Per realizzare un impianto serve sempre il progettista?

«Devo realizzare l’impianto elettrico al piano terra di una villetta (superficie di 180 m2) alimentata da un contatore trifase da 4,5 kW ed è presente un fotovoltaico trifase da 12 kW. Occorre il progetto da parte di un professionista?»

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Anticipo la conclusione: sì ai sensi del D.M. 37/08 è necessario il progetto a firma di tecnico abilitato.

La risposta si trova nel D.M. 37/08 stesso benché scritto prima dell’ondata di piena del fotovoltaico. In particolare all’Art. 5. Progettazione degli impianti si legge: “Il progetto per l’installazione, trasformazione e ampliamento, è redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze tecniche richieste, nei seguenti casi: a) impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a 400 mq […]”.

Il problema si sposta quindi, nel caso del lettore, sulla definizione di potenza impegnata. Definizione che è contenuta nell’Art. 2. Definizioni relative agli impianti che riporta: “b) potenza impegnata: il valore maggiore tra la potenza impegnata contrattualmente con l’eventuale fornitore di energia, e la potenza nominale complessiva degli impianti di autoproduzione eventualmente installati”.

La conclusione quindi non può essere che, presso la villetta, nella quale il lettore deve realizzare l’impianto elettrico al piano terra alimentata da un contatore trifase da 4,5 kW con un impianto fotovoltaico trifase da 12 kW, occorre il progetto da parte di un professionista iscritto all’albo professionale.

Elettrodubbio
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