Fegime Italia ha un nuovo Direttore Commerciale. E’ Francesco Redaelli, 18 anni di esperienza in filiera e idee chiare sugli obiettivi da raggiungere nel medio e nel lungo termine
La carriera di Francesco Redaelli, ingegnere elettrotecnico, è cominciata nel 1996. Nei primi quattordici anni ha lavorato in due multinazionali dell’elettrotecnica. I successivi tre l’hanno visto alla direzione commerciale del consorzio MC Elettrici. Raggiunta la “maggiore età” in termini di anzianità di filiera, è passato a Fegime Italia che, dalla fine del 2013, l’ha incaricato di coordinare le attività commerciali del gruppo. “Lavorare al fianco dei soci per comprenderne le rispettive esigenze e le aree da sviluppare insieme per il futuro del Consorzio ”. Il manager milanese sintetizza con queste parole il senso della sua nuova esperienza nel mondo della distribuzione di materiale elettrico.
Qual è stato l’impatto con la nuova realtà?
Ho conosciuto una compagine strutturata, fatta di aziende storiche che denotano un interesse attivo nei confronti di un consorzio che alcune di esse hanno visto nascere. L’impressione è che tutte siano determinate ad assumersi responsabilità per il bene comune, cosa che non è mai da dare per scontata nel settore distributivo. Fegime Italia è anche ben strutturata dal punto di vista dei servizi tecnologici e informatici, e che insieme ad una coesa Rete Commerciale rappresentano un sicuro punto di forza; elementi su cui però è necessario continuare a lavorare per guardare ad una profittevole evoluzione futura.
Quali linee guida si è posto per il suo nuovo incarico?
Personalmente, sto facendo leva su tutta l’esperienza accumulata nella mia carriera per individuare e soddisfare le esigenze latenti dei distributori sul territorio. Ho cominciato a confrontarmi con ciascun imprenditore su strategie commerciali, contratti con i fornitori, formazione, eventuali nuove idee. A mia volta, mi sto rendendo portavoce del consorzio nei loro confronti: credo che tutti si aspettino questo da me.
Ha individuato possibili driver di crescita?
Negli ultimi 3 anni, le dinamiche del mercato sono profondamente cambiate. Considerando il sistema economico ingessato del Paese, il fermo dell’edilizia e l’assenza di nuovi elementi in grado di favorire lo sviluppo, occorre lavorare su altri fattori: oculatezza finanziaria, condivisione di progetti, aggregazione.
“Aggregazione” è la parola del momento…
Stiamo assistendo ad acquisizioni e concentrazioni verticali come si erano già verificate in altri Paesi europei. Per tale ragione, occorre rinforzare le aggregazioni di tipo orizzontale come Fegime Italia, poiché questo è l’unico modo di rispondere alla sfida per il mantenimento del potere di acquisto, della copertura territoriale e della capacità di fornire servizi e competenza alla clientela, senza perdere la propria identità aziendale. Da parte nostra, come struttura Fegime, dobbiamo poi insistere con i nostri associati per far comprendere loro che solo attraverso una strategia di forte “organizzazione di gruppo” sarà possibile per la maggior parte di essi garantire la sopravvivenza della propria piccola-media azienda in un mondo dove i grossi volumi si sono già parecchio concentrati sui nomi che conosciamo.