Rimane ancora poco tempo per effettuare la richiesta dello Scambio Sul Posto (SSP) per gli impianti ancora da attivare: la data ultima è il 29 maggio 2025. Gli impianti che entreranno in funzione dopo questa data dovranno scegliere se far parte di una CER o adottare la convenzione RID.
A partire dal 1° gennaio 2025 è iniziata la graduale eliminazione del meccanismo di Scambio sul Posto (SSP): per gli impianti attivi ora lo SSP ha la data di scadenza di 15 anni, come già analizzato da questa rubrica nel numero di febbraio. Dal 4 marzo 2025 inoltre c’è una data limite anche per gli impianti che devono ancora entrare in esercizio.
Ecco i punti principali da sapere.
Scambio sul Posto, quanto tempo rimane?
Per gli impianti ancora da attivare si può ancora fare richiesta dello Scambio sul Posto ma ancora per poco tempo. La data ultima è novanta giorni dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi indicati dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199. Il decreto attuativo in oggetto (D.M. 457/2024) è stato adottato il 30 dicembre 2024 ed è entrato in vigore il 28 febbraio 2025, di conseguenza l’ultimo giorno utile per l’entrata in esercizio di un impianto fotovoltaico che desidera ottenere lo scambio sul posto è il 29 maggio 2025 così come confermato dalla deliberazione ARERA n. 78/2025/R/EFR.
Per entrato in esercizio, si intende che l’impianto è finito e correttamente allacciato dal distributore. Si prevede quindi una corsa per i tecnici che si occupano delle pratiche burocratiche simile a quelle che si sono verificate più di dieci anni fa in concomitanza delle scadenze dei vari “conto energia”.
Per accedere allo scambio sul posto l’impianto, oltre a risultare in esercizio entro e non oltre il 29 maggio, deve aver presentato richiesta di SSP entro il 26 settembre 2025. Quest’ultima data è da tenere a mente nel caso di iter ordinario perché nel caso di iter semplificato la scelta dello scambio sul posto viene fatta contestualmente alla richiesta di allacciamento.
Cosa succede dopo
Gli impianti che entreranno in esercizio dopo il 29 maggio 2025 dovranno scegliere tra una nuova convenzione di Ritiro Dedicato (RID) o far parte di una comunità energetica rinnovabile (CER).
In entrambi i casi l’energia ceduta alla rete verrà remunerata in maniera sensibilmente inferiore rispetto al vecchio SSP.
L’autoconsumo e i sistemi di accumulo
La scomparsa dello Scambio sul Posto incentiva ulteriormente l’autoconsumo rispetto alla vendita dell’energia che viene pagata a prezzi inferiori. Per aumentare la quota di energia autoconsumata si può programmare l’avvio di alcune attività energivore nelle ore di maggior produzione solare, ma per poter coprire (almeno in parte) i consumi nelle ore notturne è necessaria l’installazione di un sistema di accumulo.
Questi sistemi a batteria presenti da qualche anno sul mercato sono ormai una tecnologia matura e risultano meno costosi di un tempo. Si prevede quindi che la maggior parte dei nuovi impianti fotovoltaici sarà dotata di sistemi di accumulo.
La rete elettrica di distribuzione, progettata per essere unidirezionale, mal sopporta un numero elevato di impianti che immettono energia e l’aumento di impianti con batteria aiuterà il sistema elettrico ad essere più stabile.
Il decreto è entrato in vigore il 28 febbraio 2025, ma la sua effettiva applicazione dipenderà dall’emanazione di ulteriori provvedimenti da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Vi terremo aggiornati degli sviluppi nei prossimi fascicoli di Elettro.