La Facoltà di Ingegneria di Savona e il progetto “Be Sm/ART”

Il Campus di Savona, courtesy of 5+1AA Architectures, photo credit Ernesta Caviola
Il Campus di Savona, courtesy of 5+1AA Architectures, photo credit Ernesta Caviola

Radicate – Associazione per la Ricerca sull’Arte e la Cultura Contemporanea – e la Facoltà di Ingegneria del Campus di Savona (Università di Genova) hanno recentemente presentato “Be Sm/ART, un progetto artistico-scientifico che per due mesi ha animato il Campus di Savona con azioni performative e interventi site specific ideati dagli artisti dell’associazione Cherimus chiamati a interpretare creativamente la sperimentazione sulla Smart City condotta nelle aule del Polo Universitario ligure. Analisi, sperimentazione e sintesi accomunano da sempre il mondo dell’arte e della scienza, e seppur distinte nella pratica, entrambe forniscono sistemi interpretativi e modelli di sviluppo possibili. Da qui è nata l’esigenza di mettere a confronto ingegneri e artisti sul tema della città sostenibile.  Sollecitata dagli artisti di Cherimus (Simone Berti, Derek Di Fabio, Isa Griese,  Isamit Morales, Andrea Rossi, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu e Carlo Spiga), la Smart City del Campus Universitario di Savona ha ospitato un ciclo di laboratori sperimentali per studiare un modello di città ideale replicabile, basato sull’ottimizzazione dei consumi e della produzione di energie rinnovabili. “Be Sm/ART” è un progetto di ricerca che va ad affiancarsi e ad arricchire la ricerca scientifica condotta dalla Facoltà di Ingegneria al Campus di Savona (Università di Genova) sul tema della città sostenibile: grazie a una microgrid (microrete) energetica intelligente, che ottimizza i flussi energetici, il Campus Universitario di Savona rappresenta un vero e proprio laboratorio per sperimentare la Smart City, la città intelligente e sostenibile in futuro replicabile su più ampia scala. Progettato dall’Università di Genova e realizzato da Siemens, si tratta del primo esempio di microgrid in Italia attuato in uno spazio, quello del Campus di Savona, paragonabile a un quartiere cittadino con funzioni urbanistiche differenziate. In collaborazione con il Teatro dei Cattivi Maestri di Savona, Cherimus ha invitato al Campus un gruppo di  bambini a cui è stato affidato il compito di immaginare la loro città del futuro. Le idee raccolte hanno costituito così il terreno comune su cui si sono esercitati professori, studenti e artisti per l’intera durata del programma: da qui è nato un progetto corale che ha coinvolto la Campuswave radio, i ragazzi dell’Associazione Giovani per la scienza e l’associazione Atmosfera Danza. Per un intero giorno la scienza ha parlato il linguaggio della musica, della danza e del teatro: incursioni piratesche nelle aule, flash mob in biblioteca, il tutto all’insegna della sostenibilità energetica, sono stati documentati da un video e un podcast che saranno presentati in anteprima al Museo di Villa Croce di Genova. Questa partecipazione collettiva troverà un momento di sintesi nell’evento che avrà luogo al Campus di Savona giovedì 17 dicembre, quando, fra gabbie di Tesla, ballerine, videoproiezioni e suoni dal futuro, verrà installata all’ingresso del Campus una grande scultura che si illuminerà grazie all’energia prodotta pedalando, segno tangibile  della collaborazione tra artisti e scienziati.

 

 

Sfera raggi plasma (Be SmART, courtesy of Associazione Giovani per la Scienza)
Sfera raggi plasma (Be SmART, courtesy of Associazione Giovani per la Scienza)

 

 

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