Le batterie, o meglio gli accumulatori elettrochimici, costituiscono una delle tecnologie abilitanti della transizione energetica. È questo il messaggio alla base dello studio intrapreso da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico e pubblicato sul sito di diffusione scientifica MDPI.
Secondo l’articolo realizzato da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico e pubblicato all’interno del sito di MDPI, un editore di riviste scientifiche open access, le batterie sono oggi necessarie per settori strategici come l’accumulo dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili non programmabili (sole e vento) e l’elettrificazione dei trasporti stradali.
Le batterie che dominano questi due mercati, per le loro ottime prestazioni tecniche, sono batterie agli ioni di litio. Tuttavia, tali batterie fanno uso di materie prime rare e critiche e questo, oltre a costituire un impatto ambientale di per sé, espone l’Unione Europea ad una nuova forma di dipendenza dell’estero.
Accumuli innovativi per la transizione energetica: le batterie post litio
Trovare tecnologie di stoccaggio alternative sembra cruciale per supportare la transizione energetica, ma allo stesso tempo è importante studiarne la sostenibilità fin dall’inizio del loro sviluppo tecnologico. Per questo motivo, come riportato nell’articolo, si stanno studiando le cosiddette batterie post-litio, tra cui si annoverano le batterie ioni di Sodio.
Lo studio RSE
In un recente lavoro, RSE ha sviluppato un’analisi degli impatti ambientali e dell’uso di materie critiche basata sulla metodologia del ciclo di vita, di prototipi di batterie ioni sodio.
Lo studio ne evidenzia i vantaggi in termini di ridotto consumo di materie critiche ma anche le problematiche inerenti alcuni impatti ambientali indicando la strada da percorrere per avere degli accumulatori quanto più sostenibili.