La Rete

Un modello di aggregazione concreto e tangibile

Primi bilanci e nuove prospettive di sviluppo per La Rete, gruppo che costituisce il 30% di REI- Rete Elettrica Italia.

Il Consiglio d’Amministrazione presieduto dal neoeletto Piero Convertino della pugliese Imiel (immagine in apertura), coadiuvato dai consiglieri Michele Binato e Vincenzo Rotunno – rispettivamente titolare della veneta V.I.M.E. e direttore commerciale di REI – delinea nell’intervista a Watt le strategie che intende porre in essere nel corso del 2018. Tra le misure più importanti adottate finora, l’innalzamento del tetto delle quote acquistabili per entrare ne La Rete in qualità di soci: dal 3% si è passati al 5%. Questo esprime la volontà del gruppo di dare spazio alle imprese maggiormente determinate nell’essere parte attiva del progetto. “Non abbiamo l’obiettivo di creare massa critica, né cerchiamo soci che recepiscano passivamente delle decisioni prese a monte dal consiglio d’amministrazione”, spiegano gli esponenti del CdA. La Rete ha come obiettivo 2018 uno sviluppo associati fino a 30 unità, mentre i distributori che operano nel sistema REI, beneficiando a cascata delle attività de La Rete, sono complessivamente 80.

Quale valore esprime oggi La Rete sul mercato?

Le piccole e medie imprese della distribuzione di materiale elettrico in Italia valgono circa 400 milioni di euro in termini di fatturato. Oltre 100 di questi sono ascrivibili ai soci de La Rete, che presi singolarmente esprimono a loro volta fatturati compresi tra i 2 e i 10 milioni di euro. In altri termini, La Rete potrà rappresentare oltre il 20 per cento del fatturato della piccola e media distribuzione italiana.

Michele Binato (VIME), Consigliere CdA de La Rete

 

Si tratta di numeri interessanti: come vengono valutati dai partner dell’industria?

La forza vendita dei produttori ha sempre avuto la tendenza a prediligere le relazioni con i grandi distributori, lasciando un po’ in secondo piano le imprese medio-piccole. REI e La Rete sono riusciti a invertire la rotta, mettendo in risalto le qualità di queste realtà. I fornitori ne hanno preso atto e, superato l’iniziale scetticismo, hanno iniziato a condividere con noi una serie di attività che continueranno a svilupparsi, sul versante commerciale, della formazione e della condivisione di iniziative in senso più ampio. Parallelamente, cresce anche la progettualità condivisa tra gli stessi soci de La Rete. Tutti si sentono parte integrante di un sistema che li fa sentire ascoltati e tutelati.

La “prossimità” con i due azionisti di riferimento dovrebbe in effetti garantire un maggior “peso” in termini di relazioni…

In effetti tutto ciò aiuta. In virtù dell’appartenenza a un network che ha due big nazionali come Comoli Ferrari e Megawatt in qualità di azionisti di maggioranza, i soci de La Rete riescono a ottenere ascolto dai fornitori, avendo così l’opportunità di mostrare tutte le proprie qualità.

Che tipo di relazione corre oggi tra La Rete e REI?

Si tratta di due soggetti complementari e diversi, entrambi innovativi rispetto ai tradizionali parametri del settore. REI è un erogatore di servizi nei confronti de La Rete che, a sua volta, tende ad avere la propria identità. Al piccolo distributore, che non ha la stessa struttura e capacità di sopravvivenza di 20 anni fa, REI offre un nuovo modello di business che trova piena espressione ne La Rete, dove aggregazione e dialogo si esprimono con attività tangibili, e non soltanto attraverso le parole. Lavoriamo per obiettivi comuni, utili a tutti, e stiamo dimostrando che è possibile farlo. In questo modo siamo riusciti a creare un equilibrio e una mediazione collaborativa tra le diverse “anime” del nostro sistema.

Vincenzo Rotunno (REI), Consigliere CdA de La Rete

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa non facile, considerando la naturale tendenza all’individualismo di molte aziende..

Il fatto che gli associati de La Rete si incontrino regolarmente in occasione di meeting organizzati a livello regionale per confrontarsi su problematiche, esigenze e sensazioni, dimostra la loro propensione al dialogo e al superamento degli individualismi. A maggior ragione se si considera che molti di loro non facevano nemmeno parte di gruppi o consorzi e, anzi, erano stati “dimenticati” dagli stessi fornitori. Oggi i nostri soci fanno leva sulle proprie caratteristiche peculiari per rafforzarsi e, allo stesso tempo, per metterle a fattore comune con il resto della compagine. In quattro anni, il sistema REI – La Rete è cresciuto termini di fatturato e soci. Questi aspetti, seppur prioritari, non sono esclusivi. Abbiamo modificato il nostro oggetto sociale e fatto in modo che diverse attività siano riconducibili a La Rete perché intendiamo esprimere la sua identità. Alcune cose funzionano bene e altre sono sicuramente perfettibili, ma l’importante era porre le fondamenta, impostare un metodo di lavoro e responsabilizzare chi fa parte del progetto”.

(a cura di Alex Vernoni)

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here