Il Rapporto sugli impianti per la gestione RAEE 2019

Sono stati presentati i dati più aggiornati sulla raccolta e sulla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia, una categoria di rifiuto che pur pesando per una quota minima intorno al 3% del totale dei rifiuti prodotti, raccolti e gestiti, ha un’importanza strategica nelle politiche nazionali e comunitarie globali di sviluppo sostenibile.

Il Centro di Coordinamento RAEE ha pubblicato nel Rapporto annuale i risultati delle dichiarazioni ricevute e la misura del target di raccolta confrontata con gli obiettivi previsti dalla Direttiva europea. Tra i compiti del Centro di Coordinamento RAEE vi è infatti la predisposizione e la gestione di un registro per la raccolta dei quantitativi di RAEE, sia domestici sia professionali, gestiti annualmente da tutti gli impianti presenti in Italia, iscritti nel suddetto registra nel rispetto del Decreto Legislativo 49/2014.

Aumentano gli impianti ma si allontana il target

Impianti di gestione RAEE dichiaranti nel 2019 / Fonte Centro di Coordinamento RAEE

Nel 2019 gli impianti di gestione dei RAEE che hanno effettuato la dichiarazione annuale al Centro di Coordinamento sono stati 976, quattordici in più rispetto al 2018 e venticinque in più rispetto al 2017. Il conteggio comprende sia gli impianti dediti al trattamento per il recupero delle materie prime sia quelli che svolgono semplice attività di stoccaggio dei rifiuti in attesa dell’invio a un impianto di trattamento. In termini di ripartizione territoriale, la presenza più consistente rimane concentrata nel Nord Italia dove sono attive 691 strutture, nel Centro Italia sono 138 e nell’area Sud e Isole 147. Gli impianti di trattamento accreditati al Centro di Coordinamento RAEE hanno dichiarato complessivamente 347.366 ton di RAEE, pari al 98,17% del totale dei RAEE domestici gestiti da tutti gli impianti dichiaranti. La Direttiva Europea 2012/19/UE stabilisce obiettivi di raccolta a salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente e della salute umana. Il tasso di raccolta è calcolato rapportando i RAEE raccolti nell’anno alla media dell’immesso di AEE del triennio precedente. Purtroppo in Italia il tasso di ritorno conseguito nel 2019 è stato del 39,53%, a fronte di un target richiesto fissato al 65%. Nonostante il dato sia ricavato sulla base dei dati disponibili per il CdC RAEE al 30 giugno 2020, il risultato è in calo rispetto al tasso di ritorno registrato nel 2018 pari al 42,84%.

Target gonfiato dalla grande immissione di prodotti

RAEE professionali per categoria. Dati 2019 (tonnellate)

Il dato peggiorativo è dovuto al fatto che i quantitativi di RAEE trattati dagli impianti non hanno potuto tenere il passo dell’immesso di AEE del triennio 2016-2018, aumentato del 19% rispetto al triennio precedente (media di 1.173.756 ton/anno). L’incremento dei volumi di AEE immesse sul mercato è stato determinato dall’entrata in vigore, nell’agosto 2018, dell’Open Scope che ha ampliato le categorie delle apparecchiature elettriche ed elettroniche soggette alla normativa europea sui RAEE. La mancata pubblicazione del decreto attuativo sui nuovi raggruppamenti RAEE, indispensabile per indirizzare la raccolta corretta dei rifiuti tecnologici e quindi del loro calcolo ai fini del tasso di ritorno, costituisce un ostacolo alla comunicazione su come debbano essere raccolti i nuovi RAEE. Al ritardo normativo si aggiunge il perdurare del traffico illecito dei rifiuti tecnologici, con esiti negativi in fatto di inquinamento ambientale, di danno economico per le aziende e per il sistema Paese, acuito ulteriormente dal rischio di sanzioni per l’infrazione dei target previsti dalla Comunità Europea.

Dati nazionali e regionali

RAEE trattati nel 2019. Dichiarazione impianti (tonnellate)

Nonostante tutto, nel 2019 in Italia i Sistemi Collettivi hanno gestito ritiri da oltre 5.000 luoghi di raccolta e avviato a corretto trattamento 343.069 tonnellate di RAEE, segnando un +10,45% rispetto al 2018 e corrispondente a una raccolta pro capite di 5,68 kg. In particolare, il 76,27% (pari a 353.840 tonnellate) è riconducibile ai RAEE domestici, mentre il 23,73% (pari a 110.113 tonnellate) si riferisce ai RAEE professionali. La composizione dei rifiuti tecnologici domestici vede la predominanza delle apparecchiature appartenenti al raggruppamento grandi bianchi (R2) e di quelle del freddo e clima (R1). La raccolta volontaria di R5 da parte di alcuni Sistemi Collettivi ha contribuito a incrementare la raccolta totale delle sorgenti luminose del 35% portandola a 2.796 ton. Le regioni più virtuose sono quelle del Nord dove nel 2019 sono stati avviati a corretto trattamento oltre 186mila tonnellate di rifiuti elettrici, pari al 54,27% del totale nazionale. Centro, Sud e isole si spartiscono, rispettivamente con il 23,18% e il 22,55%, il resto della raccolta.

RAEE domestici per raggruppamento. Dati 2019 (tonnellate)
Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE

Nel 2019 c’è stato un ulteriore incremento nella quantità di RAEE avviate a trattamento in Italia” dichiara Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, “sintomo di un incessante lavoro effettuato da tutti i soggetti che costituiscono la filiera degli operatori RAEE italiani. Il contesto in cui si muove questo settore industriale è sensibilmente cambiato con l’ampliamento di applicazione della direttiva sui RAEE a maggiori tipologie AEE. Quasi 20 punti percentuali di aumento relativo all’immesso sul mercato rispetto al triennio precedente cambiano paradigma e il risultato di quasi il 40% di tasso di ritorno deve essere valutato come un risultato lusinghiero”.

 

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