Manutenzione: l’interruttore e l’elisir di lunga vita

Interventi eseguiti in caso di necessità, ma anche e soprattutto in via preventiva, fanno sì che queste apparecchiature sfidino il tempo e le evoluzioni degli impianti in cui operano.

Tra i segmenti dell’elettrotecnica che hanno retto durante la crisi c’è quello della manutenzione e del retrofitting. È esemplare in tal senso la case history della Grena Srl, che esegue interventi su interruttori e apparecchiature elettriche in bassa e media tensione, rimettendo a nuovo e sostituendo quando necessario i componenti difettosi. Sei tecnici operano in sede – suddividendosi tra due laboratori – oppure direttamente sugli impianti, a seconda delle necessità. “Per ripristinare un interruttore, in alcuni casi possono bastare poche ore, in altri occorrono giorni: dipende dalla posizione del componente difettoso, delle condizioni in cui si trova e da altre variabili”, spiega Matteo Carpinelli, tecnico dell’azienda che ha sede a Pedrengo, alle porte di Bergamo.

Quali operazioni di routine prevede una manutenzione?

La maggior parte dei problemi di un interruttore è riconducibile alle parti di comando dove grasso essiccato e sporcizia si accumulano nel tempo, causandone il blocco. Inoltre i contatti in rame tendono a ossidarsi, impedendo la regolare circolazione della corrente. Attraverso due lavorazioni, la sabbiatura e la spazzolatura, questi ultimi vengono riportati alla condizione originaria: in pratica, tornano come appena usciti dalla fabbrica.

Grena. Alcune fasi dell’intervento di manutenzione sull’interruttore.

 

Un lavoro sartoriale che può sostituire il retrofit?

Certo. Il retrofit comporta l’inserimento di un interruttore nuovo in una cella o un quadro già esistente. Ma prima di consigliarlo al cliente, cerchiamo sempre di percorrere la strada della riparazione: sabbiatura e spazzolatura dei contatti riportano l’interruttore a condizioni pari al nuovo, anche quando lo stesso è stato fabbricato negli anni Settanta. Naturalmente, quando gli interruttori si presentano in condizioni “disperate”, li dichiariamo non riparabili. Ma in nove casi su dieci, smontando la macchina ed eseguendo le suddette lavorazioni sui componenti, è possibile riportarla alle condizioni iniziali.

Ma il mercato è consapevole di questa possibilità?

Diverse aziende tendono tuttora a sostituire le apparecchiature guaste in quanto non sanno a chi rivolgersi per tentare una riparazione. Cosa che permetterebbe un risparmio economico e, soprattutto, eviterebbe stravolgimenti all’impianto industriale.

È un servizio veicolabile anche attraverso il grossista?

Il nostro interlocutore principale è il proprietario o il gestore di una macchina industriale. Il distributore di materiale elettrico entra in gioco soprattutto per i retrofit, che comportano la vendita di nuovi componenti. Ma qualora volesse fornire un servizio come questo ai propri clienti, può contare tranquillamente su di noi. Lavoriamo già con alcuni grossisti e siamo aperti a valutare nuove collaborazioni.

Matteo Carpinelli, tecnico Grena “..La maggior parte dei problemi di un interruttore è riconducibile alle parti di comando dove grasso essiccato e sporcizia si accumulano nel tempo, causandone il blocco”.

In quali casi eseguite i vostri interventi direttamente dal cliente?

Quando ragioni logistiche o produttive lo impongono. In trasferta svolgiamo un lavoro diverso rispetto a quello che sarebbe possibile fare nei nostri laboratori, improntato soprattutto a ripristinare in fretta la produzione e a evitare lunghi fermi macchina. Sebbene sia meno efficace di un intervento svolto presso la nostra sede, è comunque molto utile. Anche in questi casi, le condizioni dell’interruttore fanno la differenza: se sono talmente critiche da richiedere uno smontaggio completo, l’intervento in loco viene comunque sospeso e se ne organizza la spedizione in officina.

Quanto è utile la manutenzione predittiva?

Molto, e consigliamo vivamente di eseguirla. La manutenzione predittiva evita che la macchina raggiunga condizioni critiche e difficili da gestire, come il blocco totale delle parti meccaniche.

Altri concetti di Industry 4.0, come ad esempio il controllo remoto, trovano applicazione in questo campo?

A differenza delle macchine utensili, gli interruttori non fanno movimentazione. Devono limitarsi a rimanere in posizione chiusa: cambiano stato – aprendosi – soltanto in caso di guasto o su specifica richiesta dell’utente. Non è possibile controllarli da remoto. Un eventuale guasto su una linea di produzione non coinvolge l’interruttore, che vive pertanto di vita propria. L’unico punto di contatto tra macchine e interruttore è costituito dall’eventualità di un sovraccarico di corrente: in tal caso, l’interruttore deve aprirsi. Qualora ciò non accadesse – perché l’interruttore stesso non ha ricevuto la manutenzione necessaria – il guasto permarrebbe, facendo circolare correnti nominali maggiori rispetto a quelle che l’impianto è in grado di tollerare. In questo ambito, dunque, Industry 4.0 equivale a manutenzione predittiva.

(a cura di Stefano Troilo)

Cosa succede durante la manutenzione di un interruttore industriale?

Che cosa accade durante una manutenzione in officina? Lo spiega il video di Watt. Sul banco si vede un interruttore automatico di bassa tensione ABB Megamax, come quelli che normalmente si trovano nelle cabine elettriche degli stabilimenti industriali. Lo stesso viene smontato, componente per componente. Dopo essere state sottoposte alla sabbiatura (non mostrata), le sue parti in rame vengono spazzolate: la somma dei trattamenti le fa tornare come nuove. Con l’ausilio di un apposito strumento, Matteo Carpinelli testa il corretto funzionamento della componente elettronica dell’interruttore che, in pratica, comanda l’apertura dell’interruttore stesso in caso di guasto o sovraccarico. In questo caso il test ha avuto esito positivo, per cui la macchina viene rimontata rispettando le regolazioni e le specifiche indicate nei manuali dei costruttori. A seconda dei casi, possono essere previste diverse prove elettromeccaniche.

Vedi qui il video di WATT

 

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