Reggiani Illuminazione è ancora una volta protagonista nella valorizzazione delle opere d’arte: l’azienda si misura questa volta con gli acquerelli di Eduard Gurk, che nel 1838, immediatamente prima della nascita della fotografia, immortalava il viaggio che portava Ferdinando d’Asburgo a Milano per l’imposizione della millenaria Corona Ferrea dei re longobardi.
Oltre cinquanta di queste opere sono esposte al Museo Civico di Cremona fino al 4 ottobre, nella mostra “Il viaggio nel Lombardo-Veneto dell’imperatore Ferdinando I e le vedute di Eduard Gurk”, che si avvale di un progetto illuminotecnico messo a punto dallo studio Consuline con i proiettori Reggiani.
Allestita dal Comune di Cremona in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano, l’esposizione cade nella ricorrenza del bicentenario della fondazione del Regno Lombardo-Veneto (1815). La mostra offre lo spaccato della fine di un’epoca: Gurk, in quanto pittore di corte, fissa nei suoi fogli scenari montani, vedute di lago, della laguna veneta, di città e monumenti, celebrazioni, cortei e omaggi al sovrano; solo un anno dopo nascerà ufficialmente la fotografia, destinata a grande fortuna.
Gli acquerelli che ritraggono il viaggio dell’imperatore nel Lombardo-Veneto dialogano con oggetti carichi di importanza storica come libri, sculture e costumi: illuminare materiali così eterogenei ha rappresentato una sfida, superata a pieni voti secondo il curatore della mostra Mario Marubbi, che definisce la corretta illuminazione “il principale elemento di valorizzazione delle opere”.
«Per assurdo potremmo dire che la stessa opera in un contesto stabile passa a lungo inosservata – dichiara Marubbi -, fino ad assumere nuova vita e farsi notare proprio grazie alla valorizzazione indotta da una illuminazione appositamente studiata».
Nell’allestimento sono stati utilizzati diversi livelli di luce, con l’obiettivo di mettere in evidenza i singoli elementi e, allo stesso tempo, costruire un racconto e dialogo coerente lungo tutto il percorso espositivo. Tutto il progetto si basa sulla percezione aumentata dei dettagli, resa possibile con l’impiego dei proiettori a LED Sunlight di Reggiani: le elevate performance ottiche e colorimetriche (CRI>90), oltre a produrre un ottimo impatto formale, coniugano perfettamente i proiettori alle strutture esistenti nel museo.