Fra dialogo e aggregazioni

Strategie che uniscono le aziende

Fegime Italia

 

In che modo?

In primis, pensando e agendo come un’unica entità, compiendo delle scelte collettive, sviluppando progetti tali da permettere alle singole imprese di superare quell’autoreferenzialismo che, spesso, ostacola il cambiamento. Spesso, il “quid” mancante agli imprenditori del settore non è la competenza, bensì la propensione ad accettare una vision che li porti a sacrificare il naturale attaccamento alle proprie aziende, nella prospettiva di un beneficio maggiore. Il compito del consorzio è di favorire un’evoluzione in questo senso, stimolando i soci ad adottare un nuovo modello di relazioni.

Su quali aspetti delle dinamiche consortili ritiene che si possa lavorare per affinare le strategie?

Il dialogo con la produzione dovrà portare a sinergie sempre più strette e azioni concrete, condivise da tutti i nostri distributori. La partnership si rinforza anche facendo delle scelte verso quei fornitori che più sono vicini al nostro modo di essere e di operare, anche a livello di scelte europee. Investiremo ulteriormente in formazione e valuteremo nuove forme di commercio che possano assicurare un vantaggio competitivo alla compagine. Ci vuole un maggiore utilizzo della tecnologia ed investimenti di Gruppo per realizzare progetti che difficilmente la singola azienda è in grado di sostenere. Faccio qualche esempio: ottimizzazione degli stock, vendite on-line, CRM e sistemi avanzati di codifica prodotto comuni che a livello europeo si stanno sviluppando. Se saremo capaci di far evolvere il nostro approccio al mercato, credo che potremo generare del nuovo valore attraverso gli strumenti avanzati già a disposizione del consorzio.

E’ quello che sta accadendo in altre organizzazioni facenti capo a Fegime, quella tedesca in primis.

Il confronto con le esperienze degli altri Paesi sarà sempre più importante e strategico, ai fini della nostra crescita. Ugualmente, cercheremo di rafforzare l’identità di Fegime Italia affinché ciascun socio si senta sempre più vicino al consorzio. A titolo di esempio, un primo passo in tale ottica, in collaborazione con una società specializzata già utilizzata dal gruppo europeo, stiamo sviluppando un layout comune che i soci potranno adottare nei rispettivi punti vendita: esso esprimerà una sintesi perfetta tra l’identità delle imprese sul territorio e quella di Fegime Italia.

Cosa le è rimasto dei suoi trascorsi nell’industria?

Tutte le mie esperienze professionali passate mi hanno dato molto, mi hanno formato e mi hanno permesso di affrontare sfide interessanti in contesti differenti. Sono accomunate tutte da un fattore: l’aver potuto lavorare con passione. Mi piace guardare avanti, fissare degli obiettivi di medio e lungo termine, condividere le mie competenze ovunque possibile. La possibilità di occuparmi di strategie organizzative, di commerciale e di marketing a 360 gradi, dal prodotto alla comunicazione, mi ha conferito una prospettiva allargata del mercato, che oggi mi torna utile per cogliere segnali di nuove opportunità. L’industria inoltre mi ha aiutato a non perdere mai di vista l’aspetto tecnico del commercio, il prodotto, dall’aspetto produttivo fino al suo utilizzo passando attraverso la sua installazione.

Le previsioni di ripresa economica, seppur flebile, restano confermate. Possono portare un po’ di luce all’atmosfera?

Il sistema economico italiano non è crollato immediatamente all’inizio della crisi ma, presumibilmente, avrà una ripartenza molto più lenta
rispetto a quella di altri Paesi. Se le stime di crescita del PIL risultassero confermate dai fatti, l’economia nazionale godrebbe senz’altro più di un’iniezione di fiducia che di una reale crescita. Tuttavia, per valutare se ci sarà stata effettivamente una ripresa, occorre attendere almeno giugno. In più, le previsioni in ambito edilizio non sono rosee: se si rilevano alcuni segnali positivi sulle ristrutturazioni, restano al palo le nuove costruzioni, dalle quali il comparto non può prescindere. Un altro aspetto-chiave è l’accesso al credito. La liquidità è un fattore vitale per tutte le imprese (Stefano Troilo).

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