Italia Solare è l’associazione italiana dedicata esclusivamente al fotovoltaico e alle modalità intelligenti e sostenibili di produzione, stoccaggio, gestione e distribuzione dell’energia da fonti rinnovabili.
A dieci anni dalla fondazione di Italia Solare, associazione italiana concentrata sul fotovoltaico, ripercorriamo insieme al Segretario generale Federico Brucciani la storia, le sfide, le proposte e le soluzioni che hanno trasformato l’associazione in un punto di riferimento nazionale per il settore.
Quando e come nasce Italia Solare?

«Italia Solare è nata nel 2015 come associazione nazionale interamente dedicata al fotovoltaico e alle tecnologie integrate per la gestione intelligente dell’energia. Siamo un Ente del Terzo Settore e oggi contiamo circa 1.500 associati: aziende che operano lungo tutta la filiera, investitori, professionisti, proprietari di impianti e cittadini sostenitori.
L’associazione ha come obiettivo centrale la promozione di un modello energetico basato su generazione distribuita, autoconsumo, sistemi di accumulo e smart grid. Siamo l’unico soggetto in Italia focalizzato esclusivamente sul fotovoltaico e, nei nostri dieci anni di storia, ci siamo affermati come punto di riferimento sia per gli operatori sia per le istituzioni, fornendo supporto tecnico, legale, regolatorio e favorendo il dialogo con i territori».
Da quali figure è composta l’associazione?
«A fianco dello staff, che lavora per supportare gli associati, creare e consolidare relazioni istituzionali, promuovere occasioni di networking, c’è un consiglio direttivo costituito da 29 consiglieri che costituisce, insieme ai 12 gruppi di lavoro, il vero know how e il cuore partecipativo dell’associazione.
A questa struttura si affianca il nostro Comitato Tecnico Scientifico rappresentato da 10 docenti universitari scelti tra i massimi esperti nelle principali tematiche di interesse del fotovoltaico e da 28 referenti regionali presenti su tutto il territorio nazionale».

Riguardo al fotovoltaico, il mercato in Italia nel 2024 si è chiuso con un numero molto alto di nuovi impianti. Cosa ne pensa? Questo trend è sostenibile nel lungo termine?
«Il 2024 ha segnato un’accelerazione importante, e nel 2025 abbiamo superato la soglia simbolica dei 2 milioni di impianti fotovoltaici connessi e i 40 GW installati. È un traguardo che conferma come il fotovoltaico non sia più una tecnologia di nicchia, ma una componente strutturale del sistema elettrico nazionale. Parliamo di milioni di famiglie, imprese e amministrazioni che hanno scelto l’energia solare per ridurre i costi e aumentare l’indipendenza.
È un trend sostenibile, perché non si fonda più su incentivi straordinari come il Superbonus, ma su driver solidi: la competitività dei prezzi delle tecnologie e la crescente consapevolezza dei benefici dell’autoconsumo. Ci sono ancora enormi spazi di crescita: circa 10 milioni di abitazioni con tetto da solarizzare, oltre 2 milioni di condomini e circa 700 mila capannoni industriali idonei».
Quali sono i vostri obiettivi strategici per il triennio 2025-2027?
«Abbiamo tre priorità. Primo, spingere affinché il fotovoltaico diventi la tecnologia principale della transizione energetica italiana, con obiettivi coerenti al PNIEC e strumenti adeguati. Secondo, favorire l’integrazione tra FV, accumuli, efficienza energetica e mobilità elettrica, per un sistema più resiliente e competitivo. Terzo, rafforzare il dialogo con cittadini e istituzioni, lavorando su cultura e accettazione sociale. Il nostro orizzonte è chiaro: un’Italia solare, con energia accessibile, stabile nei prezzi e a beneficio di famiglie e imprese.
Vorrei sottolineare un punto: la transizione energetica non è solo un obiettivo ambientale, ma anche industriale ed economico. Il fotovoltaico crea occupazione locale, stimola innovazione, aumenta la competitività delle imprese e riduce la dipendenza energetica dall’estero. Abbiamo davanti una sfida enorme, ma anche un’occasione storica. Italia Solare continuerà a fare la sua parte con competenza e concretezza».
Come vede l’evoluzione della competitività del fotovoltaico rispetto ad altre fonti rinnovabili, come l’eolico o l’idroelettrico?
«Tutte le rinnovabili sono indispensabili, ma il fotovoltaico ha caratteristiche uniche: è modulare, installabile rapidamente, economicamente competitivo e accessibile anche ai piccoli consumatori. Inoltre, l’integrazione con accumuli e sistemi digitali ne aumenta il valore, trasformandolo da fonte “non programmabile” a risorsa flessibile e affidabile. L’Italia, con il suo livello di irraggiamento solare, ha un vantaggio competitivo che non possiamo sprecare».
Come giudicate il recente pacchetto normativo italiano in materia di FER, aree idonee e CER?
«Ci sono segnali positivi, ma anche criticità. Sul fronte delle aree idonee, a suo tempo, avevamo avanzato 10 proposte concrete per rendere subito disponibili zone dove installare impianti, privilegiando superfici già compromesse, aree industriali, parcheggi e terreni agricoli marginali.
Oggi siamo ancora molto indietro su questo fronte. Grazie ai nostri referenti regionali stiamo facendo un lavoro importante a livello locale per supportare le Regioni nel definire dei criteri adeguati all’individuazione delle aree idonee. È infatti essenziale che tali Enti adottino criteri omogenei, altrimenti rischiamo una frammentazione destinata a rallentare gli investimenti.
Le CER rappresentano un’opportunità straordinaria, ma serve una semplificazione dei processi di accreditamento presso il GSE. L’obiettivo deve essere favorire la partecipazione di famiglie, imprese e amministrazioni, senza troppe complicazioni burocratiche».
State lavorando a strumenti o servizi specifici per facilitare il lavoro di chi opera sul campo, come supporto tecnico, consulenze o formazione specializzata?
«Sì. Grazie alla nostra area riservata accessibile dal sito di Italia Solare, mettiamo a disposizione dei nostri soci una banca dati normativa e tecnica unica in Italia, aggiornata quotidianamente, e servizi di supporto su questioni autorizzative, fiscali e regolatorie, rispondendo a oltre 1.000 quesiti all’anno.
Inoltre, produciamo report periodici relativi ai principali dati di settore su fotovoltaico, sistemi di accumulo e mercato elettrico. Dallo scorso anno offriamo agli associati anche un database con bandi e normativa nazionale e locale di settore per permettere agli operatori di essere sempre informati e di sfruttare al meglio le opportunità».
Avete piani per avvicinare anche i cittadini alla cultura del fotovoltaico, magari con attività divulgative?

