Quando la Valle chiama, Ivan risponde!

ivan cederna
IVAN CEDERNA, elettricista di Poggiridenti (SO)

Questo mese la nostra rubrica ci ha portati a Poggiridenti (SO), un piccolo paese della Valtellina dove Ivan Cederna, classe 1983, svolge la sua attività di elettricista occupandosi principalmente di impianti civili e dell’installazione di antenne, sistemi di sicurezza e trasmissione dati.

Abbiamo intervistato Ivan Cederna, installatore valtellinese, per farci raccontare come si sia avvicinato alla professione.

Buongiorno Ivan, parlaci del tuo percorso professionale…

«Mio papà ha sempre fatto l’autista, ma da ragazzo faceva avvolgimenti di motori, quindi, era in qualche modo legato all’ambito elettrico, tant’è che l’impianto delle nostre case lo ha fatto lui, iniziando così a trasmettermi questa passione. Alle superiori mi sono iscritto a una scuola professionale ottenendo il diploma come operatore delle industrie elettriche, dopodiché ho iniziato la formazione sul campo da un elettricista».

Cosa ti ha spinto ad aprire la tua attivitĂ ?

«Dopo un paio di esperienze di apprendistato sono stato assunto da un’azienda dove ho lavorato per una decina d’anni, finché, a causa della crisi, siamo rimasti senza lavoro. Così ho iniziato a lavorare in proprio nel 2014, era un periodo in cui si faceva davvero fatica a farsi assumere come operaio qualificato. Non riuscendo a trovare lavoro, alla fine mi sono convinto ad aprire la partita iva e ho iniziato la mia avventura. Attualmente non ho collaboratori e devo dire che, per fortuna, il lavoro non manca».

Come si svolge la tua giornata solitamente?

ivan cederna«Nella mia giornata tipo, alle sette e mezza mi reco in magazzino, scarico e preparo il furgone con tutto quello che potrebbe essere utile per il cantiere che sto seguendo o in caso di urgenze. La giornata lavorativa effettiva parte alle otto e prosegue fino a mezzogiorno, quando mi fermo per la pausa pranzo. All’una ricomincio, per poi concludere la giornata intorno alle sei di sera. Quando rientro a casa il lavoro però non è finito: incomincia tutto quello che riguarda la burocrazia (certificazioni, preventivi, organizzazione dell’archivio, spese). Sono effettivamente parecchie ore extra che chi lavora in proprio non può non mettere in conto…»

In quale ambito operi: residenziale o industriale e terziario?

«Mi è capitato, attraverso le ditte con le quali ho collaborato, di fare qualche lavoro per supermercati e per il settore industriale. Io, principalmente prediligo il civile. La gestione del residenziale mi offre molta più autonomia ed è questo il settore nel quale ho coltivato la mia clientela. Sostanzialmente all’interno della valle proprio perché, rimanendo in zona, riesco a gestire meglio riparazioni o urgenze e anche perché prevedere delle trasferte implicherebbe maggiori costi e una gestione molto diversa.

La valle, per fortuna, è costellata di piccole casette e il lavoro ad oggi non manca; ho anche qualche condominio a Sondrio, di cui gestisco la manutenzione (cambio le lampadine, interruttori o prese rotte nelle parti comuni, cancelli, ecc.). Oltre al classico impianto elettrico mi occupo anche dell’installazione di antenne, sistemi di videosorveglianza e allarmi».

Ti occupi anche di energie rinnovabili?

«Sì, installo anche impianti fotovoltaici. Quest’anno, in particolare, sono arrivate più richieste rispetto agli anni precedenti: credo sia una risposta al deciso aumento delle bollette, è per questo che molti privati stanno decidendo di investire nel fotovoltaico, proprio in un’ottica di risparmio futuro».

Ti è già capitato in installare qualche wallbox o colonnina?

«Sì, mi è capitato dando una mano a un’altra ditta».

Realizzi anche impianti di domotica?

«Se qualcuno me lo chiede, certamente, magari facendomi affiancare da un tecnico specializzato. Però, se devo essere onesto, la domotica qui nella mia zona non va moltissimo, anzi, sembra essere ancora un tabù e si preferisce di gran lunga rimanere con impianti tradizionali».

Come ti aggiorni e quanto tempo dedichi alla formazione?

«La mia formazione è, più che altro, avvenuta sul campo. Credo sia quel tipo di formazione, quella che ti fai tramite l’esperienza, che ti porta a imparare davvero il mestiere. Per me è stato anche importante potermi confrontare con altri elettricisti per dubbi o consigli: la comunità dei colleghi può essere un importante luogo di sostegno.

Per realizzazioni particolari, come per il fotovoltaico (per il quale ho seguito anche un corso FER), mi appoggio a dei tecnici specializzati. Intenet dà poi sicuramente una mano nel velocizzare il reperimento di informazioni, come le schede tecniche dei prodotti, e aiuta senza dubbio a far nascere nuove idee. Oltre a questo, ci sono ovviamente i corsi organizzati dai produttori, con la presentazione dei nuovi prodotti disponibili sul mercato».

Quali consigli daresti a un ragazzo che sta per iniziare la professione?

«Gli direi di metterci passione e voglia di fare e di non fermarsi davanti alle difficoltà. Poi consiglierei di non vergognarsi mai di “chiedere”, soprattutto se si ha attorno una cerchia di persone che sono disponibili a condividere le proprie esperienze.

Stare in proprio non è facile, la pressione fiscale è alta, devi sempre stare attento ai conti, agli aumenti del costo del materiale, ai rapporti con i clienti… Quando ti metti in proprio non sei solo un elettricista ma devi anche essere un contabile e una specie di psicologo con i clienti coi quali ti rapporti, cercando di entrare in empatia. Di conseguenza ci vuole anche molta, molta pazienza».

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