di Giacomo Bianchi
Verona è la sede dello storico stabilimento di Mondadori Printing, diventata Ecolgraf dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Pozzoni, che ha infuso nuove energie. Gli impianti di produzione Elcograf sono attrezzati con macchine per la stampa offset, da foglio e da bobina oltre quelle per rotocalco.
Gli impianti lavorano a ciclo continuo, mediamente all’80% della capacità produttiva e contribuiscono per circa il 10% del totale delle esportazioni di prodotti grafici italiani. Ogni anno in questi impianti vengono stampati 17 settimanali, 72 mensili, 72 milioni di libri fra illustrati e in bianco e nero. Dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Pozzoni, gli impianti dello stabilimento di Verona sono stati parzialmente aggiornati e adeguati alla normativa, soprattutto per migliorare le prestazione energetiche e aumentare il comfort visivo dei lavoratori. Primo intervento in ordine di tempo è stato quello effettuato sul reparto confezionamento periodici, uno dei più grandi con i suoi circa 10.000 mq in cui sono collocate sei grandi macchine per taglio, piegatura e rilegatura delle riviste.
Un impianto inefficiente
Il precedente impianto di illuminazione era obsoleto e inefficiente. Non prevedeva nessun tipo di regolazione e aveva forti rigidità di utilizzo: era infatti possibile operare solo in modalità on-off su file di lampade, il che significava all’atto pratico avere l’impianto sempre acceso al 100%, con zone illuminate anche quando non necessario, perché poco o per nulla utilizzate o perché illuminate anche dalla luce solare che arriva dai lucernari e dalle grandi vetrate presenti su un lato dell’immobile. Per di più le centraline di accensione e spegnimento erano numerose e dislocate in tutto il reparto; per spegnere le luci, per esempio la domenica sera quando la produzione è ferma, era necessario percorrere tutta l’area e non sempre il personale addetto se ne preoccupava, con evidenti sprechi.
Un impianto che fa risparmiare
Il nuovo impianto di illuminazione è stato interamente ripensato non solo per essere più performante, con sorgenti più efficienti e maggior rendimento luminoso (le T8 sono state sostituite da T5 con reattore elettronico dimmerabile) e un numero inferiore di corpi illuminati passati da650 a500, ma anche per essere interamente controllato. Questo consente ulteriori risparmi derivanti dalla regolazione del flusso e dall’accensione degli apparecchi in base alle reali esigenze delle diverse aree. I corridoi di servizio non necessitano per esempio della stessa quantità di luce delle aree di lavoro, e non sempre vengono utilizzati per cui è possibile ridurre l’apporto luminoso. Simile il discorso delle aree in prossimità delle finestrature dove in alcuni momenti della giornata la luce artificiale, se superflua, viene del tutto spenta e in ogni caso regolata con il passare delle ore del giorno e delle condizioni metereologiche. Grazie alla nuova struttura impiantistica è possibile effettuare una regolazione efficace andando a differenziare l’illuminamento in base alle reali esigenze, alla presenza o meno di personale sul posto e all’apporto di luce naturale.
L’integrazione
Tutto questo è stato attuato grazie a un impianto di gestione della luce che prevede un uso integrato di sensori di presenza e luminosità e router di Helvar operanti con protocollo Dali, che si interfacciano a loro volta con i reattori dimmerabili che si trovano all’interno degli apparecchi di illuminazione. Il nuovo progetto ha mantenuto lo schema distributivo dei corpi illuminanti in linee di luce trasversali rispetto alla collocazione della macchine. Ma la gestione delle lampade avviene per gruppi di luci e non più per file, con la possibilità per altro di intervenire sulla programmazione sia a livello di scenari che di quantità e disposizione delle lampade incluse in un determinato gruppo. Il medesimo impianto permette inoltre di gestire anche l’illuminazione di sicurezza alimentata tramite Ups. Al venir meno della corrente principale, il sistema fa partire in automatico quella di sicurezza. I dati immagazzinati dal router permettono inoltre di ottenere facilmente il report mensile richiesto dalla normativa per verificare lo stato di efficienza dell’impianto di illuminazione di sicurezza: un notevole risparmio di tempo per il personale del servizio tecnico che può lavorare direttamente da PC senza dover fare manualmente operazioni di verifica e reportistica.
Materiali Helvar
12 Router della serie Digidim (protocollo Dali)
40 i sensori di presenza/luminosità
30 Mini-imput unit
Qualche dato
Potenza giornaliera precedente | 66 Kw |
Potenza giornaliera attuale | 35 Kw |
Potenza installata | 80 kW |
Costi ristrutturazione | 234.500 € |
È un impianto modificabile
P.I. Alberto De Aloe, studio T4 Engineering (VR)
“Per l’impianto progettista e committenza hanno scelto prodotti e software di Helvar in quanto in grado di interfacciarsi con i reattori di terzi e di creare un impianto ramificato, affidabile e allo stesso tempo flessibile. Data l’ampiezza dell’impianto, era importante trovare un prodotto in grado di connettere il numero più grande possibile di sottoreti Dali e di creare un impianto modificabile. Grazie alle loro caratteristiche tecnologiche i router Digidim di Helvar possono gestire fino a 64 sotto reti Dali e questo ha permesso di ridurre al minimo il numero di router impiegati garantendo sempre un controllo perfetto dell’intero impianto. Per noi era inoltre importante affidarci a un’azienda solida e dall’esperienza comprovata che ci potesse seguire nelle diverse fasi della progettazione. La scelta di ricorrere a un sistema Dali si è dimostrata fin da subito vincente. Non solo siamo riusciti a ridurre i consumi da 66 Kw a 35 Kw, ma apprezziamo i vantaggi di migliore manutenibilità dell’impianto e controllo generale dei consumi, il che ci permette di variare la programmazione in base al variare delle necessità in modo semplice e veloce direttamente da PC senza intervenire fisicamente sull’impianto. Tutto un altro mondo rispetto alla gestione precedente”.
Che cosa: Ristrutturazione sistema illuminazione
Dove: Stabilimento Ecolgraf (ex Mondadori printing, VR)
Progettazione: T4 Engineering, p.i. Alberto De Aloe (VR)