Da qualche anno per i visitatori di Napoli si sono aperte le strade e i tesori della città sotterranea, che continua a offrire sempre nuovi percorsi e sorprese.
A quasi 50 metri di profondità nella città di Napoli si trova la “Galleria Borbonica”, un viadotto sotterraneo fatto costruire, a partire dal 1853, da Ferdinando II di Borbone come opera militare di difesa, che doveva collegare il Palazzo Reale con piazza Vittoria, passando sotto Monte Echia.
L’opera, che si snoda attraverso grandi ambienti di importante valore architettonico e costruttivo, in realtà non fu mai completata e si fermò, dopo 431 metri, nel cortile alle spalle del colonnato di Piazza del Plebiscito. Per realizzarla ci vollero tre anni di scavi, condotti a mano con picconi, martelli e cunei, durante i quali si portarono alla luce vecchie cave di tufo, imponenti cisterne a servizio della rete idrica sotterranea, tratti di percorso di epoca greca e romana; si realizzarono inoltre pozzi verticali di ventilazione e un ponte lungo 20 metri e alto 10 metri. Sfruttata durante la II Guerra Mondiale come rifugio antiaereo dai napoletani, dopo la guerra e fino al 1970 la Galleria Borbonica fu utilizzata come Deposito Giudiziale Comunale per immagazzinare tutto ciò che era stato estratto dalle macerie, oltre al materiale recuperato da crolli, sfratti e sequestri. Non è così raro dunque oggi imbattersi, lungo il percorso, in enormi frammenti di statue, auto e moto d’epoca, un tempo sepolte sotto rifiuti e detriti e riportate all’antico splendore.
La Napoli sotterranea
I visitatori di uno dei più emozionanti percorsi della Napoli sotterranea possono godere di scenari luminosi di grande fascino e suggestione grazie alla tecnologia fornita dal Web Server domotico di Comelit Group che rende oggi viva e dinamica questa grande opera civile, creando nei visitatori la suggestione di un vero e proprio viaggio nel tempo. L’impianto elettrico configurato sotto il profilo domotico consente alle guide che conducono i gruppi durante i quattro percorsi tematici di visita di attivare i diversi scenari utilizzando lo smartphone o il tablet, scenari fatti di giochi di luci e di colori e di effetti scenici di grande impatto, che animano i differenti spazi, a cominciare dallo specchio d’acqua realizzato nella grande vasca sotterranea della cisterna.
Design retrò e tecnologia innovativa
Tutti i collegamenti dell’impianto, gli interruttori e gli stessi corpi illuminati sono stati realizzati in modo da riprodurre l’immagine di un impianto coevo alla costruzione della galleria. L’introduzione della domotica al servizio della gestione delle luci, tutte a led RGB, offre la possibilità di cambio colore e di dimmerazione nella intensità. Fulcro di questa evoluzione è il Web Server domotico che permette la gestione da locale o da remoto del sistema di automazione domestica, direttamente da un browser internet, da tablet o smartphone. In particolare, è possibile comandare luci, tapparelle, clima, carichi, antintrusione, programmando timer settimanali, scenari o regole logiche che agiscono anche su ingressi e uscite del sistema di automazione e antintrusione. La configurazione del dispositivo è importata direttamente dal software di programmazione attraverso la scheda SD, mentre l’interfaccia grafica lo rende semplice da utilizzare e intuitivo. Sono stati inoltre installati moduli che permettono di interfacciare il BUS domotico con il BUS DALI o BUS DMX, inviando così comandi per l’attivazione, la disattivazione o la regolazione di lampade collegate a questi sistemi, oltre a una serie di moduli a 2 ingressi e 2 uscite analogiche, a 5 ingressi e 4 uscite e a 9 ingressi e 8 uscite e a un modulo a 1 uscita dimmer da 300 W.