Performance iN Lighting per la Chiesa di San Giorgio in Braida a Verona

chiesa di san giorgio
Photo Credits: Renato Begnoni
Performance iN Lighting dà nuova luce alla Chiesa risalente al XVI secolo, un luogo di liturgia con dipinti di inestimabile valore

La Chiesa di San Giorgio in Braida, risalente al XVI secolo, è una delle chiese più importanti della città di Verona. Definita una “pinacoteca in miniatura” per la quantità ed il valore delle opere d’arte in essa contenute, è un edificio di assoluto pregio architettonico ed artistico. Con l’obiettivo di dare nuova vita alle opere d’arte e al tempo stesso di consentire la fruizione degli spazi e la celebrazione della liturgia, la Diocesi ha ritenuto necessario rinnovare il sistema di illuminazione generale.

Di fronte all’evoluzione tecnologica attuale, l’impianto esistente risultava infatti ormai inadeguato, soprattutto in termini energetici e di manutenzione. Una nuova soluzione è stata adottata con l’obiettivo di evitare azioni invasive all’interno del contesto architettonico della chiesa, puntando ad un effettivo risparmio energetico – e quindi economico – pur conservando l’impianto elettrico esistente.

Performance iN Lighting è stato selezionato quale Partner per lo sviluppo e la consulenza illuminotecnica del manufatto religioso, fornendo soluzioni personalizzate, espressamente realizzate per l’edifico, in armonia con lo spazio e le opere stesse.

Un concept illuminotecnico studiato su misura in linea con l’architettura della chiesa

Il concept illuminotecnico si allinea perfettamente all’impianto architettonico rinascimentale della Chiesa.

Proprio per soddisfare gli elevati standard di progetto sono stati scelti alcuni corpi illuminanti come i proiettori architetturali della serie FOCUS+ implementati con LED in versione speciale sia nella tonalità cromatica calda da 2.700 K sia nella resa di colore Ra>90 che restituisce in modo fedele la tonalità dei colori grazie ad un effetto simile a quello ottenuto con lampade ad alogeni, evitando però le emissioni ultraviolette ed infrarosse tutelando così nel tempo l’integrità delle preziose opere.

Per rendere gli apparecchi ancor meno visibili sono stati verniciati in una colorazione RAL 1013 opaco (una derivazione del bianco perla) che integra ulteriormente gli stessi nell’ambiente.

Per fornire un’illuminazione generale che permettesse ai fedeli di seguire la liturgia dalla platea, avendo al contempo una visione di tutte le opere contenute nella chiesa, nella grande navata sono state utilizzate decine di FOCUS+ 3 con ottica rotosimmetrica media. L’installazione dei proiettori ha richiesto particolare attenzione per preservare il cornicione in pietra e ha previsto lo sviluppo di staffe regolabili di ancoraggio appositamente disegnate in modo da eseguire un fissaggio a muro, potendo orientare ciascuno dei proiettori in modo preciso nonostante le irregolarità della parete.

Quattro proiettori FOCUS+ 3 con ottica asimmetrica orientati verso l’alto illuminano l’interno della cupola, mentre proiettori FOCUS+ 1 con ottica ellittica fanno luce a quattro gruppi da tre trifore nel tamburo su cui si appoggia la cupola, definendone i profili e facendone percepire il volume. I proiettori GUELL 2 con ottica concentrata intensiva a 3.000 K installati sul cornicione, illuminano il pavimento sottostante, un gioiello unico nel suo genere.

La geometria del pavimento rappresenta una visione speculare della cupola esaltando una grande composizione circolare a cinque cerchi concentrici di grandezza crescente. Si viene a creare in questo modo un dialogo ricco di significato simbolico tra terra e cielo, attraverso la luce.

Attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico

La scelta di mantenere l’impianto elettrico esistente è stata dettata dall’obiettivo di preservare la struttura e tutelare i capolavori da qualsiasi intervento invasivo. Di conseguenza è stato implementato il numero di prodotti utilizzati ma, grazie al risparmio energetico garantito dalle sorgenti a LED, si è giunti ad una riduzione del consumo energetico totale.

Nell’insieme, si ottiene così un’illuminazione della chiesa con soli 3 kW, realizzando appieno la richiesta iniziale (basti pensare che, prima dell’intervento le sole lampade alogene che illuminavano le due grandi tele del Farinati e del Brusasorzi consumavano da sole oltre 2 kW). L’impianto, inoltre, prevede una serie di opzioni di accensione che permettono la fruizione degli spazi sia durante le liturgie sia nel corso delle visite turistiche guidate.

L’innovazione tecnologica della luce al servizio dell’arte

Seguendo il concept illuminotecnico originale il visitatore è guidato a scoprire la totalità delle opere attraverso un percorso di luce. A partire dal fondo del presbiterio si incontra il “Martirio di San Giorgio” (1564), capolavoro di inestimabile valore di Paolo Veronese e punto focale dell’idea progettuale alla base del percorso, che condensa su di sé il valore di illuminamento più alto di tutta la chiesa e aiuta a definire una quinta di fondo che espande ulteriormente l’ambiente.

Ai lati dell’altare, i due grandi teleri – la “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (1603) di Paolo Farinati e “La caduta della manna nel deserto” di Felice Brusasorzi – sono illuminati in maniera efficace con fasci luminosi incrociati sopra il coro per non disturbare l’osservatore e per non creare zone d’ombra. Proprio per questa specifica esigenza, i proiettori FOCUS+ 3 con visiera antiabbagliamento sono stati personalizzati con ottiche ellittiche speciali, per ottenere una perfetta uniformità di illuminamento sulle tele.

Per entrambi i lati della navata, ciascuno con quattro cappelle contenenti importanti quadri che raffigurano personaggi simbolo delle virtù cristiane, sono stati creati dei poli di attenzione luminosa con i proiettori FOCUS+ 1 il cui posizionamento è stato accuratamente studiato per evitare punti d’ombra e alcun tipo di abbagliamento. Nel caso particolare della “Madonna con bambino” (1526) realizzata da Girolamo dai Libri, detta anche Madonna della Cintura, è stato posto ancor più l’accento sul dipinto tramite l’integrazione dei proiettori con un apparecchio lineare NOTTURNO che provvede luce radente aggiuntiva.

Anche l’illuminazione del “Battesimo di Cristo” del Tintoretto, sopra all’entrata, ha richiesto un’attenta pianificazione: due FOCUS+ 3 con ottica rotosimmetrica media puntati sul capolavoro di scuola veneziana hanno fatto sì che il dipinto venisse valorizzato adeguatamente e ricevesse l’illuminazione migliore mostrando così inediti dettagli. I dipinti, che con l’adeguata luce hanno vita nuova, ora possono essere ammirati in tutto il loro splendore.

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