«Sì, ed è un aspetto a cui teniamo molto. Nel 2024 abbiamo lanciato, con il coordinamento FREE, il Green Energy Day, con decine di impianti fotovoltaici aperti al pubblico in tutta Italia, per far toccare con mano i benefici del solare.
Vogliamo ripetere e ampliare campagne social di informazione come quella che abbiamo chiamato “Verità Rinnovabile”, nate per contrastare fake news e diffondere informazioni basate su dati reali. L’accettazione sociale è cruciale: più i cittadini conoscono il fotovoltaico, più lo sostengono».
Quali interventi ritenete prioritari per semplificare e rendere più stabile il quadro regolatorio per il fotovoltaico?
«Due in particolare: tempi certi nelle autorizzazioni e coerenza tra le norme. È indispensabile evitare sovrapposizioni tra enti, accelerare le conferenze di servizi e digitalizzare le procedure. Inoltre, serve aggiornare la disciplina delle misure compensative, ferma al 2010, per renderla equa e trasparente. Infine, va rafforzata la capacità delle pubbliche amministrazioni: senza personale qualificato e numericamente adeguato, anche le migliori norme rischiano di restare inefficaci».
Che ruolo avranno, secondo voi, i sistemi di accumulo e l’integrazione con le Smart Grid nei prossimi anni?
«Un ruolo decisivo. Gli accumuli consentono di stabilizzare la rete, garantire sicurezza del servizio e aumentare l’autoconsumo. Il meccanismo Macse prevede 50 GWh di capacità da assegnare entro il 2030, ma per rispettare la tabella di marcia servono autorizzazioni rapide e maggiore trasparenza sui dati dei progetti.
Sul piano tecnologico, la riduzione dei costi e l’aumento delle prestazioni rendono lo storage competitivo e indispensabile. Integrati con smart grid e digitalizzazione, accumuli e fotovoltaico diventeranno la spina dorsale di un sistema elettrico decarbonizzato».
Italia Solare ha svolto numerose attività formative ed eventi nel 2024. Quali sono le iniziative previste tra il 2025 e il 2026 per installatori e progettisti?
«Il nostro calendario è fitto. Oltre ai grandi eventi annuali come il Forum, il ForumTech e l’Expert Forum, stiamo intensificando corsi tecnici online che rilasciano crediti formativi, grazie alla collaborazione con altri soggetti. I temi che generalmente affrontiamo spaziano dalla sicurezza nei cantieri, all’O&M, passando poi alle novità normative, allo sviluppo del fotovoltaico nei contesti residenziale, commerciale, industriale e utility scale, oltre, ovviamente, allo storage e alle nuove tecnologie.
A breve annunceremo il nostro Tour 2026 che porterà delle novità rispetto alle edizioni precedenti, per poter andare maggiormente incontro alle esigenze di formazione e networking dei nostri associati e, in generale, degli operatori».





