Sono tre le parole che descrivono la filosofia della Giovenzana International: Professionalità, dialogo, servizio. Un nostro incontro con Massimo Giovenzana
Professionalità. Dialogo. Servizio. Poiché “il prezzo è stabilito dal mercato, e il mercato premia chi fa suoi questi principi”. Non ha dubbi Massimo Giovenzana, general manager di una realtà dagli oltre sessant’anni di storia, assurta a leader mondiale in cinque segmenti: automazione, movimentazione, sollevamento, manutenzione, comando e controllo di utenze mobili. Ogni giorno, la sua tecnologia entra nella vita di milioni di persone. E’ presente nel “cuore” di numerosi processi industriali e in quello di edifici che fungono da emblema per le evoluzioni architettoniche del ventesimo e del ventunesimo secolo, dalla Torre Eiffel di Parigi al Burj Khalifa di Dubai.
Le ragioni di un dialogo Il dialogo uomo-macchina è la chiave di lettura per l’evoluzione dell’industria?
Senza dubbio. La qualità è uno standard, per cui occorre sviluppare tecnologie che mettano in conto le possibili anomalie che gli utilizzatori delle macchine possono sperimentare. Di conseguenza, tale interazione risulta davvero efficace quando un prodotto garantisce la piena sicurezza dell’operatore e l’efficienza del processo di quell’industria che, avendolo integrato nel suo ciclo produttivo, ne diventa a sua volta promotrice.
Quali fattori, a suo avviso, determinano la necessità di investire in innovazione?
Essere innovativi significa saper osservare, ascoltare, risolvere: in altri termini, vuol dire costruire il proprio futuro. Non ci consideriamo dei venditori, ma propositori di soluzioni. Di conseguenza, i nostri clienti non sono semplici buyer, bensì dei promoter della nostra tecnologia. Importanti realtà del settore ascensoristico hanno individuato in noi un partner di riferimento; d’altro canto, proprio la collaborazione con questi interlocutori ci ha consentito di mettere a punto soluzioni sempre più efficaci. Cercando di ottimizzare il lavoro quotidiano e la produzione, è possibile coniugare tecnologia e qualità.
Parlando di innovazione, spesso ci si riferisce a prodotti e tecnologie, ma non anche ai processi organizzativi…
Il nostro compito è quello di operare scelte tecnologiche che salvaguardino la sicurezza dei clienti e dell’ambiente. In quest’ottica, rientra senza dubbio anche la gestione del network umano. Questa è una linea di demarcazione della strategia di Giovenzana International. Le macchine hanno sempre bisogno di uomini che siano in grado di farle funzionare ed evolvere.
Un laboratorio per fare innovazione Avete creato un laboratorio prove collaborando con altre aziende. Innovazione è anche collaborazione di filiera?
E’ senza dubbio possibile collaborare con aziende amiche, secondo programmi ben definiti, allo scopo di sostenere la produttività. Noi, ad esempio, abbiamo stretto una partnership con il laboratorio InteK per far fronte alle nostre esigenze di innovazione. E’ auspicabile che i diversi player dell’industria, secondo le proprie possibilità, facciano altrettanto. A maggior ragione in una congiuntura come quella attuale, dove la crisi finanziaria e l’assenza di chiare politiche industriali espone il mercato all’invasione di prodotti d’importazione, di scarsa qualità. La nostra azienda fa parte del Consorzio Intellimech: promosso da Kilometro Rosso e Confindustria di Bergamo, questa iniziativa privata tra imprese promuove il costante aggiornamento sulle più recenti tecnologie utili allo sviluppo e all’innovazione del prodotto.
La progressiva standardizzazione di processi e linguaggi informatici testimonia che l’automazione abbia comunque guadagnato importanza nella vita quotidiana…
Abbiamo fatto molto per migliorare la percezione dell’automazione come componente fondamentale di ogni processo industriale. Le lavorazioni manuali, infatti, comportano uno stato di precarietà e un utilizzo di risorse anomali, rispetto alle potenzialità dell’epoca in cui viviamo. Ciononostante, non sono poche le aziende che hanno delocalizzato in determinati Paesi, basando le logiche produttive sul costo della manodopera. La cosa avrà anche comportato dei vantaggi economici, ma in questo modo si è monetizzato il sudore delle risorse umane, senza aver compiuto un salto di qualità. Tenendo conto delle caratteristiche di ciascun settore, tutti gli imprenditori dovrebbero puntare alla creazione di qualcosa di nuovo ed evoluto.
Quali prospettive per l’azienda?
Dal 1997, la Giovenzana International ha intrapreso un percorso di internazionalizzazione che l’ha portata all’apertura della sede industriale e commerciale di Amsterdam, del sito in Ungheria, dell’ufficio a Mosca e delle branch a Dubai e Mumbai. Oggi, due siti produttivi e quattro magazzini sono dislocati nel mondo per far fronte alle richieste del mercato. Ancora, nel Middle East intendiamo creare un hub che serva anche Far East e Oceania. La sede italiana continuerà a servire l’Europa e l’America, quella ungherese i Paesi dell’Est, Mosca la Federazione Russa e l’area limitrofa. Nel futuro, infine, ci attende l’America Latina. Oggi 2015, l’azienda europea è coesa per logica di lavoro, dialogo e visioni internazionali con l’ufficio commerciale Italia in un’unica funzione europea di management, ovvero di coordinamento centrale e commerciale per l’intero territorio europeo.
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