WATT Elettroforniture intende proporre al proprio lettore una serie di “ritratti” di filiera, con le testimonianze dirette degli uomini che la costituiscono, proposto però in una forma assolutamente inedita, che innesta la docu-fiction nel contesto della realizzazione del video che accompagna il testo sul giornale
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“Papà non me lo ha mai chiesto, ma credo che abbia sempre desiderato avermi con lui in Elettrowatt. A me questo lavoro piaceva, soprattutto per il contatto con il pubblico”. Nel 1991, Giancarlo Perego rileva le quote detenute da Migliavacca, il suo socio storico. Nel frattempo, Leonardo sceglie di entrare a tempo pieno in azienda. “Sono stato al banco per anni, comprendendo cosa realmente significhi vendere materiale elettrico”.
Lavoro quotidiano #1 In magazzino, il primo pensiero di Luigi De Giovanni è che i ragazzi siano pronti a qualsiasi evenienza, che spesso si manifesta sotto forma di multipli di bancali o vendite anomale. Le giornate “ad alto volume” sono quelle in cui tutto deve girare alla perfezione. I carrelli vanno tenuti pronti, gli scaffali controllati ancora una volta prima che scatti l’eventuale ora X. All’arrivo dei camion, i pensieri dei ragazzi prendono forma, l’attesa diventa azione e la tensione si stempera in un sospiro di sollievo. Finché una voce non rimette tutti nuovamente sull’attenti: “Dopo la spunta, verificate il giro degli autisti per domani e dividetelo per zona, così da perdere meno tempo domani”.
Lavoro quotidiano #2 In qualità di responsabile del magazzino, Luigi è l’anello di congiunzione tra la proprietà e il team di Elettrowatt. Il suo ruolo è in perenne equilibrio tra logistica e componente umana, tra il rispondere e il riferire a Leonardo Perego. Lui coordina le incombenze giornaliere, dal suo cordless passano buona parte degli aspetti collaterali al lavoro di circa 50 persone. In compenso, Alessandro Leone è l’ultimo arrivato. Giorno dopo giorno, familiarizza con gli spazi e apprende i segreti del mestiere. Ha appena terminato un corso che gli permette di guidare il muletto, quello finora sempre in mano ai “grandi”.
Fattore umano “Spesso mi domando cosa spinga un cliente a preferirci a colleghi che sviluppano venti volte il nostro fatturato. Credo che il mettermi in gioco continuamente con clienti, fornitori e collaboratori, crei dell’empatia che si trasmette in tutte le relazioni”, riflette Leonardo Perego. La prova del nove nelle parole di Stefano Loi, responsabile della logistica. “Ho lavorato in diverse aziende prima di arrivare in Elettrowatt. Nella maggior parte dei casi, sono stato un numero. Altra cosa è il contatto con un titolare che ti chiama per nome, viene a salutarti ogni mattina”.
Pensieri circolari “Sono perito informatico, ma ho capito fin da subito che il computer, seppur importante, non fosse la componente esclusiva della mia vita. Ogni giorno penso che andrà tutto bene, che imparerò cose nuove. Quando Luigi non c’è, mi chiedo continuamente se ho fatto bene, mi preoccupo di organizzare il lavoro dell’indomani”. E’ la voce di Alessandro Branduardi, il vice di Luigi. “Analizzare le vendite e stabilire quale materiale riordinare è una grande responsabilità: il peso del magazzino, quindi l’andamento finanziario dell’azienda, dipende anche da me. Questo comporta anche ansia, ma quando vedi i risultati, torni a casa col sorriso e non vedi l’ ora di raccontarlo a tua moglie”, riflette Stefano Loi.
Punto di riferimento “Stare al banco significa seguire un lavoro dal preventivo all’ordine finale. Sentire che il cliente vede in te un punto di riferimento, trasmette motivazioni per affrontare il resto della giornata. Mi accorgo quando qualcuno sta cercando proprio me. Prima lo vedo sbirciare attraverso la vetrina, poi magari mi telefona. Lo fa anche chi potrebbe essermi padre o zio: vista la mia età, talvolta penso che dovrei essere io a imparare qualcosa da loro”, pensa a voce alta Claudio Cozzo, responsabile del banco.
Scatola chiusa Il futuro può essere una scatola della quale nessuno conosce il contenuto. Il bello del gioco è tutto in questa sfumatura: non essendoci probabilmente nulla, si può dare libero sfogo alla fantasia. Lì dentro potrebbero esserci prodotti strabilianti, oppure semplici idee. Per Davide Donati, responsabile IT, sono le istruzioni per lo sviluppo e la creazione di un’app. Poche, ma precise regole: semplicità e continuo aggiornamento, affinché i clienti di Elettrowatt ricevano e possano accedere in tempo reale a cataloghi e promozioni.
Leonardo. Intraprendenza. “In febbraio abbiamo registrato margini positivi. Le vendite non sono state così soddisfacenti, ma il bilancio dei primi due mesi è migliore, rispetto al primo bimestre del 2014. Stiamo pensando ad azioni di marketing sull’intera parte commerciale. Grazie alla Legge Sabatini, abbiamo ottenuto un finanziamento che copre tutto l’investimento nel nuovo gestionale, con cui ottimizzeremo le scorte, calmierando i picchi dei prodotti a media o bassa rotazione. Stiamo implementando tutti i processi di dematerializzazione, che per noi sono fondamentali”.
Giancarlo. Esperienza “Ho un po’ più di anni di te e so che, quando si comincia a fare qualcosa, si vorrebbe fare molto di più, magari anche qualcosa che al momento non serve. La cosa più importante è fare tutto a piccoli passi. Devi essere sicuro di poggiare il piede sulla terra. Se hai bisogno di un consiglio, sono a tua disposizione. E poi vorrei veder crescere i tuoi bambini. Che bella sarebbe la terza generazione di Elettrowatt”. (Stefano Troilo)
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