Le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 disciplinano le connessioni degli utenti rispettivamente in media/alta tensione e bassa tensione. Il 17 aprile 2019 è stata pubblicata la loro quinta edizione, qui di seguito vedremo solo una piccola parte delle varianti introdotte e in particolare ci soffermeremo sugli impianti fotovoltaici connessi in bassa tensione.
Intervento della protezione d’interfaccia
Come noto un impianto fotovoltaico connesso alla rete elettrica deve scollegarsi da essa se viene a mancare la tensione (per ragioni di sicurezza) e se i parametri di tensione e frequenza escono da determinate soglie (per ragioni di stabilità e qualità di servizio della rete).
Soglie di tensione
Il nuovo aggiornamento considera come normale funzionamento, quando l’inverter può operare liberamente in base alle sue potenzialità, la fascia compresa tra il 90% e il 110% della tensione nominale (207-253 V di tensione tra fase e neutro). Per la fascia 85% 90% della tensione nominale la nuova 0-21 ammette una moderata riduzione di potenza ma l’impianto deve rimanere connesso alla rete.
Buco di tensione per impianti superiori
A 11,08 KW In caso di cosiddetto “buco di tensione” (solo per impianti superiori a 11,08 kW) sono cambiate le soglie oltre le quali si ammette il distacco dell’impianto dalla rete. E in particolare sia gli inverter sia le protezioni di interfaccia dovranno soddisfare “opportuni requisiti funzionali”, che in letteratura internazionale sono indicati con l’acronimo FRT (Fault Ride Through) rappresentati dal diagramma qui presente.

Soglie di frequenza
Vengono semplificate le soglie “larghe” di frequenza e nello specifico, l’impianto non dovrà scollegarsi per frequenze di rete comprese tra 47,5 Hz e 51,5 Hz, mentre l’intervallo tra le soglie ristrette si accorcia e diventa 49,8 Hz e 50,2 Hz.