità di contenere in modo agevole e sicuro i cablaggi e le eventuali apparecchiature necessarie una cassetta può essere sostituita da più cassette di dimensioni minori.

In ogni unità abitativa i montanti fanno capo al quadro per la distribuzione dei segnali (QDSA2), ovvero del centro stella del sistema gerarchicamente inferiore del cablaggio strutturato per accogliere:

  • le terminazioni delle linee per la distribuzione dei segnali televisivi e di rete ITC;
  • gli apparati attivi (router, switch, ecc.).

Le dimensioni minime suggerite dalla Guida CEI 306-2 per il QDSA sono 30 x 10 x 50 cm (L x P x H) se in unica soluzione.

Se il quadro dei segnali e quello elettrico sono separati3, occorre comunque realizzare un collegamento tra i due, per consentire l’alimentazione elettrica degli apparati attivi e l’accesso alla rete di telecomunicazioni per gli apparecchi elettrici per eventuali controlli remoti o allarmi.

Il quadro deve essere collegato alla scatola di derivazione di piano del montante tramite almeno un tubo ø 32 mm (oppure due tubi da 25 mm) di colore verde.

Nel quadro per la distribuzione dei segnali, o nelle immediate vicinanze, deve essere installata la scatola di terminazione ottica di appartamento (STOA4).

La Guida CEI 64-100/2 non stabilisce un numero minimo di punti presa all’interno dell’unità abitativa, cosa che invece fa la Norma CEI 64-8 in funzione del livello dell’impianto e delle dimensioni (1 punto TV per locale e punti ICT come da tabella 6).

TAB.6 – Numero minimo di punti presa ICT (CEI 64-8)

Superficie UI (m2) Livelli 1-2 Livello 3
< 50 1 1
50-100 2 3
> 100 3 4

 

***note***

  1. La nuova edizione sostituisce completamente le Guide CEI 306-2:2014-02 e CEI 306-22:2015-05 “Disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica – Linee guida per l’applicazione della Legge 11 novembre 2014, n. 164”, il cui contenuto viene interamente recepito all’interno.
  2. Anche se l’acronimo scelto QDSA sta per Quadro Distribuzione Segnali di Appartamento e per la verità è un po’ orientato verso una specifica tipologia abitativa, il concetto che rappresentato ha una validità generale.
  3. Il quadro può essere sostituito anche da una sezione, adeguatamente separata, del quadro elettrico.
  4. Anche in questo caso vale quanto riportato nella nota a proposito del QDSA.

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