Direttiva RAEE

Rifiuto elettrico: più impegno da parte dei distributori

Nel mercato italiano vengono immesse ogni anno circa 120 milioni di lampade a basso consumo e in questo scenario lo smaltimento di tali prodotti è divenuto realmente un nodo cruciale. Per quanto riguarda il rifiuto elettrico, vera interfaccia strategica diretta con i consumatori e gli installatori, l’auspicio di Fabrizio D’Amico direttore generale del Consorzio Ecolamp è quello che “…i distributori abbiano sempre più prodotti esausti raccolti a fronte di un maggiore impegno operativo in tal senso, che si può concretizzare con un maggiore spazio di stivaggio dei prodotti ritirati e attraverso strategie di marketing specifico”. In pratica, l’idea è quella che i distributori dovrebbero far passare il concetto che la raccolta delle lampade esauste è un vero e proprio servizio ai clienti, andando quindi a stimolare il valore aggiunto che da ciò ne deriva. Come riferisce Ecolamp, l’attesa per le conseguenze della nuova direttiva RAEE è molto alta, in quanto se la vecchia norma stabiliva in 4 kg ad abitante il peso degli apparecchi elettrici ed elettronici da raccogliere per il riciclo, dal 2016 il tasso minimo di raccolta diventerà il 45% del peso medio delle AEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche) immesse sul mercato nei tre anni precedenti. E questo tasso minimo di raccolta dal 2019 passerà al 65% del peso medio delle AEE immesse sul mercato nei tre anni precedenti o, in alternativa, all’85% del peso dei RAEE (Rifiuti Elettrici ed Elettronici) prodotti nel territorio di tale Stato membro. Questi valori, sui milioni di tonnellate dei RAEE totali, rappresentano un impegno davvero considerevole. Nella nuova Direttiva europea RAEE che dovrebbe essere recepita nel febbraio 2014, dovrebbe essere contenuto anche il cosiddetto “Uno contro Zero” per i RAEE di dimensioni inferiori ai 25 cm: si tratta di un’evoluzione dell’attuale  “Uno contro Uno”, che permetterà la consegna del proprio piccolo elettrodomestico non più funzionante nei negozi al dettaglio con superficie di vendita di AEE di almeno 400 m2, anche senza la necessità di acquistarne contestualmente uno nuovo equivalente.

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