L’infrastruttura per le comunicazioni di una villa monofamiliare

«Nel caso di una villetta monofamiliare, anche se su più piani, cosa e quali spazi si devono prevedere per rispettare i requisiti del DPR 380/01 in termini di infrastruttura per le comunicazioni?» chiede un lettore della rivista L’impianto elettrico.

Dubbio decisamente attuale vista il sempre crescente appetito dell’umanità in termini di comunicazioni. Il DPR 380/01 e smi (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) stabilisce obblighi in termini di:

  • Infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio;
  • Punto di accesso:

Differenziati per edifici nuovi ed esistenti che operativamente possono essere soddisfatte seguendo le indicazioni della CEI 306-2 in combinazione con la serie CEI 64-100.

L’obbligo di dotare l’edificio del solo punto di accesso o dell’intera infrastruttura è funzione del titolo abilitativo come rappresentato in figura.

Preciso che il DPR 380/01 e smi codifica anche l’etichetta volontaria di Edificio predisposto per la banda (ultra)larga facendo riferimento esplicito alle indicazioni della CEI 306-2, ma non è questo punto che interessa al lettore.

L’infrastruttura fisica multiservizio (CEI 306-2 art. 3.7) è rappresentata da “adeguati spazi installativi” (vani, tubi, canali, cavedi) idonei ad accogliere le diverse tipologie di impianti di comunicazione elettronica che gli utenti sceglieranno di installare (es.: impianto d’antenna centralizzatoterrestre e satellitare, impianto telefonico, impianto dati a banda larga e/o ultralarga FTTH,ecc.).

Il punto di accesso (CEI 306-2 CEI 64-100/1, 2 e 3) è il punto fisico situato all’interno o all’esterno dell’edificio accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio.

L’accesso può essere:

  • via radio o cablato;
  • In sommità o alla base dell’edificio.

Il punto di accesso può essere unico o multiplo, ma in ogni caso per svolgere la propria funzione deve obbligatoriamente essere:

  • collegato ai montanti;
  • accessibile senza servitù;
  • tale da consentire manutenzione e futuri ampliamenti.

Le caratteristiche dimensionali e quantitative dell’infrastruttura fisica multiservizio, di cui anche il punto di accesso è una parte, sono definite, per la verità in modo leggermente diverso dalla Guida CEI 306-2 e dalla Guida CEI 64-100/1 in funzione:

  • del numero di UI;
  • dell’impianto;
  • delle caratteristiche dell’edificio.

In un edificio con più unità abitative si distingue ovviamente una parte comune e una parte interna alle stesse (che inizia con il QDSA),  nel caso della villetta del lettore direi che:

  • l’interno dell’unità non differisce rispetto al caso di un altro contesto e le indicazioni della Guide CEI 306-2 e 64-100/2 sono da integrare con quelle del capitolo 37 della Norma CEI 64-8;
  • circa l’interfaccia di questo con il mondo esterno valgono le indicazioni generali con riferimento (minimo) al caso di edificio con una sola unità abitativa.

Tutto ovviamente con il buon senso senza il quale non andiamo da nessuna parte.

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