Una “missione” europea per incentivare l’efficienza energetica

incentivi superbonus Per favorire un utilizzo intelligente dell’energia negli edifici, il Governo italiano ha confermato gran parte degli incentivi per facilitare lo sviluppo del mercato degli Smart Building e l’efficientamento degli edifici esistenti.

La riduzione dei consumi negli edifici sia residenziali sia commerciali sono al centro di tutte le policy comunitarie per il raggiungimento degli obiettivi del Next Generation EU, che sono il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, lo share di energie rinnovabili destinate all’uso nei building, la riduzione dei consumi finali negli edifici, l’aumento del tasso di ristrutturazione negli edifici residenziali e non.

Una cascata di euro è stata messa a disposizione dal Dispositivo Europeo per la ripresa e la resilienza: le sovvenzioni a Spagna, Italia, Francia e Germania riguardano circa il 61% dei fondi totali. In particolare, la Spagna è il Paese con i fondi più consistenti a disposizione, 69.5 mld di €, seguito dall’Italia, 68.9 mld di €. Dei fondi totali allocati a ciascuno Stato Membro, solo il 70% circa è fissato, mentre il 30% potrà variare entro giugno 2022 in base alla crescita del prodotto interno lordo dei vari Paesi nel 2020 e 2021.

Missioni e risorse per l’efficienza nel PNRR

Al fine di destinare ad azioni concrete i finanziamenti europei, lo scorso aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la proposta del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) che comprende le misure relative all’efficienza energetica in ambito edilizio e alla digitalizzazione del building e che hanno trovato la definitiva conferma con l’approvazione lo scorso dicembre della Legge di Bilancio 2022.

Secondo il piano di Governo, l’importo proveniente dal Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza è di 191.5 mld di € (68.9 mld € di sovvenzioni e 122,6 mld di prestiti) per il periodo 2021-2026. A questi si aggiungono ulteriori 30.6 mld di €, relativi a un fondo complementare, finanziati tramite lo scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 aprile, e 13 mld di € resi disponibili dal REACT-EU.

Il totale delle risorse previste nel PNRR italiano è quindi pari a 235.1 mld. Nel Piano sono individuate 6 Missioni, a loro vola suddivise in 16 Componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo. Le Missioni che hanno una connessione diretta o indiretta con il concetto e lo sviluppo di Smart Building ed efficientamento energetico sono “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, “Rivoluzione verde e transizione energetica” e “Salute” per le quali sono stanziate rispettivamente 21%, 31% e 8% delle risorse.

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Gli interventi da “Superbonus”

La crescente conoscenza da parte degli addetti ai lavori degli obblighi e delle responsabilità associate, oltre che la maggiore consapevolezza del valore aggiunto che l’efficientamento può rappresentare per un edificio, hanno rivestito un ruolo importante sulla necessità di intervenire a livello legislativo, tradotta con le disposizioni emanate dal Decreto Legge “Rilancio” del maggio 2020 che hanno introdotto il Superbonus 110% per agevolare la diffusione delle tecnologie associate al paradigma Smart Building.

In particolare, l’articolo 119 del Decreto Rilancio contiene indicazioni relative alla tipologia di interventi di efficienza energetica e ai requisiti minimi da soddisfare per accedere alla detrazione con aliquota maggiorata. Gli interventi considerati sono di due tipologie:

1. Interventi trainanti

  • isolamento termico delle superfici opache;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria).

2. Interventi trainati: ovvero quelli contenuti nel DL n.63 del 2013 se eseguiti congiuntamente agli interventi trainanti, e alle opere di demolizione e ricostruzione degli edifici, a patto che mantengano la volumetria preesistente.

Il Decreto Rilancio ha esteso la detrazione nella misura del 110% a una serie di interventi: installazione di impianti fotovoltaici (eventualmente integrati con sistemi di accumulo) e l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, a patto che entrambi siano eseguiti congiuntamente a uno degli interventi di riqualificazione energetica, e interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.

Ai fini dell’accesso alla detrazione, gli interventi devono garantire il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o il conseguimento della classe A+, da dimostrare mediante l’attestato APE. L’art. 33 del Decreto Legge n.77/2021 ha semplificato la disciplina per fruire del Superbonus stabilendo che gli interventi incentivabili, con esclusione di quelli comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, sono realizzabili mediante CILA (Comunicazione asseverata di inizio attività), per semplificare la documentazione da presentare e sveltire le procedure.

Un anno di risultati

A un anno dall’emanazione del Superbonus, gli incentivi ad esso associati, hanno permesso di concretizzare un elevato numero di interventi nell’ambito del settore residenziale e terziario, portando alla riqualificazione del parco edilizio italiano. I dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate confermano il forte interesse manifestato da parte del mercato verso tale incentivo.

Al 31 agosto 2021 sono state presentate oltre 37.000 asseverazioni per la realizzazione di interventi associabili a un valore di mercato pari a 5.7 mld di €, che corrispondono a oltre 6.2 mld di detrazioni. Inoltre, il 69% degli investimenti stanziati è riferito a lavori che sono già stati completati. La ripartizione degli investimenti è sbilanciata nei confronti dei condomini, che assorbono circa il 47% del totale degli investimenti effettuati, sebbene abbiano effettuato solo il 13% delle richieste; le abitazioni unifamiliari e funzionalmente indipendenti, invece, a fronte di oltre 29.000 asseverazioni depositate, hanno realizzato un volume di investimenti rispettivamente pari al 33% e al 20%.

Scadenza prorogata di qualche mese

L’estensione del periodo di scadenza del Superbonus al 30 giugno 2022, di recente approvazione, è utile ma non fornisce comunque le garanzie sufficienti agli operatori del settore per intraprendere progetti a mediolungo termine. Dal confronto diretto a cura del team di Energy & Strategy del Politecnico di Milano è emersa, sia da parte degli operatori del mercato sia dei clienti, l’esigenza di sviluppare un sistema di incentivi con una visione di medio termine, che possa garantire loro di strutturare un piano di interventi con una prospettiva temporale superiore a un anno.

È stato evidenziato come sia diffusa la perplessità di attivare procedure di ristrutturazione senza la certezza di riuscire a completare i lavori entro la scadenza del periodo di incentivazione. Sebbene il Decreto semplificazioni abbia eliminato l’obbligo di certificazione dello stato legittimo dell’immobile, gli operatori del settore, dati gli elevati costi degli interventi, spingono i propri clienti a sottoporre la domanda per l’esecuzione degli interventi qualora si abbia garanzia della completa congruità urbanistica dell’edificio su cui viene operato l’intervento.

Un’altra tematica che rappresenta un ostacolo agli investimenti è legata all’aumento dei prezzi dei materiali necessari allo svolgimento degli interventi di ristrutturazione tramite il Superbonus. In altre parole, l’introduzione dell’incentivo al 110% ha generato un effetto volano sui prezzi, ad esempio, di polistirene e ponteggi, che ha ridotto notevolmente i margini realizzabili dagli operatori o la volontà dei clienti di intraprendere questi interventi.

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