Flessibilità e vicinanza al cliente, sia in termini professionali che umani. Due fattori che, in tempi di grandi acquisizioni, consentono alle piccole realtà familiari di ritagliarsi il proprio spazio.
Due anni fa, Novalux si è dotata di una nuova sede che l’ha portata dal centro di Bolzano alla zona industriale del capoluogo altoatesino, su un’area di ben 2.500 metri quadrati. “Sul territorio mancava una struttura familiare come la nostra. Per fortuna, i fornitori si sono resi conto che il mercato, nonostante le molte trasformazioni in corso, abbia ancora bisogno delle piccole realtà”. Parola di Alessandro Ruvidotti, 50 anni, al timone della Novalux da 10. L’azienda è nata nel 1982 e si è sviluppata conservando tutte le caratteristiche tipiche di un family business: la vicinanza al cliente e il servizio “sartoriale”.
Quanto il fattore-famiglia fa la differenza sul mercato locale?
Nell’attuale scenario, che vede i “big” diventare ancora più grandi, le aziende familiari riescono ancora a intrattenere con i clienti relazioni molto personalizzate, improntate sulla fiducia: questo permette di risolvere qualsiasi problema in modo semplice e diretto, a condizione di rimodulare le proprie strategie e di coltivare “nicchie” di cui i big non riescono più a occuparsi per ragioni di costi e dimensioni.
Il binomio famiglia-impresa è percepito come un valore da parte dei clienti?
Pur non mancando le alternative sul mercato, molti di loro scelgono di rivolgersi a noi in virtù di questo fattore, che genera una fiducia reciproca. Sanno di poter contare sempre su di noi per la sostituzione di un prodotto, per avere un consiglio, anche per bere un caffè insieme. Credo che le imprese familiari siano un bene anche per il fornitore, in quanto sono in grado di veicolare sul territorio informazioni e servizi che lui stesso, oppure distributori più strutturati, avrebbero difficoltà a gestire.
I rapporti familiari migliorano anche l’intesa sul lavoro?
Sì, a condizione di andare d’accordo. Per fortuna con mia madre e mia moglie, che mi affiancano in azienda tutto il giorno, c’è massima intesa.
Legami affettivi così stretti non ostacolano o alterano la percezione di un problema?
Quando tra i membri di una famiglia regna l’armonia, tutto il resto viene da sé. Anche sul lavoro. Ma tutto dipende dalle situazioni specifiche. In molti casi, la discordia tra familiari si ripercuote negativamente in azienda. Soltanto le multinazionali sono immuni da rischi di questo tipo, poiché operano secondo procedure standardizzate, impersonali.
E’ possibile attingere qualcosa da queste ultime, riadattandola alle esigenze di un piccolo family business?
In Novalux non esistono compartimenti stagni o procedure prestabilite. Tutti siamo in grado di fare un po’ di tutto. Per l’infrastruttura informatica ci siamo però ispirati al modello delle multinazionali. Il sistema viene gestito direttamente da noi, con l’ausilio di una software house che ci supporta in caso di necessità.
Come valuta la sua esperienza, dopo tanti anni di “famiglia e bottega”?
Sono entrato in Novalux ad appena 18 anni per libera scelta. Ho ricoperto tutti i ruoli possibili, dal magazziniere al venditore esterno, subentrando nel ruolo di mio padre dopo la sua scomparsa. Questo lavoro mi piace e mi rende felice. Semmai, credo che sarebbe stato bello fare anche un’esperienza in un’azienda diversa.
Pensa che i figli possano seguirla, in futuro?
I nostri ragazzi sono ancora in età scolare. Mia moglie e io vogliamo anzitutto che proseguano gli studi e si sentano liberi di fare le proprie esperienze, se necessario anche all’estero. Non credo che debbano seguire il nostro stesso percorso. Molte imprese smettono di crescere, o falliscono, quando i figli si sentono o vengono costretti a fare qualcosa che non collima con le proprie attitudini. Oltretutto, se in passato i mestieri si tramandavano di padre in figlio, fare lo stesso lavoro tutta la vita è ormai difficilissimo. Il mondo cambia molto velocemente e in continuazione.
Persone particolarmente in gamba, ma non della famiglia, potrebbero comunque aspirare a ruoli di responsabilità?
Tutti i nostri nove collaboratori hanno già un ruolo significativo nell’organigramma di Novalux, proprio in virtù del fatto che tutto viene gestito insieme. Pur essendo ciascuno di loro cresciuto nella propria area di competenza, all’occorrenza riescono a fare un po’ di tutto. Si può dire che ormai siano parte della famiglia, oltre che dell’azienda.
(di Stefano Troilo)
IDENTIKIT
Denominazione e forma giuridica: Novalux Snc
Fondatore: Adriano Ruvidotti
Generazione: seconda
Anno inizio attività: 1982
Sede: Via Avogadro 2, Bolzano
Punti vendita: 1
TIMELINE
1982: per iniziativa di Adriano Ruvidotti nasce la Novalux Snc, che vende materiale elettrico e lampade a dettaglianti e installatori delle province di Bolzano, Trento e Verona.
2007: alla scomparsa del fondatore, gli subentra il figlio Alessandro Ruvidotti. Novalux si riposiziona nel mercato locale, dedicandosi alla distribuzione di materiale elettrico
2015: l’azienda si trasferisce in una nuova sede da 2.000 quadrati nella zona industriale di Bolzano
UNA FAMIGLIA ALLARGATA
Le decisioni strategiche scaturiscono dall’intesa tra i componenti della famiglia Ruvidotti, che oggi ha la sua memoria storica nella signora Ines, moglie del fondatore Adriano e madre di Alessandro, a sua volta affiancato dalla moglie Karin. Gli altri collaboratori, tutti di lunga data, sono figure ormai storiche per l’azienda e la famiglia stessa, con incarichi di responsabilità nei rispettivi ambiti operativi