Ogni corrente di guasto richieste l’utilizzo del differenziale corretto: nel presente servizio illustriamo quali tipologie prediligere nelle diverse situazioni.
L’evolversi dell’elettronica di potenza ha portato, prima nell’industria e poi nelle nostre case, sempre più apparecchi elettrici con alimentatori di tipo switching o dotati di inverter che permettono un minor consumo di energia ma introducono la possibilità di correnti di guasto non sinusoidali.
Raddrizzatore monofase
Gli alimentatori switching presenti in ogni PC, ma anche in tanti altri elettrodomestici dal televisore al caricabatterie del telefonino, presentano nel primo stadio un ponte di diodi, lo stesso vale per gli inverter con alimentazione monofase che troviamo ad esempio in alcuni modelli di lavatrici e condizionatori.
Se avviene un guasto a terra, a valle di un ponte raddrizzatore monofase, la forma d’onda della corrente non sarà sinusoidale ma unidirezionale pulsante, ragione per cui, in questi casi è più indicato un differenziale di tipo A come illustrato in tabella.
Raddrizzatore trifase
In ambito industriale molti apparecchi, (come ad esempio gli inverter alimentati in trifase) sono dotati di ponte raddrizzatore trifase formato da 6 diodi, se avviene un guasto a terra a valle del ponte la forma d’onda della corrente risultante è una continua leggermente ondulata, in questo caso l’inverter opportuno è il tipo B, occorre sempre fare riferimento alle istruzioni dell’inverter per vedere se è necessario questo costoso dispositivo.
Nelle tabelle non sono stati inseriti di proposito i differenziali selettivi (di tipo S) in quanto differiscono da quelli ordinari per il tempo di intervento e non per il tipo di corrente di guasto. Possiamo infatti avere ad esempio differenziali di tipo AC, A e B selettivi, in questo caso sul dispositivo il simbolo in tabella sarà affiancato da una S maiuscola entro un quadrato.