In fase di realizzazione di sistemi di videosorveglianza potrebbe essere richiesto, dal committente, che l’impianto abbia una lunga autonomia in caso di mancanza di tensione di rete. Non sempre un UPS è la soluzione più conveniente…
Se con UPS si intendono i gruppi di continuità relativamente “piccoli”, diciamo entro i 10.000 VA, si parla di apparati che nascono con uno scopo ben preciso: fornire una “manciata” di minuti di autonomia a ciò che alimentano, tipicamente PC o server, affinché possano venir spenti senza rischiare compromissione di dati o funzionalità. L’evoluzione di questa funzionalità risiede in quegli UPS che, tramite connessione USB o tramite LAN, sono in grado di interagire con i sistemi operativi dei suddetti PC e server per spegnerli in totale autonomia. L’UPS, quindi, non nasce per fornire “ore di autonomia”, ma sono stati gli installatori del settore della videosorveglianza a utilizzarli, con lo scopo mantenere attivi i sistemi in caso di mancanza di rete.
Da un punto di vista elettrotecnico, un UPS è un oggetto “costoso”. Infatti, “produce” energia elettrica a 230 V partendo da batterie a 12 V (che poi vengono messe in serie e parallelo per ottenere tensioni più alte). Questo processo ha un costo in termini elettrotecnici, ovviamente, che riduce drasticamente l’autonomia di una batteria.
Prendendo ad esempio una batteria classica utilizzata per i sistemi d’allarme, 12V 7Ah, che alimenta una telecamera direttamente: essa fornirà autonomia sufficiente per qualche ora. Se la stessa batteria venisse messa in un piccolo UPS collegato un alimentatore a 12V che a sua volta alimenta la stessa telecamera di cui sopra, la sua autonomia sarebbe di qualche minuto.
POSSIBILI SOLUZIONI
Quali sono quindi le soluzioni più efficienti per garantire lunghe autonomie a un sistema di videosorveglianza?
In primo luogo, ove possibile, è meglio rimanere in bassa tensione. Un’unità di alimentazione in bassa tensione, con batterie tampone, può assicurare a DVR e telecamere ore di autonomia e con costi anche molto più contenuti di quelli che avrebbe un UPS di pari autonomia.
Questo tipo di configurazione è semplice da realizzare in un impianto analogico ma risulta complesso in un sistema IP, dove normalmente tutto funziona a 48V.
In quel caso però esistono sul mercato switch PoE e stazioni di alimentazione (magari nate per il mondo delle telecomunicazioni) che possono fornire la giusta tensione sempre partendo da batterie a 12V. Anche in questo caso il loro costo risulta spesso inferiore a quello di un UPS capace di offrire pari autonomia.
COME SCEGLIERE UN UPS
Va sfatato il falso mito per cui per alimentare più a lungo un carico vada scelto un UPS con potenza di molto sovradimensionata rispetto all’assorbimento. Se questo in parte è vero dal mero punto di vista matematico, risulta però antieconomico. La scelta corretta in termini economici e anche tecnici è quella di acquistare un UPS di potenza adeguata all’assorbimento (tale per cui l’UPS non lavori mai oltre l’80% della sua potenza massima) e poi di acquistare pacchi batteria supplementari per aumentarne l’autonomia nel tempo. Non tutti gli UPS offrono la possibilità di collegarvi pacchi batteria di espansione, la scelta del giusto apparato è quindi fondamentale.
In conclusione, laddove per un sistema di videosorveglianza sia richiesta una lunga autonomia in caso di mancanza di tensione di rete, difficilmente l’UPS è la scelta più corretta in termini economici; sarebbe meglio indirizzarsi verso unità di alimentazione nate appositamente per i sistemi TVCC.