
Si costruisce ancora poco, è vero. Ma quando lo si fa, vigono criteri completamente diversi rispetto a quelli in auge quando bastava recintare un terreno per edificare un palazzo.
Nelle nuove costruzioni oggi fanno la parte del leone le tecniche di isolamento, che evitando la dispersione di calore, sollevano un problema da non sottovalutare: la mancanza di ricambio d’aria con la conseguenza di un accumulo di umidità e micro inquinanti che rendono il clima abitativo malsano. In sostanza, se nelle abitazioni di una volta i famigerati spifferi assicuravano qualche preoccupazione in cambio di un microclima salubre, nei moderni edifici il ricambio d’aria tende a essere tanto difficoltoso quanto più efficienti sono i loro isolamenti.

Non aprite quella finestra
Sempre nel passato, il ristagno dell’aria era considerato tipico delle stanze da bagno cieche, e si risolveva con un estrattore. Mentre nei restanti locali dell’abitazione era abitudine aprire le finestre dove presenti, operazione che risolveva il problema. D’inverno però, l’apertura delle finestre portava all’interno aria fredda che abbassava la sensazione di comfort dell’utente; d’estate, soprattutto nei grandi centri abitati, l’aria calda proveniente dall’esterno vanificava spesso gli sforzi del climatizzatore, comportando un ulteriore consumo di energia.

Un settore in crescita
Tutto questo ha spostato l’attenzione sull’utilità della ventilazione meccanica controllata. Il settore genera numeri ancora non elevatissimi, ma che non hanno mai smesso di crescere. All’attuale stadio tecnologico, inoltre, l’offerta dei principali produttori è molto ampia e include soluzioni di qualsiasi dimensione: non solo macchine per impianti da dimensionare con l’aiuto del progettista, ma anche piccoli recuperatori, facili da stoccare a magazzino e da installare, che svolgono un egregio lavoro di ripulitura dell’aria.

Soluzioni alla portata di tutti
Gli attuali sistemi di VMC con recupero di calore possono consistere in impianti del valore compreso tra poche decine e poche migliaia di euro: dipende dal tipo di prodotto scelto (recuperatore singolo o macchine a doppio flusso con recupero calore per piccoli, medi e grandi ambienti) e dalla presenza di eventuali canalizzazioni. Molto interessanti per il grossista, l’installatore e il cliente finale sono ad esempio i ventilatori a singolo flusso, che funzionano a pressione e portata costante, sfruttando gli scarichi già esistenti nei bagni e nelle cucine, con consumi pari a pochissimi Watt quando funzionano alla massima potenza: si installano con delle griglie per l’ingresso dell’aria (nell’infisso, al muro o nel cassone della tapparella) e non prevedono alcuna canalizzazione.
I recuperatori di calore puntuale richiedono un solo foro, normalmente da 100 o 150 mm. Possono sostituire i tradizionali aspiratori e recuperano una quantità elevata del calore presente nell’aria viziata: questo permette di consumare meno energia per il riscaldamento. Le due soluzioni sono alla portata di qualsiasi installatore, che può cominciare ad approcciare l’argomento VMC e migliorare sensibilmente la sensazione di benessere del suo cliente, a fronte di un budget molto contenuto.
(cortesia immagini: S & P Soler & Palau)
(a cura di Andrea Carbonaro)
SELL IN ・ Le ragioni per investire
1.L’evoluzione del mercato immobiliare e delle normative imprimerà una spinta alla diffusione della VMC
2.Sebbene richieda un lavoro di “semina”, può portare introiti immediati al grossista attraverso i recuperatori puntuali ed impianti a singolo flusso
3.I prodotti non sono soggetti alla cannibalizzazione dei prezzi, per cui consentono marginalità più alte rispetto alla media
4.Entrare in un comparto in continua crescita ed evoluzione permette di differenziare l’offerta
5.Nelle nuove costruzioni, la Ventilazione Meccanica Controllata concorre al raggiungimento di un’alta classe energetica.
SELL OUT ・ Cosa deve sapere il cliente
1.Gli impianti più piccoli possono essere gestiti in totale autonomia: basta forare il muro e applicare il recuperatore
2.Gli impianti più grandi richiedono invece l’apporto di un progettista per il dimensionamento: da qui possono nascere collaborazioni proficue e durature
3.La VMC è meno costosa di quanto non si creda, e non crea particolari problemi di manutenzione. Basta informarsi dal grossista e proporla al cliente
4.Con una spesa di poche centinaia di euro, si può incrementare il comfort del cliente in stanze già arredate, oppure “critiche” come la cucina
5.Con un budget più elevato, comunque non inaccessibile, si possono creare impianti che servono un’intera abitazione, nuova o da ristrutturare completamente