Protagonisti - Aprile

Le nozze d’oro col mercato

La Aprile Spa ha festeggiato i 50 anni d’attività il 23 giugno, con un appuntamento al Teatro San Carlo Napoli per una festa cui hanno preso parte clienti e fornitori storici dell’azienda guidata dal cavalier Antonio Aprile.

 “Sono passati cinquant’anni, ma è come se fosse ieri. Avevo più o meno dieci anni e andavo a intrattenermi, dopo la scuola, in un negozio che vendeva un po’ di tutto: dischi, materiale elettrico ed elettronico, ricambi. Nei confronti di questo mondo è nata così una passione che ho coltivato fino a farla diventare un lavoro”, esordisce il cavalier Antonio Aprile. “Nel 1967, all’età di 19 anni, pur continuando a lavorare come dipendente a Napoli, ho aperto la mia attività ad Aversa nei pressi di piazza Savignano, in “un buco” di circa due metri per tre. Nel 1973 è avvenuto il primo spostamento nel negozio di Aversa in via Vittorio Veneto, iniziando la specializzazione nella vendita all’ingrosso e agli installatori. Nel tempo l’attività si è ingrandita con nuove filiali e trasferendo la sede, prima in via Vito di Jasi 4 e quindi presso il civico 89, dov’è tuttora”. Nel frattempo, la vecchia ditta Aprile è diventata una società per azioni. Oltre alla sede di Aversa, conta filiali ad Arzano, Napoli, Avellino, Benevento, e due filiali a Salerno.

Qual è il suo posizionamento in seno al mercato locale?

In Campania ci sono una multinazionale, due note insegne locali, quindi noi e moltissimi piccoli. Credo che le nostre dimensioni, medie e comunque interessanti, ci daranno la forza per affrontare serenamente i prossimi dieci anni.

Il Cav. Antonio Aprile, fondatore e Presidente della storica società “..Per essere competitivi sui mercati, occorre continuare a crescere e a rafforzarsi sui nostri attuali punti di forza che sono la competenza e l’assistenza a 360° nei confronti dei clienti ed essere sempre più specialisti del settore. L’azienda credo sia già strutturata per continuare a lavorare senza problemi nei prossimi dieci anni”

Ripercorra le principali fasi evolutive nel rapporto con i clienti e fornitori.

In passato, per noi il principale interlocutore di riferimento era il rivenditore specializzato. Da circa 25 anni a questa parte, abbiamo puntato su installatori e imprese. Oggi, il 15 per cento dei clienti sono ancora rivendite, il 30 per cento imprese, il resto appunto installatori. Questo riposizionamento è stato doveroso con l’avvento della GDO e di altri fenomeni sul mercato.

D’altronde, la globalizzazione non ha semplificato le cose, favorendo l’arrivo di materiale d’importazione al quale sottostanno politiche di prezzo alquanto spregiudicate. Ma non è un problema nuovo: se ne parlava anche venticinque anni fa nelle assemblee FME. La cosa non ci crea comunque particolari problemi. Riusciamo a fare a meno del materiale d’importazione, tenendo testa al pressing volto a incrementare i volumi.

 Questo è stato possibile anche grazie al metodo di lavoro?

Certo. Ho sempre creduto che occorra specializzarsi non solo in quello che si vende, ma soprattutto in quello che si fa, per poter affrontare il mercato attuale, molto diverso da come era quando l’azienda è nata. Personalmente ho affrontato moltissimi sacrifici, lavorando anche 20 ore al giorno. Oggi occorre prepararsi, di studiare, e allo stesso tempo essere intraprendenti.

Segreti e virtù del suo lavoro quotidiano?

La nostra forza lavoro è in continua crescita così come il fatturato. Questi sono i risultati che ho raggiunto partendo dal nulla. Il lavoro mi piace e ci metto tanta passione nel farlo. Se lo si può definire tale, questo è il mio segreto. Dal mattino alla sera e anche dopo, visto che dormo molto poco, penso a come risolvere i problemi e ai progetti per il futuro.

 Come si sente, in vista del grande traguardo?

Vorrei ringraziare non una sola persona, ma tante. Sicuramente gli industriali miei fornitori che sono e saranno sempre considerati da me come partner. Devo ringraziare poi mia moglie e i miei figli: la prima per essere riuscita con tanti sacrifici, fin dagli inizi, a dirigere il negozio anche durante le mie assenze, gestendo anche clienti talvolta maleducati e scontrosi; i secondi per essere riusciti in totale armonia a occupare ruoli di vertice, lavorando con passione nel rispetto degli altri. Un ringraziamento particolare lo faccio a mio fratello Raffaele, mio alter ego, che mi ha dato la libertà di dedicarmi ai rapporti esterni dirigendo il banco ingrosso con notevole intelligenza e arguzia. L’ultimo lo dedico a dipendenti e collaboratori, perché è anche grazie a loro e alle loro capacità che oggi siamo competitivi. Io pretendo da loro il massimo per poter restituire il massimo. Non nascondo che il mio più grande orgoglio è poter dire che grazie a me, direttamente ed indirettamente, ci sono circa cento famiglie che vivono con onestà e serenità.

Dunque, quali sono i progetti per il futuro?

Per essere competitivi sui mercati, occorre continuare a crescere e a rafforzarsi sui nostri attuali punti di forza che sono la competenza e l’assistenza a 360° nei confronti dei clienti ed essere sempre più specialisti del settore. L’azienda credo sia già strutturata per continuare a lavorare senza problemi nei prossimi dieci anni. L’apertura di nuove filiali nel Lazio, Latina, Frosinone e Roma, da un lato e proporsi a nuovi clienti tramite internet e l’e-commerce dall’altro, sono gli obiettivi immediati.

(di Stefano Troilo)

Alcune delle diverse filiali di Aprile: ad Arzano..
Ad Avellino

MUSICA E POESIA: PASSIONI SENZA TEMPO

“Sono cavaliere della Repubblica grazie ai meriti socio-culturali anche se credo che il cavalierato sia un’onorificenza che meriterei ugualmente per meriti lavorativi. Non so se sono un poeta, ma mi è stato detto che si definisce poeta colui che abbia fatto almeno una raccolta di poesie. Io ne ho fatte tre e scritto tante canzoni sia in italiano che in vernacolo. Sono autore e compositore ma non trascrittore della musica delle mie canzoni; non so né scrivere né suonare la musica, ma il motivo lo invento io e con un maestro di musica, mio amico, lo trascriviamo.  Partecipando a manifestazioni e circoli di poesie, da anni ormai mi hanno dato l’appellativo di “il poeta re’ creature”, dal nome della poesia “e’ creature” scritta in onore dei miei figli. Così come la canzone che più mi ha fatto conoscere al pubblico è stata “Me fatt’ nnammurà”, arrivata al secondo posto al 24° Festival della Canzone Napoletana del 2001. Per me tutte le mie poesie e canzoni sono belle perché sono sentite, legate a momenti particolari della mia vita e nate dal cuore”.

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